Il Regolamento antenne telefoniche è pronto. Le società hanno chiesto la possibilità di insediarsi su 78 localizzazioni, ridotte a 25 possibili soluzioni
PESCARA – L’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco ha comunicato che il Regolamento per la disciplina delle antenne telefoniche è definitivamente pronto. “La Polab, che aveva terminato il suo lavoro già nei mesi scorsi – ha detto-, ma l’emergenza Covid-19 ha congelato ogni nostra iniziativa, ci ha consegnato oggi l’esatta fotografia dell’esistente, ma soprattutto la programmazione futura, i criteri e le localizzazioni possibili circa le eventuali nuove installazioni. Oggi sappiamo che su tutto il territorio di Pescara ci sono già 135 impianti, e che i vari operatori telefonici hanno fatto richiesta per 45 nuovi impianti 4G, oltre alla società Iliad che deve realizzare una rete ex novo. A oggi non ci sono richieste per impianti 5G, né potrebbero esserci visto che per legge non potranno entrare in funzione prima del primo luglio 2022. Le società hanno chiesto la possibilità di insediarsi su 78 localizzazioni, che la Polab ha ridotto a 25 possibili soluzioni nel rispetto dei programmi di sviluppo, tenendo conto del tetto di rispetto normativo dei campi elettromagnetici”.
“Ora il Regolamento inizierà il proprio percorso nelle Commissioni consiliari permanenti per approdare il più presto possibile in Consiglio comunale. -ha proseguito la De Trecco- Quel Regolamento rappresenterà la bibbia dell’amministrazione, ma anche degli operatori telefonici, per le future installazioni, impedendo ogni possibile via di fuga per cui ognuno oggi, in assenza di regole, si mette dove gli pare scatenando la giungla odierna, e soprattutto ci consentirà di intervenire là dove già oggi sono emerse criticità di saturazione elettromagnetica”. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco al termine della riunione odierna convocata per la presentazione del Regolamento per le antenne redatto dalla Polab, collegata in videoconferenza con il dottor Turco, e alla presenza degli assessori al Suap Alfredo Cremonese e alla Salute Maria Rita Paoni Saccone, dei Presidenti di Commissione Fabrizio Rapposelli-Suap e Attività Produttive, Ivo Petrelli-Ambiente e Mariarita Carota-Salute, la Asl di Pescara, i dirigenti degli Uffici tecnici, e i rappresentanti dei Comitati anti-antenne ‘Stop 5G’, ‘Più Salute Meno Antenne’ e ‘No Elettrosmog’.
“Finalmente il Comune sarà dotato di uno strumento che ci assegna operatività di azione e ci consentirà di decidere insieme agli operatori telefonici dove installare le antenne rispetto al territorio cittadino con criteri univoci e nell’ambito delle nostre competenze normative, e di intervenire con i controlli e le segnalazioni nei casi di violazioni – ha detto l’assessore Del Trecco –. Il Regolamento, come ha ricordato il dottor Turco, consiste in una istruttoria tecnica che giustifica le scelte operate e ricorda i presupposti normativi che assegnano compiti precisi a Stato, Regioni e Comuni. Infatti lo Stato si è riservato il potere di decidere la natura di tali interventi inerenti l’installazione delle antenne telefoniche, oggi classificate come interventi di urbanizzazione primaria, e ha stabilito i limiti di esposizione per la popolazione esautorando, di fatto, le Autorità locali dal disciplinare la materia, quindi né Regione né Comune possono fissare limiti di esposizione diversi da quelli statali. Alla Regione è demandato il potere di indicare i criteri per la corretta localizzazione degli impianti attraverso delle leggi; il Comune ha la facoltà di dotarsi, appunto, di un Regolamento per la corretta localizzazione sul territorio con l’obiettivo di minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”.
“Un Comune – ha precisato il dottor Turco – non può rifiutarsi di far arrivare il servizio telefonico in una zona, ma ha lo strumento per individuare una localizzazione che garantisca il minor impatto sulla popolazione, ovvero il Regolamento nel quale la Polab ha cercato di fare la sintesi tra le varie istanze. È legittimo che un’amministrazione comunale crei un momento all’anno, una data limite entro la quale tutti gli operatori di telefonia possano presentare il proprio programma di sviluppo della rete per l’anno successivo e il Comune ha 90 giorni, ossia 3 mesi, per fare sintesi dei programmi di sviluppo e individuare dei siti dotandosi di un’istruttoria tecnica che giustifichi il Piano di localizzazione scelto sulla base di un’analisi della situazione elettromagnetica già esistente e dell’eventuale carico che i nuovi impianti andrebbero a generare. In casi di criticità il Comune può individuare proposte alternative che vadano a ridurre il carico elettromagnetico sulla popolazione, ma in tal senso è necessario che ora questo Regolamento si concretizzi in una delibera di Consiglio comunale affinché diventi operativo e perché le localizzazioni diventino siti, ovvero aree vocate a essere o implementate o a ospitare da zero nuove installazioni, creando dei vincoli in positivo in grado di soddisfare le esigenze degli operatori di telefonia. Ricordo anche che con la nuova normativa, per le implementazioni la regola del silenzio-assenso si è ridotto a soli 30 giorni, resta a 90 giorni per le realizzazioni ex novo”.
E veniamo ai numeri: “A oggi – ha detto il dottor Turco – su tutto il territorio di Pescara ci sono già 135 antenne telefoniche: 42 Telecom, 34 Vodafone, 50 Wind che oggi si è unita a Tre-3 acquisendone la denominazione, 9 Linkem che è operatore di banda ultralarga. Per il 2020 la Telecom ha chiesto di poter installare 15 nuovi impianti, Vodafone 25, Wind-Tre solo 3 nuove antenne, Linkem solo 2, discorso a parte per Iliad che, come nuovo operatore, deve realizzare una rete ex novo. Noi abbiamo individuato 25 possibili soluzioni di localizzazione rispettando i programmi di sviluppo a fronte di 78 richieste. Ovviamente nel Regolamento si disciplina la rete 4G visto che per il 5G verrà emanata una normativa nuova, ancora non definita visto che la rete comunque non potrà essere autorizzata prima del primo luglio 2022 e anche le domande di attivazione non potranno essere presentate prima del primo luglio 2021, dunque tra un anno. Per le antenne 4G è la normativa nazionale che disciplina le potenze in funzione del numero di utenti e della distanza tra gli impianti, ovvero se ci sono molti utenti che parlano al cellulare ai margini della copertura, l’antenna aumenta la sua potenza per servire più persone e viceversa. Il Regolamento fotografa l’esatta situazione oggi dei campi elettromagnetici su Pescara, con analisi di impatto eseguite contemporaneamente su tutte le antenne che davano il proprio contributo alle emissioni, e lo studio ha evidenziato delle situazioni di saturazione. In alcuni casi, là dove risultano autorizzate antenne che oggi fanno registrare emissioni anche di 7 Volt per metro, quindi al di sopra della norma, si tratta di aree in cui la permanenza delle persone non supera le 4 ore consecutive, come detta la legge; in altre zone, come in viale Bovio c’è una situazione di saturazione che non permette ulteriori installazioni e piuttosto si suggerisce l’individuazione di soluzioni alternative e spostamenti di tecnologia”
“Individuata anche la soluzione per le antenne di via Valle Furci che – hanno annunciato l’assessore Del Trecco e il dottor Turco – possono essere spostate sopra i serbatoi dell’Aca la quale ha dato la propria ampia disponibilità: a giorni convocheremo anche gli operatori per intercettare anche il loro consenso in un clima di conciliazione e confronto. E sicuramente tale spostamento sarà ancor più agevole se verrà approvato il Piano delle localizzazioni contenuto nel Regolamento che impedirà, d’ora in avanti, qualunque fuga al di fuori della programmazione e bloccando tutto ciò che sta fuori dal Piano. Su Pescara è evidente che il quadro di esposizione elettromagnetica presenta delle criticità a macchia di leopardo ma con i siti individuati e con le nuove localizzazioni è evidente che, Piano approvato, anche gli operatori cercheranno di adeguarsi. È chiaro che, se un impianto ha tutte le autorizzazioni e resta al di sotto dei limiti di legge, non si può fare una disposizione coattiva di delocalizzazione, che è consentita però se si avanza una istanza di modifica che è considerata al pari di una nuova realizzazione e, in quel caso, il Comune può proporre una delocalizzazione”.
“L’approvazione del Regolamento – hanno aggiunto l’assessore Del Trecco e il Presidente Rapposelli – ci permetterà di aprire una fase di concertazione con gli operatori, risolvendo subito i 4 o 5 casi più critici e intervenendo in maniera decisa sull’impiantistica in quelle situazioni in cui lo stesso studio della Polab ci sta evidenziando uno sforamento evidente dei limiti, ricordando che la competenza sanzionatoria fa capo all’Arta. Già nei prossimi giorni inizieremo l’esame del Regolamento nelle Commissioni competenti per portare il documento in Consiglio comunale nel più breve tempo possibile”.