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Pescara, riqualificazione di via Regina Elena: entro febbraio al via i lavori

da Redazione

via regina elena progetto PescaraIl progetto prevede l’abbattimento delle barriere architettoniche , il  riuso dei materiali e un nuovo sistema di illuminazione

PESCARA – L’Amministrazione comunale di Pescara annuncia la  riqualificazione di via Regina Elena, nel tratto che va fino a via Mazzini, e  del tratto di corso Umberto che va da Piazza della Rinascita fino all’incrocio con Piazza 1 Maggio. Sostenibilità, abbattimento delle barriere architettoniche, riuso dei materiali, come il marmo di Carrara in arrivo dalle facciate del Tribunale e che sarà il materiale dominante per dare nuova vita e nuova luce alla superficie di intervento e collegarla alla Nave di Cascella e a piazza della Rinascita.

Ieri  la presentazione con il sindaco Marco Alessandrini, il vicesindaco Antonio Blasioli i consiglieri Maria Ida D’Antonio ed Emilio Longhi, gli architetti Silvia e Alessandra Mazzotta con l’architetto Alessandro Mazzone e l’ingegner Umberto Albasini staff dello studio ZZ3 che ha curato la progettazione definitiva ed esecutiva.

Pronta la gara, i lavori per un importo complessivo di 450.000 e netto di 330.000, potrebbero partire entro febbraio.

“Si tratta di un intervento che sarà molto visibile, perché riqualifica una delle vie più danneggiate del cuore di Pescara e lungo l’asse maggiormente frequentato – così il sindaco Marco Alessandrini– una rinascita virtuosa, perché prevede il riuso del marmo del Tribunale. Lo stato del marciapiede è noto da tempo, l’intervento è frutto di un’azione amministrativa doppiamente virtuosa, perché definendo l’annoso contenzioso del Tribunale che ha facendo risparmiare 2,7 milioni di euro, determiniamo il collaudo del Tribunale stesso che non era stato fatto e producendo economie di scala nell’utilizzo delle lastre, trattate e adeguate, alle riqualificazioni in corso in città. Un vero plauso va fatto agli uffici dei Lavori Pubblici comunali che stanno compiendo un lavoro titanico, insieme al vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Antonio Blasioli. Grazie anche ai progettisti, perché l’intervento è bellissimo e pienamente sostenibile”.

“E’ un lavoro grande e ben eseguito, che non deve interrompersi a via Mazzini, ma deve arrivare fino a viale Muzii e che non avrebbe avuto senso senza il tratto di Corso Umberto che rifacciamo con il marmo del Tribunale fino a piazza Primo Maggio – così il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Antonio Blasioli– Bello, perché restituisce praticabilità, eleganza e luce alla zona; sostenibile, perché riqualifica e rispetta l’ambiente, abbattendo le barriere architettoniche, che non ci saranno perché il livello viene sopraelevato e portato a quello di piazza della Rinascita, rispettoso dell’ambiente perché creiamo aiuole sotto tigli e lecci. Gli spazi verdi triplicano. Interessante è anche l’idea di portare il piano stradale all’attuale piano di altezza del marciapiede in ciò ampliando la piazza della Rinascita.

Sarà un luogo aggregante, di incontro, di partecipazione e di shopping che con il marmo bianco trattato per la pavimentazione si riconnetterà anche architettonicamente con la Nave di Cascella, che finalmente approderà in città con questo prolungamento del marmo fino a piazza della Rinascita e vi si congiungerà con il suo carico di progetti ed energie di cui il Maestro Cascella l’ha fornita. E’ un progetto green, anche perché liberiamo i tigli dai vasi che fino ad oggi costringono le loro radici, trasformandosi in un pericolo per i pedoni e li ricolleghiamo a terra in modo, che possano prendere acqua e le radici non si inarcheranno più.

Prevediamo delle sedute. Cubi bianchi, anch’essi in marmo bianco, per permettere di sedersi e godersi una delle strade più belle di Pescara. I lavori cominceranno dopo la gara, presumibilmente entro febbraio e andranno avanti per 120 giorni. Nuova luce non solo per il colore, ma anche per il rifacimento dei punti luce che verrà a breve anticipato dalla nuova illuminazione di Piazza della Rinascita, che entro la prima settimana di febbraio e verrà illuminata a giorno. A proposito di Piazza Salotto diamo un’altra notizia. Stiamo lavorando sulla natura delle aree retrostanti l’elefante di Michetti e sulle aree dei portici.

C’è una impossibilità del Comune ad intervenire per la vicenda della competenza. Abbiamo ritrovato un vecchio accordo in cui si chiedeva che quella parte, ad oggi proprietà privata in pubblico transito, dovesse arrivare in cessione al Comune: stiamo facendo esaminare agli uffici legali se è così e se così fosse, quella parte potrebbe ritornare al Comune che potrebbe finalmente intervenirci per restituirle dignità sicurezza e decoro architettonico. Chi grida al degrado, ma non fa nulla per combatterlo non è credibile. Noi stiamo affrontando il degrado combattendolo con la riqualificazione su tutto il territorio cittadino, cosa che in parola molti hanno promesso, ma che nessuno finora ha fatto, tranne noi. Terminato il primo lotto ci sarà bisogno di un secondo lotto di lavori per arrivare fino a via Muzii, un obiettivo che con assoluta certezza porteremo avanti. Voglio congratularmi con i progettisti: hanno fatto un lavoro veramente di rilievo.”

“Ci preme sottolineare che è un intervento auspicato da molto tempo – così il capogruppo Pd Emilio Longhi– e da una grande porzione di città che si trovava in condizioni non degne perché pericolose per la mobilità. E’ un intervento bello anche perché va su direttrici di sostenibilità molto forti e contemporanee”

“E’ un altro fiore all’occhiello dell’Amministrazione – così la consigliera Maria Ida D’Antonio- e sarà simbolico il collegamento con la Nave di Cascella, rispettando il principio di abbattimento delle barriere architettoniche, il rispetto del verde e il riuso del materiale che rendono l’intervento davvero di grandissima qualità e impatto”

“In sintesi il progetto prevede la realizzazione di spazi aperti pavimentati che verranno adibiti a luogo di incontro sociale, la realizzazione di un’area verde come luogo di riposo, svago e anch’esso di incontro senza barriere architettoniche –- illustra l’architettoSilvia Mazzotta- L’aver scelto di eliminare la differenza di quota esclude di per se la presenza di barriere architettoniche, in tal senso si è anche inserito un percorso Loges (Mappe Tattili) per le persone ipovedenti che integrano e facilitano la fruibilità della zona riallacciandosi a quelle già esistenti. Il progetto predispone un nuovo sistema di illuminazione pensato, in sinergia con le previsioni che l’Amministrazione ha già in essere, dialogando con gli impianti previsti e in particolar modo nella zona di corso Umberto, con l’innovativa previsione di due stazioni di ricarica elettrica per veicoli ecologici, mettendo particolar attenzione alle aree di pertinenza in questione, individuando piccole zone di sosta dedicate. Si lavorerà in progress, per comparti, per dare meno disagi a residenti e attività commerciali, nessuno stallo di sosta verrà sacrificato dal progetto”.

“La scelta dell’utilizzo delle lastre di marmo di Carrara, fornite dall’Amministrazione comunale e provenienti dallo smantellamento del rivestimento in uso al Tribunale di Pescara – illustra così l’architetto Alessandra Mazzotta -mette l’accento su un’ operazione di riciclo dei materiali che fa oramai parte dell’epoca moderna e che ha come riferimento una consolidata tradizione di secoli, basti pensare alle operazioni del riciclo dei marmi nelle antiche costruzioni 2 romane fenomeno del reimpiego, dove il materiale pregiato veniva spesso riutilizzato per realizzarne di nuovi, o come nel nostro caso i cosiddetti settili a pavimenta, pavimentazioni realizzate con marmi di recupero, variamente composti per la nuova realizzazione dei motivi decorativi, fenomeno che in epoca modera sta dando luogo ad operazioni imprenditoriali e di grande dibattito che sono al centro dell’attuale panorama edilizio ecosostenibile. La scelta “pragmatica” di usare un materiale già pronto ne sottolinea un tentativo di economicità ne consegue una progettazione responsabile, un cantiere poco impattante per un minore consumo di materiale naturale e una riduzione della manodopera”.

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