Serie A

Pescara: stavolta è davvero finita

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Il Pescara perde 3-1 in casa contro il Sassuolo e dice addio alle speranze salvezza, l’analisi tattica della partita dell’Adriatico

PESCARA – Questa volta sembra essere davvero finita per il Pescara. La sconfitta con il Sassuolo (1-3) ha virtualmente sancito la retrocessione degli Abruzzesi che ha adesso hanno 12 punti di ritardo dall’Empoli che ha vinto contro l’Udinese.

SITUAZIONE DISPERATA

Una situazione disperata resa complicata ancora di più dal calendario difficile che aspetta la squadra di Oddo che dovrà affrontare Inter, Lazio e Torino in successione. Una situazione drastica iniziata già da questa estate a causa dei mancati acquisti. Ma andiamo a vedere l’analisi di Pescara-Sassuolo.

COSÍ IN CAMPO

Oddo squalificato se la gioca con il solito 3-5-2 che diventa 5-3-2 in fase di non possesso con Stendardo, Coda e Fornasier in difesa mentre a centrocampo spazio a Bruno in cabina di regia mentre Cristante e Verre fungono da mezz’ali. Davanti la coppia Bahebeck-Caprari.

PARTENZA SHOCK

L’inizio è shock con il Sassuolo che si porta in vantaggio dopo 50 secondi con la rete di Matri con evidente complicità di Bizzarri. La squadra di Oddo è spaesata, commette tanti errori ma prova comunque a cercare il pari con Caprari che è l’uomo più pericoloso ma Cannavaro gli nega la gioia del gol salvando sulla linea.

Verre e Cristante sembrano essere disorientati mentre Bruno fa quel che può sia in fase di possesso che in fase di interdizione. I biancazzurri attaccano ma lo fanno in maniera confusionaria e il Sassuolo li grazia due volte in contropiede.

LA RISPOSTA A INIZIO RIPRESA

A inizio ripresa esce un altro Pescara dagli spogliatoi e dopo dieci minuti arriva il pareggio con Bahebeck che corregge alla grande una cross di Biraghi. Paradossalmente qui il Pescara chiude la sua partita, Oddo inserisce Memushaj per Verre ed il Sassuolo torna avanti con Pellegrini che approfitta di un’uscita scellerata di Bizzarri e insacca facilmente il gol del 2-1.

MATRI STENDE IL DELFINO

Il pubblico si aspetta una reazione ma Oddo getta nella mischia Pepe per Bahebeck preferendogli Cerri, cambio accolto non benissimo dall’Adriatico che si arrende al 73′ quando Matri beffa Bizzarri con un pallonetto e fa 3-1. É il gol che ammazza la partita che, nell’ultimo quarto d’ora, diventa un allenamento per il Sassuolo che non infierisce mentre il Pescara riesce a sbagliare anche il quarto rigore della stagione con Biraghi.

I fischi a fine partita sono la colonna sonora di una partita e una stagione da dimenticare e che volge al termina già a Gennaio. L’Empoli è a dodici punti e la retrocessione è a un passo.

STRISCIONI PER L’ABRUZZO

Nella gallery abbiamo immortalato tre striscioni, ieri esposti allo stadio Adriatico Giovanni Cornacchia di Pescara. In curva nord conteneva la seguente frase: “Con la violenza della natura ci siamo dovuti confrontare … ma la nostra gente è abituata a lottare. Avanti Abruzzo inseieme ci riusciremo a rialzare. Non si può tifare e far finta di niente … rispettiamo il dolore della nostra gente …”. 

Dai distinti invece la frase “Non c’è calamità naturale che ci possa piegare”. Anche la curva dei tifosi ospiti ha avuto un pensiero per l’Abruzzo e più in generale per il centro Italia: “Sassuolo e l’Emilia vicini al Centro d’Italia”.

Pubblicato da
Alessio Evangelista

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