PESCARA – I consiglieri provinc
“Stiamo ricevendo una ridda di informazioni confuse, caotiche che ci lasciano nella più totale incertezza – hanno sottolineato i cinque consiglieri di centro-destra -. La sostanza per ora è solo una: ci sono ancora centinaia di studenti degli Istituti superiori che di fatto, tra un’emergenza e l’altra, sono a casa da oltre un mese, ma che soprattutto non sanno dove, quando e se potranno terminare l’anno scolastico.
Oggi sono state finalmente riaperte molte scuole, ma ancora restano senza aule gli studenti dell’Istituto Alberghiero , plesso di via Italica, dell’Agrario Cuppari di Villareia, il Marconi e il Mario de’ Fiori di Penne.
Quattro scuole ancora chiuse per le criticità strutturali che sarebbero esplose in seguito all’emergenza neve e alle scosse sismiche del 18 gennaio scorso, criticità che però a oggi non sono state illustrate neanche alle famiglie che si devono affidare alle scarne informazioni rilasciate dalla Provincia, in difetto di comunicazione.
Sospettiamo che la situazione sia molto complicata e, soprattutto, di non facile né immediata soluzione, e allora vogliamo sapere e conoscere nel dettaglio costa sta accadendo, così come vogliono saperlo le famiglie ed è un loro pieno diritto.
Per tale ragione – hanno aggiunto i consiglieri D’Incecco, Giancola, Maragno, Silli e Zaffiri – chiediamo al Presidente Di Marco di convocare con massima urgenza una riunione con tutte le forze politiche, dunque una riunione aperta anche ai consiglieri d’opposizione, portando al tavolo tutte le criticità in atto e le eventuali decisioni che si stanno per assumere.
Un vertice che, ovviamente, chiediamo di svolgere prima dell’adozione di qualunque altro provvedimento, compresa l’eventuale riapertura delle scuole ancora chiuse o il trasferimento degli studenti in altre strutture.
Prima di rimandare i ragazzi in aula vogliamo e dobbiamo essere certi della loro sicurezza, dobbiamo dare alle famiglie le opportune garanzie circa la stabilità e agibilità degli edifici che ospitano migliaia di ragazzi per sei o sette ore al giorno. Crediamo che sia dovere del Presidente rendere tutti i cittadini edotti di quanto sta accadendo sul nostro martoriato territorio provinciale in seguito all’ultima ondata di maltempo”.
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