PESCARA – Si è svolto ieri presso la Sala consiliare del Comune, il seminario ‘Vivere Accanto’ quale momento conclusivo del progetto partito lo scorso luglio. Alla presenza della Presidente dell’Enfap Carla Di Santo, di Valentina Di Michele, coordinatrice degli Sportelli di intermediazione, di Barbara Del Fallo, mediatrice culturale e dei protagonisti del primo corso, l’assessore alle Politiche sociali Guido Cerolini ha detto che solo il 17 per cento dei cosiddetti ‘badanti’ che oggi si cimenta in tale attività è realmente qualificato a svolgere il proprio lavoro, mentre l’83 per cento si affida spesso a un’esperienza maturata sul campo.
Soprattutto nel settore specifico emerge una larga fetta di lavoro non regolarizzato che conferisce alla professione un’immagine di assoluta precarietà che invece va debellata. Compito specifico del primo corso di formazione promosso e voluto dall’amministrazione comunale di Pescara e che ha visto la partecipazione entusiasta di decine di aspiranti ‘assistenti familiari’ è proprio quello di specializzare la professione, favorendo l’incrocio tra la domanda di lavoro e l’offerta e, soprattutto, incentivando la redazione di contratti sostenendo anche le famiglie meno esperte. E per favorire ulteriormente tale processo verrà creato entro dicembre 2010 il primo Albo comunale dei badanti.
Ha ricordato l’assessore :
il progetto ‘Vivere Accanto’ si è concluso lo scorso 20 ottobre dopo quattro mesi dedicati alla formazione degli ‘assistenti familiari’, con l’obiettivo di ‘professionalizzare’ la figura del badante creando una rete capace di agevolare l’incrocio tra la domanda e l’offerta. E già nella fase di organizzazione dei corsi e di selezione del personale sono emerse una serie di curiosità, come la presenza di molte figure maschili e di laureati. Il corso ha visto la partecipazione complessiva di 42 persone, organizzate in due classi e che hanno preso parte a 400 ore di formazione, di cui 280 in aula e 120 di stage presso dei nuclei familiari con anziani non autosufficienti o in strutture sociosanitarie per anziani e disabili.
E all’interno del progetto abbiamo creato anche degli Sportelli Informativi per proporre alla città la possibilità di disporre di figure professionali mettendo in rete l’Ente Comune e le strutture del privato sociale: gli Sportelli si trovano nei Centri sociali per anziani gestiti dalle Cooperative di via Arapietra, piazza dei Grue e via Nazionale Adriatica nord, strutture coordinate da assistenti sociali e mediatori culturali che hanno effettivamente consentito l’incrocio tra la domanda e l’offerta, facendo spesso emergere anche la piaga del lavoro ‘nero’ che pure caratterizza il settore.
Al contrario, la presenza di consulenti ha favorito, in molte occasioni, la regolarizzazione dei contratti di lavoro. Sin d’ora possiamo annunciare la volontà dell’amministrazione di creare un Albo comunale degli assistenti familiari e di dare continuità al Progetto Sportello ampliandone e potenziandone l’attività, promuovendo anche Seminari formativi periodici rivolti a coloro che svolgono o intendono svolgere la professione del ‘badante’ e proponendo corsi di aggiornamento per coloro che già sono professionisti.
Ha spiegato Carla Di Santo:
le domande pervenute all’Enfap per partecipare al primo corso sono state 64, di età molto eterogenea e con la presenza di 17 stranieri, provenienti dal Congo, Nigeria, Togo, Brasile e Camerun. In cattedra sono saliti assistenti sociali, geriatri, dietisti, fisioterapisti e i risultati finali sono stati di ottimo livello.
Ha detto Valentina Di Michele :
Gli Sportelli informativi aperti dall’amministrazione presso i 3 Centri sociali hanno registrato l’accesso di 310 assistenti familiari, di età compresa tra i 18 e i 70 anni, soprattutto donne, senza però escludere la componente maschile, che tra l’altro è molto richiesta dalle famiglie. E tra i badanti in cerca di occupazione molti erano italiani, il 32 per cento del totale, seguiti poi da un 27 per cento di nigeriani, 10 per cento di nazionalità bulgara e 9 per cento ucraini. Ben 80 invece le famiglie del territorio che si sono rivolte agli Sportelli per le richieste più varie, come la necessità di una badante per coprire le ventiquattro ore o solo alcuni spazi della giornata, soprattutto per assistere anziani non autosufficienti, ma soprattutto le famiglie hanno chiesto badanti qualificate e che sappiano parlare italiano, facendo emergere in questo modo una ulteriore necessità, ossia quella di promuovere con urgenza corsi di lingua per agevolare gli stranieri che pure trovano lavoro nel nostro paese. Nel periodo estivo è lievitata la domanda per le sostituzioni di quelle badanti che andavano in ferie. Molte famiglie si sono poi rivolte agli Sportelli per chiedere consulenze circa la stipula dei contratti di lavoro per la regolarizzazione dei badanti e anche i costi.