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Pescara, riviera sud: le acque nere ‘si riconciliano’ con le acque bianche

da Redazione

Armando Foschi sottolinea la contraddizione: la riapertura del cantiere  è finalizzata a effettuare un collegamento tra le due reti ,ma  la commistione di acque bianche e nere  sarebbe la causa  dello stop al depuratore quando piove

PESCARA – Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ interviene  sulla riapertura del cantiere nella  riviera sud  per realizzare  nuovi allacci della rete delle acque meteoriche con quella delle acque reflue. Foschi sottolinea come la commistione di acque bianche e nere sia stata più volte additata dall’Amministrazione comunale come la causa   dello stop al depuratore di via Raiale a ogni minima pioggia e come i lavori del Piano antiallagamento prevedevano la separazione delle due reti. Tale situazione paradossale verrà portata  all’attenzione della Commissione Vigilanza  chiedendo la convocazione di una seduta ad hoc alla presenza dei tecnici dell’Aca e dell’amministrazione comunale

“Nei giorni scorsi – ha sottolineato Foschi – siamo stati incuriositi dalla riapertura del cantiere su viale Primovere, la riviera sud, opere che hanno fatto storcere il naso a residenti e automobilisti, innanzitutto perché sono stati effettuati nuovi scavi su un asfalto appena rifatto con i soldi pubblici dopo mesi di disagi e chiusure al traffico. È ovvio che molti residenti sono balzati sulla sedia al ritorno delle ruspe, chiedendosi come fosse possibile una programmazione delle opere tanto maldestra e improvvisata da parte della giunta Alessandrini. In secondo luogo gli automobilisti hanno sbottato a fronte della nuova chiusura parziale della carreggiata stradale, resa necessaria proprio dagli scavi, con il riformarsi dei lunghi incolonnamenti proprio nella parte finale della stagione balneare, quando il lungomare è estremamente frequentato, quasi un dispetto, quello del sindaco Alessandrini, a utenti del mare e agli stessi imprenditori.

Peraltro, vedendo il tipo di scavo realizzato, molti cittadini pensavano fossero i lavori per l’installazione della fibra ottica che sicuramente non potevano avere una urgenza tale da giustificare l’avvio delle opere nell’ultimo scorcio di agosto. Quando i cittadini ci hanno avvisato, siamo andati sul cantiere per chiedere direttamente agli operai di quale tipo di intervento si trattasse e lì la sorpresa: quello scavo era per la condotta idrica, pure quella però appena rifatta dal Comune nell’ambito del Piano antiallagamento.

Non riuscendo ad avere notizie più precise nel merito, siamo andati a sfogliare un po’ di carte e abbiamo scovato l’ordinanza relativa al cantiere con, anche in questo caso, l’ulteriore scoperta, questa volta tutta negativa: in sostanza lo scorso 22 agosto il dirigente Giuliano Rossi ha disposto il divieto di sosta e fermata e il senso unico alternato in via Primovere, nel tratto compreso tra via Celommi e il ponte di Fosso Vallelunga per permettere la realizzazione ‘al centro della carreggiata stradale, di una linea per il collegamento della condotta fognaria delle acque meteoriche con quella delle acque reflue’, in altre parole il collegamento tra la rete delle acque bianche e quella delle acque nere.

Ora – ha proseguito Foschi – non sappiamo se quel collegamento sia stato dimenticato nel corso del cantiere precedente o meno, ma quel che è certo è l’assurdità di tale intervento. Dal 2015, infatti, a Pescara accade uno strano episodio, ovvero a ogni minima pioggia, anche solo due gocce, viene interrotto il flusso delle acque cittadine verso il depuratore e vengono aperti gli sfiori, come l’impianto di sollevamento B0 della Madonnina, oggi sotto sequestro da parte della Magistratura.

Secondo le versioni ufficiali, tale procedura è obbligatoria perché dal 2015 a oggi, improvvisamente, il depuratore di via Raiale non sarebbe più in grado di accogliere e lavorare il flusso di acque reflue incrementato dalle eventuali piogge, e andrebbe in tilt, e tale incremento dei volumi fluidi viene generalmente attribuito proprio all’errore progettuale imperante che, negli anni, ha voluto che la rete delle acque bianche fosse mista a quella delle acque nere.

Bene: oggi scopriamo però che su via Primovere, dopo i lavori del Piano antiallagamento, le due reti, quella delle acque bianche o meteoriche, e quella delle acque nere, o reflue, erano state separate, seguivano due distinti percorsi in tubazioni diverse, proprio come imporrebbe la legge, ma, per ragioni che non sono state spiegate, il sindaco Alessandrini e i suoi uffici hanno disposto un intervento tecnico per ricollegare le due reti. E questo dopo aver annunciato da anni l’apertura di cantieri su tutta la città, con investimenti colossali, proprio per avviare la separazione, in ogni strada di Pescara, delle condotte acque nere da quelle della acque bianche.

Chiaramente questa contraddizione paradossale va spiegata e giustificata alla città – ha ancora aggiunto Foschi – e proprio per questa ragione chiederò alla Commissione comunale Vigilanza la convocazione di una seduta ad hoc, alla presenza dei tecnici dell’Aca e del Comune, tra cui l’ingegner Rossi, e anche dell’assessore delegato ai Lavori pubblici, per verificare il progetto e per capire chi ha deciso di ripristinare, sulla riviera sud, una situazione ambientalmente scorretta che sicuramente contribuirà ad aggravare i problemi del lungomare di Porta Nuova”.

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