PESCARA – Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, ieri ha aperto gli interventi esterni nella seduta straordinaria del Consiglio comunale di Pescara , dedicata alla filovia, dicendo che tale vicenda è ormai diventata una farsa per esclusiva responsabilità del Pd , che continua a bloccare un’opera fondamentale pur sapendo che è l’unica valida alternativa alle 130mila auto che ogni giorno entrano in città, di cui 45mila provenienti da nord.
“Solo la filovia oggi può realmente incentivare l’uso dei mezzi pubblici rispetto all’uso delle vetture private e contribuire in modo concreto alla riduzione dei livelli delle polveri e dello smog – ha sottolineato Foschi -. Parliamo di un progetto partito nel 1996, quando l’allora sindaco Pace consegnò alla città l’ex tracciato ferroviario bonificato e trasformato, la cosiddetta strada-parco con pista ciclabile, spazi pedonali e, appunto, il percorso dedicato e riservato ai filobus, opera costata 16 miliardi di lire, realizzato appositamente per accogliere il servizio di trasporto pubblico di massa veloce e non inquinante. E il primo lotto era solo l’inizio di un progetto innovativo destinato ad arrivare, a nord, sino a Silvi, e a sud, sino a Francavilla al Mare, transitando lungo arterie strategiche al fine di servire il Polo universitario, il Tribunale, lo stadio, la stazione di Pescara Porta Nuova e quindi proseguire lungo via Plauto, via della Bonifica fino alla pineta dannunziana. La filovia è un’opera strategica, moderna ed ecologica alla quale Pescara, che oggi soffoca nello smog, non può rinunciare.
Chiunque sia dotato di buon senso e senso pratico si renderebbe conto che non è utile, né intelligente, bloccare l’appalto per la progettazione definitiva del secondo e terzo lotto e per svariate ragioni. Innanzitutto perché aver bloccato quell’appalto comunque non impedirà la messa in esercizio del primo troncone, compreso tra Montesilvano e Pescara: come ha confermato il Presidente di Tua, D’Amico, nei giorni scorsi, il primo tratto entrerà in funzione non appena sarà stato individuato un mezzo alternativo al filobus della ditta, parte dell’Ati, che è fallita. Potrebbe essere un altro mezzo elettrico, o una vettura di alimentazione diversa da quella elettrica, sicuramente peggiorativa. Quindi oggi per il Comitato di lotta per la presunta difesa della strada parco è una vittoria di Pirro. Poi, tutti sappiamo che se l’opera sarà bloccata, comunque il Ministero potrebbe richiedere la restituzione del finanziamento destinato alla realizzazione non di un parco per pochi fortunati, ma della filovia. Quindi, chi restituirà quei 32 milioni di euro? La Regione, la Tua o il Comune, ovvero i cittadini? Sarebbe stato molto più lungimirante non bloccare la gara avviata, mandare avanti l’iter progettuale e nel frattempo lavorare presso il Ministero per verificare, eventualmente, una possibile alternativa a ‘pali e fili’, che non piacciono a nessuno, modifica che si poteva inserire nella progettazione esecutiva. Ma voler togliere pali e fili non significa fermare la filovia che deve andare avanti. La filovia è un’opera voluta e pensata per migliorare la qualità della vita della nostra città in linea con quanto avviene nelle città europee. Quindi – ha aggiunto Foschi –invece di condurre battaglie prive di senso, bisognerebbe impegnarsi per elaborare nuove strategie per contrastare l’inquinamento”.