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Pescara, riapertura parchi cittadini: se ne parlerà in consiglio comunale

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PESCARA – “Una riapertura progressiva e graduale dei parchi cittadini, almeno uno per ogni quartiere, limitandone la fruizione, in una prima fase post-Covid 19, solo ai genitori con bambini, e disciplinando gli accessi in modo rigoroso, al fine di evitare assembramenti, usando il sistema delle prenotazioni on line e telefoniche, con sanificazione automatica di tutti gli spazi di uso comune, dalle panchine ai giochi per bambini. È la proposta che lanceremo attraverso un ordine del giorno già depositato e che porteremo in discussione nel corso della prossima seduta del Consiglio comunale, fissata per giovedì 30 aprile, alle 15.30, un contributo propositivo concreto per cominciare a predisporre il programma di lento ritorno alla normalità”. Lo ha annunciato il Presidente della Commissione Ambiente Ivo Petrelli che ha presentato il documento.

“A partire dal mese di marzo 2020 anche la città di Pescara è stata investita dall’emergenza sanitaria denominata Covid-19 che ha imposto l’adozione di misure straordinarie tese da un lato a contenere, quanto più possibile, la possibile trasmissione del virus, che col tempo si è rivelato sempre più contagioso e mutevole, dall’altro a tutelare le fasce più deboli e fragili della popolazione, a partire dagli anziani, i bambini, i pazienti onco-ematologici – ha scritto nell’ordine del giorno il Presidente Petrelli -. Le misure di contenimento e restrizione adottate si sono tradotte in una serie di ordinanze sindacali che, sulla falsariga, o spesso addirittura anticipando iniziative poi confermate dai Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno posto Pescara tra le prime città capaci di fare prevenzione e protezione dei propri cittadini. Tra le misure di contenimento adottate, spicca l’ordinanza sindacale numero 39 del 12 marzo 2020 con la quale è stata disposta la chiusura al pubblico di ‘Parchi e Giardini – aree verdi comunali – Riserva dannunziana e Riserva Santa Filomena’, ovvero il divieto di fruizione di tutti gli spazi verdi pubblici della città al fine di scongiurare assembramenti, di garantire l’idoneo distanziamento sociale, che non è ovviamente garantito all’interno delle aree gioco destinate ai bambini, e il rispetto dei provvedimenti che in questo periodo ci hanno imposto senso di responsabilità e l’obbligo di restare a casa quanto più possibile per fermare l’avanzata del coronavirus. Ora però, dopo quasi due mesi di isolamento, si è aperto il confronto teso a individuare la possibile modifica delle norme più restrittive sinora adottate nel senso di una prima timida riapertura della vita sociale dei cittadini, fermo restando che occorrerà comunque attendere il parere del Coordinamento medico-scientifico nazionale chiamato a dettare tempi e modalità di uscita dalla Fase I.

La stessa Amministrazione comunale ha avviato l’interlocuzione con le varie categorie produttive al fine di raccogliere le rispettive esigenze e di ascoltare eventuali possibili suggerimenti che da un lato garantiscano la tutela e la salute degli utenti, e dall’altro consentano l’avvio di una prima ripresa delle attività economiche, comunque colpite da una crisi senza precedenti determinata dal lockdown del Paese. È evidente che il lungo periodo di lockdown, che ancora non è stato superato, ha comunque determinato nell’utenza disagi, inevitabili nella fase della prima emergenza, non solo sotto il profilo economico, ma anche dal punto di vista fisico-psicologico e dei rapporti relazionali e sociali, costringendo le famiglie a chiudersi in casa, spesso dividendo per mesi nonni e nipoti, creando immaginabili condizioni di sofferenza. Tra i soggetti più fragili più pesantemente colpiti da tale condizione ci sono sicuramente i bambini che, più di altri, stanno soffrendo una condizione di isolamento, spesso anche da affetti familiari più prossimi, oltre che da amici, compagni di gioco, di scuola o di sport, che in appena due mesi hanno visto completamente stravolti i propri ritmi di vita e di quotidianità, senza neanche comprenderne completamente il senso, le ragioni e le finalità ultime. Per tale ragione, riteniamo sia fondamentale individuare, nell’eventuale Fase II, misure tese a consentire anche ai bambini una minima ripresa della vita all’aria aperta, accompagnati dai propri genitori e comunque nel rispetto delle successive misure di contenimento che verranno individuate nel secondo step del Covid-19. In tale ambito, è incontestabile il ruolo rivestito dagli spazi verdi cittadini, fruibili gratuitamente da tutti i bambini, per attività motoria in un’area libera, sufficientemente ampia, tale da garantirne l’utilizzo in assoluta sicurezza.

Tale accesso va però regolamentato, almeno in questa prima fase, al fine di garantire il distanziamento sociale tra i fruitori; una adeguata turnazione nell’utilizzo distinto delle aree gioco per i più piccoli; l’adeguata sanificazione di tutte le attrezzature di uso comune esistenti nei parchi, dai giochi, come altalene e scivoli, alle panchine, dopo ciascun utilizzo. Per regolamentare e gestire gli ingressi e assicurare il rispetto della propria turnazione, il Comune di Pescara potrebbe far ricorso agevolmente alle Associazioni di volontariato della Protezione civile cui affidare un servizio specifico, ristretto a un numero limitato di parchi cittadini, istituendo un Regolamento ad hoc da promuovere e rendere pubblico anche attraverso le più avanzate piattaforme telematiche messe gratuitamente a disposizione dal Ministero della Funzione Pubblica. Per questo nell’ordine del giorno invitiamo il sindaco Carlo Masci e la Giunta Comunale ad adottare una serie di iniziative, ovvero – ha elencato il Presidente Petrelli -: a valutare, nella predisposizione delle misure di contenimento del Covid-19 Fase II, la possibile riapertura, progressiva e graduale, delle aree verdi pubbliche cittadine, individuando almeno un Parco attrezzato per ciascun quartiere, a partire da quelle strutture che sono già affidate in concessione esterna e per le quali appare più facile e agevole istituire e far rispettare le regole minime di accesso, come Parco de Riseis, Villa Sabucchi, Parco Florida, la Riserva Naturale dannunziana e la Riserva Parco Santa Filomena; individuare almeno un parco da poter riaprire alla fruizione pubblica in tutte le aree periferiche della città; predisporre un Regolamento per disciplinare gli accessi all’interno dei Parchi, da limitare ai soli bambini con accompagnamento dei genitori, ovvero prevedendo il numero massimo di presenze contemporanee e istituendo, per ciascun parco, un numero di prenotazione per l’ingresso nominativo, da verificare ai cancelli attraverso l’utilizzo del personale volontario della Protezione civile, che dovrà anche garantire il rispetto della turnazione nella fruizione degli spazi verdi e dei giochi; individuare Organismi o Associazioni che dovranno occuparsi della sanificazione puntuale degli oggetti e degli spazi di utilizzo comune all’interno delle aree verdi e dei parchi riaperti al pubblico; valutare con l’Ufficio Ced del Comune di Pescara l’istituzione di una App gratuita che, attraverso il telefonino, consenta la prenotazione on line da parte degli utenti per accedere ai parchi, verificando in tempo reale anche l’eventuale occupazione o meno della fascia oraria eventualmente scelta e dunque valutare un possibile cambio di orario senza eccessive lungaggini; consentire agli utenti l’esclusiva prenotazione della fruizione del parco strettamente pertinenziale al luogo di residenza, verificabile attraverso un documento d’identità, e consentendo, in questa prima fase, esclusivamente la presenza dei bambini accompagnati da un solo genitore, escludendo altre possibili presenze che potrebbero creare una promiscuità sconsigliabile in questa prima fase”.

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