PESCARA – Dopo 76 giorni di missione è rientrata la scorsa notte ai propri ormeggi nel Porto Turistico del Marina di Pescara la Motovedetta CP 292, l’unità maggiore della Direzione Marittima. L’unità della Guardia Costiera, partita da Pescara il 22 agosto scorso, è stata impiegata dal Comando Generale per far fronte all’emergenza sbarchi legata ai flussi di migranti nello Stretto di Sicilia e per questo temporaneamente assegnata alla 7° Squadriglia Navale di Lampedusa.
Nel periodo trascorso in Sicilia, tra il 22 agosto ed il 5 novembre, dall’equipaggio della motovedetta, composto da 8 membri ed agli ordini del comandante Primo Maresciallo Luciano Sebastio, sono stati recuperati e salvati 228 migranti di origine nordafricana.
Le operazioni di ricerca e soccorso, che quotidianamente ormai da anni vengono svolte dai mezzi della Guardia Costiera, unitamente ad altre unità dislocate in zona, sono tutte coordinate dalla Centrale Operativa delle Guardia Costiera di Roma, dalla Direzione Marittima di Palermo e dalla predetta 7ª Squadriglia di Lampedusa, che ha il compito specifico di impiegare al meglio le diverse unità d’altura del Corpo in servizio in differenti Comandi italiani e dislocate temporaneamente sull’isola siciliana.
Per dare un idea dell’immane compito che svolge la Guardia Costiera nel Mediterraneo basti pensare che solo la CP 292 in due mesi e mezzo è stata impiegata attivamente in 40 distinte operazioni, navigando per oltre 300 ore e percorrendo più di 4.000 miglia, ovvero quasi 7.500 chilometri e come detto ha portato in salvo, spesso recuperati da natanti in precarie condizioni di stabilità o addirittura semi-affondati, 228 migranti partiti per lo più dalle coste del Nord Africa.
“É stato sicuramente un periodo di intenso lavoro per i militari imbarcati sulla nostra unità maggiore – riferisce con un pizzico d’orgoglio il Direttore Marittimo di Pescara – ma anche in questa missione abbiamo confermato la professionalità ed il grande spirito di sacrificio e, soprattutto, l’umanità che contraddistingue la Guardia Costiera”.
Ed alla gioia per le tante vite salvate, tra cui quella di molti bimbi, anche neonati, che possono adesso sperare in futuro migliore, si aggiunge quella speciale di un membro dell’equipaggio che è diventato papà per la terza volta lontano da casa, mentre era in navigazione al largo delle coste maltesi. “Sono anche queste le cose che rendono un po’ più speciali questi uomini e donne che mettono la salvezza degli altri essere umani prima anche delle proprie famiglie. Li ringrazio, come loro comandante e come uomo”.
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