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Pescara, riviera nord: distrutto l’impianto di irrigazione

da Redazione

Foto riviera allagata

Lo denuncia l’avvocato Fiorilli che sottolinea  anche la importante perdita di acqua che da una settimana nessuno avrebbe provveduto a riparare

PESCARA – L’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’,rende noto che da  una settimana è completamente devastato l’impianto di irrigazione del litorale, nel tratto compreso tra la rotonda Paolucci e sino al confine con Montesilvano.

Nessuno è intervenuto per sistemare una importante perdita d’acqua pubblica  , nonostante le opportune segnalazioni agli uffici tecnici, compresa la mail al sindaco,né è stato interrotto  il flusso idrico.

“Dopo due anni di giunta Alessandrini la città è ormai alla deriva, colpa di un sindaco-fantasma ed eternamente commissariatFoto fango per rottura condotta irrigazioneo, colpa dell’assenza della benché minima programmazione di interventi e attività – ha sottolineato l’avvocato Fiorilli -.

A farne le spese ovviamente è una città completamente imbruttita, che non riesce più a garantire il benché minimo servizio: la città è sporca, le strade sono invase dai rifiuti, ogni angolo emana odori nauseabondi, strade e marciapiedi sono impercorribili, e l’intero territorio si è spento, anche a causa dell’emergenza balneazione ballerina, tutto lascia presupporre che quella del 2016 sarà la peggiore estate degli ultimi vent’anni.

Ora anche la ciliegina sulla torta, ovvero il danneggiamento delle opere belle e utili che il sindaco-fantasma Alessandrini ha ereditato dalla precedente amministrazione, come il tratto di riviera nord che, dalla Rotonda Paolucci, prosegue verso nord, e che, alla sua terza estate sotto la guidadanni all’impianto di irrigazione riviera nord del Pd, è completamente devastato.

Irriconoscibili le aiuole, spariti i disegni geometrici pensati al loro interno, danneggiata la fontana, completamente imbrattata dai writer, dissestata, in diversi punti la pista ciclabile, ma il peggio riguarda l’impianto di irrigazione completamente distrutto.

A lanciare l’allarme sono stati sette giorni fa alcuni utenti e ciclisti che, mentre percorrevano di sera la riviera nord, si sono ritrovati completamente inzuppati per l’attivazione dell’impianto che è rotto.

Ovunque, lungo la piccola condotta che attraversa l’aiuola, ci sono buchi che sparano getti d’acqua verso l’alto, innaffiando dunque gli alberi e i passanti, anziché le aiuole stesse, completamente rinsecchite, o allagando la pista ciclabile e il marciapiede, addirittura anche le isole ecologiche, infradiciando anche le buste dei rifiuti eventualmente lasciate a terra e rendendo di fatto pericoloso il transito delle due ruote.

E il danno non riguarda una o due aiuole, ma l’intera fascia del verde, segno che si tratta di un danneggiamento sistematico che però, secondo alcuni cittadini, sarebbe da imputare non a presunti atti vandalici ma, addirittura, alle opere di manutenzione delle aiuole stesse, ovvero all’intervento con i tagliaerba, che qualcuno, avrebbe tranquillamente passato anche sopra l’impianto di irrigazione.

Il danneggiamento è stato puntualmente segnalato al Comune, ma dopo sette giorni nessuno è intervenuto e dalle fessure aperte esce un continuo flusso di acqua, con uno sperpero spaventoso per i cittadini, perché chiaramente quella perdita non la pagheranno sindaco e assessori di tasca propria, ma la pagheranno i contribuenti.

E ora – ha aggiunto l’avvocato Fiorilli – ci spaventa pensare che il sindaco Alessandrini voglia spendere 800mila euro per fare nuove opere, quando non è capace neanche di gestire una semplice, elementare e ordinaria manutenzione dell’esistente, dando un’immagine di degrado della nostra riviera che senza dubbio non aiuta il turismo, e che non può essere compensata da nessuna ‘notte bianca’.

Ovviamente l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede l’intervento immediato dell’amministrazione comunale per il ripristino delle opere e la manutenzione dell’impianto di irrigazione oltre che dell’intero litorale, intervento che dovrà essere eseguito con la massima urgenza, provvedendo alla chiusura delle condotte per tamponare la perdita d’acqua”.

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