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Pescara, Seccia su alienazione ex Ferhotel

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 PESCARA – L’assessore al Patrimonio Eugenio Seccia, intervenendo nel dibattito inerente l’avvio del Piano delle alienazioni con il mandato ufficiale, dato agli uffici, di indire l’asta pubblica, ha detto che verranno ascoltate e valutate  con attenzione le proposte del consigliere di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo circa la possibile nuova destinazione d’uso dell’ex Ferhotel. La delibera approvata dalla giunta e dal Consiglio prevede infatti sia l’alienazione che la valorizzazione del manufatto, una scelta che spetterà in primis alla giunta comunale.

Ha sottolineato Seccia:

i nostri uffici  stanno lavorando anche nel pieno periodo delle ferie estive per accelerare quanto più possibile le procedure per indire l’asta pubblica che ci permetterà di mettere sul mercato un patrimonio pari a dieci milioni 357mila euro, un patrimonio costituito soprattutto da piccoli appezzamenti di terreno, appartamenti, locali, in alcuni casi strutture nuove, in altri casi fabbricati datati, ma che comunque conservano un valore importante anche per la dislocazione sul territorio.

E per molte di quelle proprietà già sappiamo che ci sono interessi sul territorio, talvolta piccoli proprietari confinanti, che hanno intenzione di partecipare a un’asta che comunque sarà a rialzo e che quindi in ogni caso consentirà all’amministrazione di incassare risorse che verranno ovviamente reinvestite sul territorio. Ma, approvata in giunta la delibera con la quale abbiamo dato mandato agli uffici di avviare le procedure per le alienazioni, ecco che i partiti dell’opposizione si sono risvegliati trovando un motivo per animare il dibattito estivo sotto l’ombrellone. Ovvero: tra le proprietà considerate alienabili c’è anche l’ex Ferhotel, una struttura che ormai da anni è abbandonata, chiusa, inaccessibile, ignorata anche dalle Istituzioni, esclusa, sino a oggi da ogni occasione di confronto o dibattito. Una struttura il cui valore è pari a 4milioni 800mila euro per mille metri quadrati. Letta la notizia, subito il consigliere Acerbo ha avanzato la sua proposta: vendere la struttura alla Regione, presupponendo un interesse dell’Ente, per farci la Casa dello Studente a servizio dell’Università ‘D’Annunzio’, una proposta che ha scatenato una ridda confusa di controidee, come quella di sistemarci la Biblioteca. E come sempre si è scatenato un caos ovviamente disordinato. Ora, al di là della bontà o meno della proposta originaria e originale firmata dal solo consigliere Acerbo, non posso non osservare che per sei anni il centro-sinistra ha governato Pescara, con il consigliere Acerbo in maggioranza, e mai è saltata fuori una simile proposta, anzi mai è stata avanzata un’idea di recupero dell’ex Ferhotel. Il centro-destra da tre anni, invece, sta rimettendo ordine nella struttura: abbiamo cominciato regolarizzando e disciplinando il rapporto con l’Associazione del Dopolavoro Ferroviario che occupa alcuni spazi dell’edificio, e che ha versato al Comune 84mila euro di fitti mai pagati prima alla città. E ora stiamo pensando a una destinazione del fabbricato che lo renda realmente fruibile dalla collettività, ricordando che la delibera approvata anche dal Consiglio parla di ‘alienazione e valorizzazione’ dell’immobile, dunque nulla esclude la possibilità di andare a valorizzare la struttura, anche tramite un Progetto di Finanza. A fronte delle tante proposte estive del centro-sinistra, ci chiediamo però come mai lo stesso centro-sinistra non abbia emendato la delibera del Piano delle alienazioni passata in Consiglio lo scorso marzo senza neanche un ordine del giorno modificativo. E’ evidente che il dibattito degli ultimi giorni ha molto un ‘sapore di mare e di sale’, destinato a svanire con l’arrivo dei primi freddi. Ovviamente al consigliere Acerbo ribadiamo la massima disponibilità e apertura a iniziative propositive, che però non si traducano in una ‘politica del non fare’. E’ evidente che l’ex Ferhotel non potrà restare ancora a lungo nelle attuali condizioni di degrado.

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