PESCARA – La candidata al Consiglio comunale di Pescara Elena Seller, ex assessore alla Cultur
“E’ veramente disarmante la demagogia che due giorni fa ha rivelato il candidato sindaco Sabatini parlando di Cultura, un settore che evidentemente non ha seguito affatto negli ultimi cinque anni – ha sottolineato la Seller -. Ognuno è libero di decidere come scegliere gli eventi culturali da promuovere nella città, sul web, con un sondaggio telefonico, con un volantinaggio; ma è assurdo e fuor di grazia affermare che a Pescara negli ultimi cinque anni hanno lavorato solo i ‘soliti noti’: dal 2009 a oggi tutti hanno lavorato a Pescara, grandi e piccole compagnie, senza alcuna distinzione di colore politico, e potrei citare come esempi Lucia Zappacosta, Anouscka Brodacz del Gruppo Alhena, Giulia Basel, Massimo Vellaccio, Franca Minnucci, e centinaia di altri artisti che hanno dato il proprio prezioso contributo alla produzione artistica locale, e anche al Festival Internazionale dannunziano. Non solo: va precisato che se a Pescara hanno lavorato i ‘soliti noti’, favorendo ‘i grandi nomi esclusivamente legati alla corrente dannunziana’, allora la Sabatini dovrebbe ricordare con coraggio che tra quei nomi spicca quello della sua mamma, l’attrice e docente Daniela Musini, che ha sempre avuto il proprio spazio negli eventi dannunziani, ma è evidente che il candidato sindaco Sabatini non ha mai seguito né tantomeno partecipato ai nostri eventi, o avrebbe evitato una gaffe clamorosa. Non solo: tanta disinformazione anche sul Teatro e soprattutto sulla vicenda del Teatro Michetti. Per la riapertura della struttura servono non 150mila euro, ma 400mila euro per garantire la sua messa in sicurezza, e per renderlo definitivamente agibile, e bastava un semplice accesso agli atti in Comune per leggere delibere e progetti, perizie tecniche e stime dei costi. E’ anche evidente che il Teatro che il centro-destra vuole realizzare sulle aree di risulta ha dimensioni e ambizioni tali da renderlo diametralmente differente dal Michetti, e soprattutto si propone come un laboratorio di produzione teatrale. Se anziché passare tanto tempo sul web o davanti al computer per organizzare sondaggi popolari e referendum fittizi, il candidato Sabatini ascoltasse di più la viva voce dei cittadini, in questo caso degli artisti, forse conoscerebbe meglio le esigenze e le necessità della città”.
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