PESCARA – La seduta straordinaria del Consiglio comunale,che si doveva svolgere ieri, per discutere del Festival Internazionale Dannunziano è saltata. A tale proposito il capogruppo del Pdl in Consiglio comunale Lorenzo Sospiri e l’intero gruppo consiliare del Pdl hanno commentato dicendo che è evaporata come neve al sole la strumentale polemica politica del centro-sinistra sul Festival Internazionale Dannunziano promosso dal governo cittadino; un centro-sinistra che, consapevole del trionfo di una manifestazione che ha dato alla città un rilievo internazionale, ha deciso di non presentarsi neanche alla seduta del Consiglio comunale richiesta sul tema dalla stessa opposizione.
Hanno ricordato il capogruppo Sospiri e il gruppo consiliare Pdl:
per mesi il centro-sinistra ha lanciato i suoi strali contro il centro-destra e contro quel Festival che ha celebrato la riscoperta di D’Annunzio meritando il plauso di critici ed esperti come lo stesso professor Giordano Bruno Guerri, Presidente del Vittoriale degli Italiani .
I consiglieri di centro-sinistra hanno denigrato quella manifestazione di spessore internazionale proprio nei giorni di svolgimento del Festival, bollando gli artisti che avevano aderito alla manifestazione, tra cui molti pescaresi e abruzzesi, come ‘nani e ballerini’, mostrando tra l’altro un’assoluta mancanza di rispetto nei confronti di quegli stessi professionisti che hanno invece dato lustro alla maratona di dieci giorni di spettacoli, convegni, dibattiti e concerti. Per settimane i consiglieri di minoranza si sono esibiti in conferenze stampa e comunicati sollevando dubbi, sospetti sulla legittimità della manifestazione e sui soggetti che hanno contribuito a un evento che ci ha fatto meritare l’attenzione del panorama culturale internazionale, sperando tra l’altro in un flop del Festival.
Ma quel flop non c’è stato, migliaia di utenti hanno partecipato alla manifestazione, celebrandone il trionfo. E il centro-sinistra ha compreso il successo di quel Festival e la sua portata, si è reso conto che per la prima volta dopo sei anni Pescara si era proiettata su un panorama internazionale e che oggi denigrare in Consiglio comunale una manifestazione che i pescaresi e l’intero mondo culturale hanno apprezzato in ogni sua forma, si sarebbe tradotto in un clamoroso autogol politico-amministrativo. Alle 9.30 in punto di questa mattina, ora di convocazione del Consiglio comunale, il centro-destra era presente in aula, pronto ad affrontare serenamente il dibattito e il confronto con i consiglieri d’opposizione parlando di numeri, dati e fatti concreti.
Avremmo parlato dei numeri totalizzati dal Festival e di quelli relativi alle iniziative culturali promosse in sei anni di governo del centro-sinistra, avremmo affrontato le perplessità sollevate dai consiglieri d’opposizione, dimostrando l’assoluta legittimità di tutti gli atti adottati, ma di fatto non ce n’è stata data la possibilità: al primo appello del Presidente del Consiglio Licio Di Biase alle 10 in punto i consiglieri presenti in aula erano solo 12, di cui cinque del centro-destra, ossia oltre al sottoscritto e al Presidente Di Biase anche i consiglieri del Pdl Massimo Pastore, Augusto Di Luzio e Antonio Sabatini. Altri colleghi del centro-destra, pure presenti per partecipare al dibattito, hanno abbandonato gli scranni vedendo che per il centro-sinistra c’erano appena 7 consiglieri comunali, mentre gli altri, pur avendo chiesto a gran voce la convocazione della seduta straordinaria, non si erano neanche fatti vedere.
Alle 10.20 è arrivato il secondo appello e ancora i consiglieri presenti erano solo 13, di cui tre del centro-destra, ossia ancora il sottoscritto, il Presidente Di Biase e il consigliere Di Luzio. Alle 10.30 al terzo appello i presenti erano, di nuovo, 12, tra cui il Presidente Di Biase, solo 11 quelli di minoranza che evidentemente hanno deciso di non presentarsi in aula per evitare una figuraccia nei confronti della città, decretando la chiusura della seduta per assenza del numero legale.
Non solo: l’episodio odierno ha lasciato emergere una frattura netta in seno alle forze di minoranza che ormai con molta fatica riescono a fare gruppo, evidenziando una chiara assenza di leadership in seno a un’opposizione sempre più in affanno. Una minoranza che aveva addirittura deciso di discutere polemicamente di un Festival prima ancora che lo stesso si svolgesse e che oggi è stata costretta a una clamorosa ritirata.