PESCARA – Con la firma del verbale di consegna dei lavori e delle chiavi di accesso ai locali all’impresa Almacis è iniziato formalmente questa mattina il percorso che porterà al recupero e al restauro dell’immobile del Circolo Canottieri di Pescara sul lungofiume Nord. Le opere saranno seguite dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara, e, da cronoprogramma, è prevista una durata del cantiere di circa 20 mesi. Si tratta di un edificio emblema dell’architettura razionalista a scopo sportivo, che nel 2024 festeggerà inoltre i cento anni di attività dello stesso Circolo Canottieri che ebbe tra i suoi sostenitori anche Gabriele d’Annunzio.
“È un intervento di grande qualità – ha detto il sindaco Carlo Masci aprendo l’incontro con i giornalisti – sia dal punto di vista architettonico che dal punto di vista sportivo perché qui è nata la Canottieri e a maggior ragione il recupero diviene essenziale. Ma anche perché, oltretutto, si inserisce in uno scenario ben più ampio che comprende anche l’ex campo Rampigna, lì abbiamo a disposizione 7,7 milioni di euro per realizzare un parco archeologico, e il sotto-rilevato ferroviario dove abbiamo riportato alla luce il bastione San Vitale di quella che fu la Fortezza di Pescara. Si tratta quindi di un’area vitale per la città, di un’area storica dinanzi al fiume anche questo per troppo tempo trascurato. Abbiamo insomma acceso un faro sull’identità di Pescara, basti pensare al ruolo che ebbe d’Annunzio nella nascita del Circolo Canottieri. Dopo la conquista della bandiera Blu, oggi puntiamo a valorizzare questo distretto per rendere ancora di più appetibile Pescara per chi vuole venire a visitarla e a conoscerla”.
La Responsabilità del Procedimento è in capo all’architetto Aldo Giorgio Pezzi. La Direzione Lavori è affidata all’arch. Emanuela Criber, la Direzione Operativa all’arch. Paolo Taricani, figure tutte interne all’Amministrazione della Soprintendenza, che saranno supportate dall’arch. Davide Di Salvatore, dal Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione arch. Carmela Palmieri, professionisti esterni.
“Questo è il restauro di un’architettura relativamente moderna – ha affermato questa mattina la Soprintendente Cristina Collettini – non semplice in quanto questo immobile è stato in più passaggi plasmato per gli usi più disparati. Non è un restauro che stravolge completamente ma che intende restituire alla città l’immagine della struttura così come era stata pensata negli anni Trenta, nel pieno della visione razionalista, ma adattandola a quelle che sono le nuove esigenze e ai parametri di sicurezza richiesti dalle normative. È una sfida che ho accolto con grande interesse e con grande passione all’atto del mio insediamento, perché non è frequente intervenire su un sito di questo genere in una città che ha nelle sue grandi radici storiche ma anche nella sua modernità la sua ragion d’essere. In effetti è il primo passo di un processo che intende valorizzare tutto il profilo del corso fluviale fino al porto”.
L’intervento, finanziato a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013 – Delibera CIPE 22.12.2017 e sui Fondi stanziati ai sensi dell’art. 1, commi 9 e 10, della legge 23/12/2014, n. 190 per un importo totale di 2.210.000,00 euro, nasce dalla volontà della Soprintendenza di restaurare e restituire alla pubblica fruizione la cosiddetta “Pescarina”, uno degli immobili di architettura moderna più importanti della città pescarese e dell’intero panorama abruzzese, di cui verrà recuperata la pienezza figurativa assicurandone al contempo l’uso originario.
Il progetto esecutivo prevede: il recupero architettonico, attraverso la completa eliminazione di tutti gli elementi formalmente incoerenti con il corpo originale (come la grande veranda adibita a ristorante per molti anni), e lo svuotamento del piano terra; il raggiungimento di adeguati livelli di miglioramento sismico con soglia di sicurezza al 60%; l’inserimento di un ascensore interno per la completa accessibilità a ogni livello; l’adeguamento impiantistico e antincendio; l’adeguamento funzionale degli spazi della palestra al secondo livello; realizzazione di un nuovo deposito natanti attraverso la demolizione dell’attuale rimessa; realizzazione di un piccolo locale ristoro sulla terrazza; spazi polifunzionali al piano terra; riapertura degli spazi esterni al piano terra da restituire alla pubblica fruizione; inserimento di dispositivi antiallagamento per rischio esondazione; allestimenti e adeguamento degli spazi con la previsione di un accesso, tramite scala esterna, da via Spalti del Re.