L’assegno sociale è corrisposto dall’Inps ai cittadini italiani, comunitari (con iscrizione all’anagrafe comunale), extracomunitari (titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo), rifugiati politici ed apolidi (titolari dei rispettivi titoli di soggiorno) che abbiano compiuto 65 anni, siano residenti effettivamente ed abitualmente in Italia, abbiano soggiornato legalmente, in via continuativa per almeno dieci anni nel territorio nazionale, si trovino in condizioni economiche disagiate.
Le attività di indagine condotte dal Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Pescara hanno consentito di acclarare sostanzialmente due sistemi di frode: nel primo i richiedenti, sia italiani che stranieri, dopo l’ottenimento dell’assegno sociale, si erano trasferiti all’estero, non rispettando, pertanto, il requisito essenziale della stabile ed effettiva residenza sul territorio nazionale; nel secondo, l’emolumento era ottenuto certificando falsamente redditi inferiori alla soglia prevista dalla legge per il conseguimento del beneficio.
Gli autori degli illeciti sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Parte della somma indebitamente percepita, pari circa 40 mila euro ancora giacenti su depositi postali, è stata sottoposta a sequestro.
Le posizioni irregolari sono state, altresì, segnalate all’INPS, Istituto particolarmente attivo nella comunicazione dei dati di interesse investigativo, per l’avvio delle competenti procedure di revoca dell’assegno.
L’attività di servizio conferma l’impegno del Corpo nel contrasto ad ogni forma di illecito nella erogazione di prestazioni sociali, a tutela del bilancio dello Stato e dei cittadini onesti.
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