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Pescara, ritrovata una mina del periodo bellico

da Annarita Ferri

PESCARA- Risale probabilmente risale al periodo bellico la  mina ritrovata sulla banchina nord del porto canale di Pescara, sistemata in una bitta e della lunghezza di circa 45 centimetri.

L’ordigno è stato preso in consegna dal Nucleo Artificieri dei Carabinieri che effettueranno le indagini per individuarne l’origine e la provenienza, anche se si ipotizza che sia finito impigliato al largo tra le reti di un’imbarcazione e sia stato lasciato a terra al rientro delle barche, forse senza neanche rendersi conto dell’ipotetico pericolo.

La rimozione dell’ordigno non ha comunque determinato problemi, tanto che gli artificieri non hanno neanche ritenuto necessario interdire il traffico nella zona durante le operazioni, seguite da vicino dalla Polizia municipale di Pescara.

ha riferito il Presidente della Commissione consiliare Sicurezza del Territorio Armando Foschi raccontando le fasi del ritrovamento:

La prima telefonata per segnalare la presenza di quello ‘strano oggetto’ sul molo nord è arrivata al Comando della Polizia municipale di Pescara intorno alle 8.30. Quando gli agenti sono arrivati sul posto, coordinati dal colonnello Mario Fioretti, hanno subito compreso che si trattava di una vecchia mina risalente sicuramente al periodo della seconda guerra mondiale e che probabilmente è rimasta in acqua, forse sepolta sotto i fanghi, per tutto questo periodo viste le condizioni di evidente corrosione del piccolo ordigno, lungo complessivamente 45 centimetri.

Subito è stato allertato il Nucleo Artificieri dei Carabinieri che è giunto sul luogo del ritrovamento, nel punto di attracco dei pescherecci, e ha adottato tutte le misure di cautela del caso per procedere con la sua rimozione, che però non ha richiesto la chiusura al traffico della golena né di via Paolucci visto che comunque la mina era sulla banchina, dunque a grande distanza rispetto alla strada. Gli artificieri hanno protetto l’ordigno e hanno provveduto alla sua rimozione, conclusa poco dopo le 10.15 e seguita passo passo dalla Polizia municipale.

Conclude Foschi ipotizzando:

L’ipotesi più accreditata è che la mina sia finita tra le reti da pesca di qualche imbarcazione al largo, e l’armatore si sia accorto della sua presenza solo una volta arrivato a terra, ritrovandolo tra il pescato. A quel punto, non sapendo come agire e comunque volendo disfarsi dell’ordigno, ha pensato di lasciarlo nel punto più sicuro, a suo giudizio, ma comunque visibile per essere notato e portato via. Saranno ora i militari dell’Arma a chiarire la provenienza dell’ordigno.

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