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Pescara: ripristinate le condizioni di sicurezza nel centro sociale di via Arapietra

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PESCARA -Entro oggi o domani al massimo, sarà completato l’intervento di rifacimento della parete divisoria tra la Casa di riposo di via Arapietra e i locali occupati dal Centro sociale per anziani, parete sfondata lo scorso 18 agosto in occasione di un furto registrato all’interno dello stesso Centro sociale. Il vecchio muro in cartongesso, facilmente penetrabile, è stato rifatto in muratura, con l’uso di mattoni e cemento armato.

L’impresa intervenuta ha inoltre chiuso anche le uscite di sicurezza poste al primo piano della struttura che in qualche modo avrebbero potuto favorire comunque l’accesso nell’area del Centro sociale. In tale maniera sono state  ripristinate le condizioni di sicurezza per consentire l’uso dei locali da parte dei dipendenti della Cooperativa Il Germoglio, che gestisce la struttura, e da parte degli stessi utenti.

L’assessore alle Politiche sociali del Comune di Pescara Guido Cerolini che, ieri mattina , ha effettuato un sopralluogo sul cantiere per verificare lo stato dei lavori, ha ricordato:

il Centro sociale ha sempre condiviso degli spazi con la Casa di riposo di via Arapietra, dove sino al 2004 esisteva addirittura una porta che consentiva il passaggio diretto degli anziani dalla struttura d’accoglienza al Centro gestito dalla cooperativa Il Germoglio. Con l’avvio del cantiere per la riqualificazione della Casa quel passaggio diretto è stato momentaneamente chiuso con la realizzazione di una parete leggera in cartongesso, in attesa della sua riattivazione, che avrebbe dovuto coincidere con la riapertura agli ospiti della Casa stessa, in teoria entro un anno dall’inizio dei lavori, oggi divenuti già sei anni.

E dal quel momento, come più volte ci hanno riferito e hanno denunciato i responsabili della cooperativa, è iniziato l’inferno per il Centro sociale: il cantiere, a detta degli operatori e come ritroviamo in numerosi verbali di sopralluoghi effettuati dalle Forze dell’Ordine, è sempre stato ‘penetrabile’ da extracomunitari e utenti che vivono in condizioni di disagio perché fanno uso di sostanze stupefacenti, cittadini senzatetto che hanno trasformato quel cantiere nella propria dimora. E già più volte il Centro ha subito piccoli furti, compresa l’asportazione di un televisore, oltre che atti vandalici, grazie alla possibilità di scavalcare una piccola recinzione che dava accesso nei locali della struttura frequentata da tanti anziani.

La scorsa settimana abbiamo registrato l’episodio più grave: gli operatori del centro sono stati all’interno della struttura sino alle 13, con la mediatrice culturale che si occupa della gestione dello Sportello badanti, istituito attraverso un finanziamento extra erogato dall’amministrazione comunale e finalizzato all’acquisto delle attrezzature, tra cui un computer, necessarie per svolgere l’attività e creare un albo delle badanti professionali operanti e disponibili sul territorio, con l’obiettivo di generare un punto di incontro tra la domanda e l’offerta. La mediatrice culturale alle 13 in punto ha chiuso l’ufficio dopo aver riposto il portatile in un armadio, ma alle 15.45, quando un operatore del centro, in compagnia di un anziano, ha fatto il proprio ingresso nella struttura ha visto un extracomunitario di colore che con il computer in mano si dava alla fuga attraverso il buco prodotto sulla parete di cartongesso, parete che è stata letteralmente sfondata passando dal cantiere.

L’operatore e l’anziano hanno fatto appena in tempo a chiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine che subito dopo hanno perlustrato la Casa di riposo, trovando però solo i resti dell’accampamento notturno e nessuna traccia degli extracomunitari che la notte vi dormono. Probabilmente solo l’arrivo improvviso dell’operatore ha impedito all’intruso di portare via anche lo stereo, la radio e il televisore in dotazione al Centro che ora è intanto rimasto privo del computer, con tutti i dati già archiviati. Già nel pomeriggio seguente l’ingegner Salvati del Comune ha effettuato un primo sopralluogo sul posto,e stamane gli operai sono tornati in via Arapietra per eseguire le riparazioni. In sostanza sono stati murati con mattoni e cemento tutti gli accessi che dalla Casa di riposo conducono al Centro sociale, sia al pianterreno che al primo piano. Terminata la realizzazione delle nuove pareti, domani procederemo al rifacimento dell’intonaco e alla tinteggiatura all’interno del centro sociale che, a quel punto, potrà continuare le proprie attività in assoluta sicurezza. Ora il nostro impegno dovrà essere quello di riprendere al più presto il cantiere della Casa di Riposo per cancellare i sei anni persi inutilmente.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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