Dopo il pari beffa con il Padova, i biancazzurri devono tornare alla vittoria per evitare di perdere altri punti in chiave promozione
PESCARA – In una settimana contraddistinta più dalle polemiche societarie che da notizie dal campo, il Pescara prova a riprendere il discorso promozione, interrotto con la miniserie negativa che, tra Livorno e Padova, ha prodotto un solo punto. La diatriba tra le fazioni di De Cecco e quella di Sebastiani, inerente l’acquisizione da parte del Pescara del centro sportivo di Poggio degli Ulivi, rischia infatti di minare alla base, il progetto biancazzurro.
La squadra, per bocca di Cascione, in settimana ha già detto che le diatribe societarie non mineranno la stabilità dello spogliatoio, ora bisogna vedere se alle parole seguiranno i fatti. Chiusa questa parentesi, torniamo a parlare di calcio e della partita pareggiata sabato. Il pareggio al 92′ del Padova, ha ridimensionato un pò le ambizioni abruzzesi.
La vittoria avrebbe infatti avuto un triplice significato: avrebbe ridato una immediata riscossa alla squadra abruzzese dopo il ko di Livorno, avrebbe permesso di mantenere il secondo posto e, soprattutto avrebbe messo psicologicamente a terra il Padova, che sarebbe stato sconfitto per la quarta volta di fila fuori casa.
SCELTE ERRATE – Così non è stato perchè, Zeman non ha letto correttamente la partita. La scelta di sostituire Immobile, stremato, con Verratti ha infatti snaturato la squadra, facendole abbassare il baricentro e permettendo ad un Padova in apnea di risalire la corrente, acquisendo fiducia. Per una volta, sarebbe stato più tile Maniero, giocatore in grado di tenere palla e far salire la squadra. La partita ha evidenziato anche un altro aspetto preoccupante e di cui abbiamo già parlato: il Pescara ha riserve demotivate. Soddimo ogni volta che scende in campo è sempre lezioso e mai incisivo, lo stesso Giacomelli, ammirato in nazionale, è totalmente diverso quando scende in campo col Pescara. Il problema è grave perchè senza ricambi, il Pescara non reggerà a lungo. Un calo fisico, sarà normale averlo e allora il Pescara si ritroverà senza soluzioni. E’ un fatto che va considerato, in vista del mercato di gennaio.
GLI AVVERSARI – Della sfida col Gubbio, abbiamo già parlato. Gli uomini di Simoni, con la nuova guida tecnica, hanno dato una piccola svolta alla loro stagione, anche se sono reduci da due sconfitte di fila. Il 4-1-4-1 del tecnico di Crevalcore, mira a chiudere tutti gli spazi, ripartendo in contropiede. Certo, la difesa degli umbri, presenta molte crepe, di cui il Pescara dovrà approfittare. La coppia centrale difensiva, formata da Cottafava e Benedetti, è particolarmente lenta e soffre parecchio gli attaccanti veloci. Il trio delle meraviglie del Pescara, non dovrebbe avere difficoltà a sfondare, ma dovrà cercare di sprecare il meno possibile, perchè non è più tempo di sprecare palle gol.
Il pericolo maggiore per il Pescara, verrà dalla propria fascia destra. Il duo Zanon-Gessa dovrebbe infatti soffrire parecchio gli inserimenti di Graffiedi e Raggio Garibaldi, due giocatori tecnici e veloci, capaci di colpire anche con tiri da fuori. Anche Balzano dovrà fare particolarmente attenzione alle accellerazioni di Bazzoffia, ma qui, l’ala avrà meno supporto da parte di Sandreani, centrocampista più votato alla difesa.
In attacco, Ciofani avrà pochi palloni giocabili, perchè il Gubbio farà una gara d’attesa, nonostante ciò, la fisicità del centravanti, sarà fondamentale per permettere alla squadra umbra, di tirare il fiato nei momenti di difficoltà. La partita con gli umbri non è una gara difficile, se affrontata con la giusta mentalità. Il Pescara dovrà però cambiare atteggiamento, evitando le pause, cui ultimamente ci ha abituato, specie nel primo tempo, e aggredendo subito gli avversari. Tornare alla vittoria è fondamentale. Una squadra che vuole puntare alla serie A, queste gare non può fallirle.
[Foto di Massimo Mucciante per gentile concessione]