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Pescara, rientrata l’emergenza idrica

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PESCARA – Sembra finalmente rientrata anche a Pescara l’emergenza idrica cominciata giovedì scorso, in seguito alla rottura della condotta Giardino sul territorio di Torre de’ Passeri e che ha determinato l’interruzione totale dell’erogazione di acqua potabile in ben 19 comuni, compreso il capoluogo adriatico, per almeno trentasei ore consecutive. Dalle 22 di sabato anche nelle case di Porta Nuova, ancora all’asciutto per il terzo giorno consecutivo, è ricominciata a fluire acqua dai rubinetti, evidentemente grazie al riempimento dei serbatoi. Ovviamente si sta ancora monitorando la situazione e sino a oggi  resterà ancora disponibile l’autobotte sistemata a ridosso del Campo sportivo San Marco per rifornire i cittadini di acqua non utile per scopi alimentari, ma fruibile per i servizi. Il rientro alla normalità  per l’Amministrazioione comunale non metterà a tacere la necessità di fare chiarezza sull’accaduto:  si attende  la relazione annunciata dall’Aca, anche se in questo caso non si sta discutendo sulla professionalità o meno degli operai che si sono adoperati per la riparazione della condotta rotta, ma piuttosto del Piano degli investimenti sulle reti cittadine da parte dell’Aca, un Piano che evidentemente è carente o insufficiente rispetto alle necessità del territorio. Lo ha reso noto l’assessore alla Protezione civile Berardino Fiorilli, che ieri  ha precisato:

Pescara ha sicuramente pagato le conseguenze più gravi di quell’emergenza con uno strascico intollerabile, visto che centinaia di famiglie sono rimaste per ben tre giorni senza una goccia d’acqua in casa . Ieri di nuovo centinaia di famiglie residenti di via Tirino, via Cigno, via Stradonetto, via Marino da Caramanico, via Colle Pineta, via San Marco, dunque tutta la parte sud-ovest della città, Porta Nuova, e poi, nella zona dell’ospedale, via Monte Corvo e via Sella di Corno, si sono risvegliati con i rubinetti all’asciutto, situazione proseguita sino alle 22. L’Aca ha imputato il problema all’abuso dell’acqua stessa fatta dai cittadini non appena si sono riempiti serbatoi e rubinetti. In altre parole un eccessivo consumo da parte di chi, dopo trentasei ore senz’acqua, ha acceso lavatrici e lavastoviglie, si è procurato delle scorte, o comunque ha lavato casa, aveva ridotto la quantità di acqua nei serbatoi segnalato dall’abbassamento dei piezometri. Per compensare tale carenza, l’Aca avrebbe effettuato delle manovre per incrementare almeno di 65 litri al secondo la portata di acqua diretta a Pescara, solitamente pari a 700 litri al secondo, ma per tale manovra ha sortito i suoi effetti solo nel corso della notte. Per tale ragione l’amministrazione comunale ha ripristinato ieri la disponibilità di un’autobotte, presa in prestito da Silvi, da 100 quintali di acqua, e posizionata a ridosso del campo sportivo e del Palazzetto San Marco, autobotte che resterà a disposizione degli utenti per prendere almeno l’acqua necessaria per i servizi igienici sino a domani, lunedì 25 marzo. Ora resta aperto il problema gestionale-amministrativo dell’Aca che dovrà in qualche modo rispondere anche dei danni causati alle tante attività commerciali rimaste con le braccia incrociate, loro malgrado, per tre giorni, perché è vero che la rete dei sottoservizi è vetusta, e guasti e rotture sono purtroppo possibili, ma è altrettanto vero che è compito specifico dell’Aca reinvestire risorse per il loro graduale e progressivo rifacimento, cosa che evidentemente non sta avvenendo. A questo punto, oltre alla relazione circa il singolo episodio verificatosi a Torre de’ Passeri, chiederemo di vedere il Piano degli investimenti dell’Aca, per capire come e dove esattamente vengono impiegate le risorse economiche dell’Azienda.

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