PESCARA – Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia replicando alle polemiche sollevate dall’approvazione in Commissione Finanze del Piano di dismissione degli immobili comunali, atto dovuto e allegato al bilancio 2010 ha affermato che sulla futura destinazione dell’ex Tribunale di piazza Alessandrini non c’è nulla di deciso.
Sicuramente quell’immobile costituisce per l’amministrazione comunale un costo di gestione, una struttura occupata tra l’altro solo per metà dal Mediamuseum che mai nessuno ha detto di voler sfrattare.
Si potrebbe però pensare a un suo futuro sviluppo, prevedendo anche l’interessamento di soggetti plurimi visto che, secondo il sindaco, non devono esserci ‘monopoli’ culturali a Pescara. Inoltre bisogna individuare misure tese a rivitalizzare quella zona di Porta Nuova che, dopo il trasferimento del Tribunale, ha subito un decremento delle attività e di sicuro la localizzazione nella struttura di nuovi uffici determinerebbe un movimento e un indotto importanti.
Ha sottolineato il sindaco :
ancora una volta sono esplose polemiche che fanno pensare ai cani che abbaiano alla luna. Sentiamo voci assurde, sconsiderate, irresponsabili e soprattutto disinformate circa una presunta volontà dell’amministrazione comunale di cancellare il Premio Flaiano, di sfrattare musei, di voler mortificare una politica culturale che invece stiamo rilanciando attraverso una seria programmazione.
E il rilancio della cultura non è sicuramente determinato dai ‘contenitori’ utilizzati: in merito al futuro dell’ex Tribunale non c’è nulla di deciso. Il Comune di Pescara è proprietario di oltre 1.500 immobili, non tutti di edilizia residenziale pubblica, immobili che insieme possono creare un profitto per l’amministrazione.
Per alcuni di tali immobili il processo di dismissione è in realtà una procedura normale e la fanno anche gli altri Enti, come la Provincia o la Regione. Singoli immobili che non producono reddito è giusto che rientrino in un programma di dismissione i cui proventi possano essere reinvestiti in opere pubbliche e in edilizia residenziale. L’ex Tribunale oggi costituisce senza dubbio un costo di gestione, inoltre è occupato solo per metà dal Mediamuseum: nessuno ha mai parlato di ‘sfratto’ per la struttura, per ora ci siamo limitati a inserire l’immobile nell’elenco dei beni disponibili, e magari potremmo trovare qualche Ente interessato ad acquistare solo una parte dell’edificio.
Anzi: potremmo individuare un Organismo interessato a contribuire allo sviluppo dello stesso Mediamuseum, iniziando un discorso di prospettiva, perché il nostro appello rivolto a tutti soggetti che oggi producono arte in città è che si inizino a creare sinergie sul territorio per abbattere il muro dei monopoli culturali.
Non solo: come sindaco di Pescara devo pensare anche alla qualità ambientale e all’economia di una zona particolare della città che, dopo il trasferimento dello stesso Tribunale, ha subito un inevitabile contraccolpo con una ricaduta negativa sulle attività dell’area che hanno registrato un’evidente contrazione degli incassi. A questo punto l’idea potrebbe essere quella di individuare nella struttura uffici o Enti che riescano di nuovo a generare un ‘movimento’ positivo capace di rilanciare l’economia di Porta Nuova, del centro storico, anche nelle ore diurne. E’ comunque evidente che per ora le polemiche, come sempre sollevate dal Pd su pure congetture e riflessioni, sono assolutamente sterili, pretestuose, confuse e soprattutto infondate.