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Pescara, recupero libri Federico Caffè

da Direttore

Il vicecapogruppo Pdl Foschi e il  Presidente Comm. Cultura Augusto Di Luzio (Pdl) intervengono sulla mozione presentata sabato dal Pd

PESCARA – Il vicecapogruppo del Pdl al Comune di Pescara Armando Foschi  e il Presidente Comm. Cultura Augusto Di Luzio (Pdl) replicano alla conferenza stampa tenuta sabato dal Pd sul problema del recupero dei libri  di  Federico Caffè. Viene ribadito che l’amministrazione comunale di Pescara non ha dimenticato uno dei suoi illustri figli, il grande economista pescarese , scomparso misteriosamente lasciando dietro di sé una grande eredità di cultura economica che ancora oggi fa scuola. La mozione presentata sabato dal Pd per il recupero dei libri del compianto Caffè è stata bocciata solo perché quegli stessi testi sono patrimonio dell’Università ‘D’Annunzio’ nei confronti della quale l’amministrazione comunale può esercitare, nei limiti delle proprie competenze, solo un’efficace azione di stimolo.

Ha ripercorso Foschi:

quanto accaduto nella seduta del Consiglio comunale di Pescara è estremamente semplice : il Pd ha presentato una mozione in cui, in sostanza, chiedeva al Comune di sostenere e accollarsi un oneroso impegno economico per garantire il restauro conservativo e il recupero dei libri dell’economista Caffè donati all’Università ‘D’Annunzio’ e che sono stati rovinati in occasione dell’alluvione del 1992, quando l’acqua sorprese i volumi all’interno di un armadio in cui erano stati chiusi. Pur condividendo l’importanza di tale iniziativa, il Presidente della Commissione consiliare Cultura Augusto Di Luzio ha ricordato che il Comune non può intervenire direttamente, con proprie economie, su un patrimonio che non gli appartiene e ha proposto di introdurre una modifica alla mozione, ossia di impegnare sindaco e giunta ad esercitare un’opportuna azione di stimolo nei confronti dell’Università affinchè la stessa impieghi le proprie risorse per il recupero di quel patrimonio.

Ma il Pd, che forse pensa ancora di governare la città, senza peraltro conoscerne i limiti regolamentari, sordo a ogni suggerimento di collaborazione, ha rifiutato ogni proposta di modifica, chiudendosi a riccio e determinando l’inevitabile bocciatura del documento. E’ evidente che la nostra amministrazione comunale non avrà sicuramente bisogno di quella mozione per aprire comunque un’interlocuzione con l’Università per il recupero dei libri, così come non avremo bisogno di una mozione per promuovere l’organizzazione di momenti di confronto sulla figura dell’illustre economista, che però in sei anni di governo della città il centro-sinistra e il Pd non hanno mai trovato occasione per onorare e omaggiare.

Di Luzio intervenendo nella polemica sollevata dal Pd in merito al destino dei libri donati da Caffè all’Ateneo ‘D’Annunzio’, ha precisato:

non ho mai sostenuto in Consiglio comunale che l’amministrazione municipale di Pescara non potesse intervenire per recuperare e restaurare i libri che Federico Caffè ha donato all’Università D’Annunzio per carenza di fondi. Piuttosto, come risulta chiaramente dal verbale della seduta, ho affermato che l’amministrazione comunale può svolgere un’azione di stimolo nei confronti dell’Università per garantire il recupero di quel patrimonio, e che piuttosto non è opportuno che il Comune attinga alle proprie risorse, ossia al denaro dei contribuenti, per salvare un patrimonio che non gli appartiene in proprietà, così come non lo ha fatto lo stesso centro-sinistra che, nei sei anni trascorsi al governo della città, ha tranquillamente ignorato quel lascito.

Così come ha ignorato la presenza, nel Museo Cascella, di opere su carta dello stesso maestro che stanno andando in rovina e sulle quali, invece, molto opportunamente l’amministrazione comunale interverrà per garantire la conservazione. Conosciamo benissimo la rilevanza che Federico Caffè ha avuto sulla cultura economica dell’intero paese, e per tale ragione solleciteremo l’Università D’Annunzio affinchè sappia garantire la giusta conservazione di quei libri che ha ricevuto in dono.
Purtroppo ancora una volta il Pd ha strumentalmente stravolto l’esito e la discussione avvenuta in Consiglio comunale, fortunatamente messa a verbale , uno stravolgimento teso a sollevare una polemica inutile, con molte inesattezze, e sulla quale è opportuno fare alcune puntualizzazioni.

A differenza di quanto sostenuto dal Pd, non ho mai detto che il Comune non poteva intervenire per salvare i volumi dell’economista Caffè per carenza di fondi, ma piuttosto ho affermato che il Comune non poteva intervenire in quanto quei volumi non sono di proprietà del Comune stesso, non appartengono al nostro patrimonio, e dunque non è possibile indirizzare i nostri fondi, che sono soldi dei cittadini, per salvare un patrimonio privato, oggi di proprietà dell’Università ‘D’Annunzio’ che ha risorse ad hoc per tali generi di interventi e che sicuramente sarà in grado di garantire la conservazione di quelle opere.

Piuttosto ho proposto al Pd di modificare in aula la mozione per consentirne la condivisione e l’approvazione, inserendo l’impegno di sindaco e giunta a svolgere un’opportuna opera di stimolo nei confronti dell’Università affinchè siano messe in atto tutte le azioni necessarie per conservare e tutelare quel patrimonio. Proposta ovviamente e strumentalmente rigettata dal Pd. L’amministrazione porterà comunque avanti tale impegno e già nei prossimi giorni apriremo un’interlocuzione con l’Università per conoscere i progetti in tal senso.

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