Conclusi i lavori della Conferenza dei Servizi.Il progetto di bonifica,articolato in fasi, avrà una durata di circa tre anni
PESCARA – L’assessore con delega ai Siti Inquinati, Loredana Scotolati rende noto che si sono conclusi positivamente i lavori della Conferenza dei Servizi per l’Approvazione definitiva del progetto di bonifica del sito dell’ex deposito di idrocarburi della ditta Di Properzio in via Andrea Doria, lungofiume sud di Pescara.
Si legge nella nota di Scotolati:
“Entro l’estate si darà il via ad uno dei più delicati recuperi di siti inquinati presenti all’interno del territorio cittadino, questo dopo un complesso iter che ha consentito, in un serrato confronto fra Comune, Ditta interessata (oggi Sabatino di Properzio S.r.l.), ARTA, ASL ed Enti territoriali competenti, la definizione di un Progetto di risanamento del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee, indispensabile dopo la rimozione delle strutture fuori terra e parte di quelle interrate, da tempo eseguita.
In questi anni il sito è stato sottoposto a un costante controllo da parte dell’allora concessionario delle aree (il Comune è proprietario), attraverso un sistema di messa in sicurezza capace di contenere all’interno del sito la contaminazione delle acque sotterranee ed evidenziare tempestivamente situazioni di criticità. Ora potrà ora essere riqualificato, essendo stati esperiti tutti i passaggi principali previsti dalla procedura e dalla normativa vigente, grazie ad un clima di collaborazione instaurato con la ditta e con gli altri soggetti dagli uffici coinvolti.
La Conferenza dei Servizi, che gli uffici comunali del Settore hanno organizzato e gestito nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti con competenza e professionalità è stata avviata fin dal 2015.
Le sedute della Conferenza sono sempre state aperte alla cittadinanza.
Il progetto di bonifica, i cui costi sono a carico della ditta interessata è articolato in fasi, per una durata totale pari a circa tre anni.
La prima fase consisterà nella pulitura del sito con la rimozione degli inerti e dei manufatti presenti in esso per circa 3.000 metri cubi stimati, in parte fuori terra, per la maggior parte interrati. Questa fase durerà circa 13 mesi perché sarà necessario adottare tutta una serie di cautele per la rimozione dei residui di idrocarburi all’interno delle condotte interrate. A valle di questa fase è prevista la restituzione del sito ad una quota ribassata di circa mezzo metro.
Nella seconda fase è previsto il potenziamento della bonifica delle acque sotterranee, con due impianti di depurazione che lavoreranno in serie: il primo lavorerà sulle sorgenti più contaminate del sito poste nell’area centrale, separando gli oli surnatanti che costituiranno una prima produzione di rifiuti e che dovranno essere stoccati, classificati e smaltiti. Le acque trattate, ancora con contaminazione residua, verranno quindi convogliate nel secondo impianto di trattamento, a carboni attivi, progettato per lavorare con una portata massima di 10 metri cubi ora. Il progetto di bonifica prevede la realizzazione di ulteriori tre pozzi di emungimento posti al perimetro del sito per impedire che le acque sotterranee possano dirigersi verso il mare e il fiume. Sul posto risultano ancora presenti e funzionanti tre piezometri sentinella realizzati durante la fase di caratterizzazione, che saranno monitorati anche per verificare l’efficacia dell’intervento in corso.
Il materiale da demolizione sarà destinato a recupero/smaltimento presso impianti autorizzati, anche se temporaneamente stoccato nelle aree pavimentate dedicate, caratterizzato e rapidamente reso pronto per lo smaltimento.
Oltre al considerevole intervento di pulitura, i terreni ancora contaminati saranno invece trattati con un innovativo impianto di fitobonifica, dapprima testato e monitorato per circa un anno come progetto pilota in scala ridotta ma significativa, per poi essere esteso su tutto il sito per i successivi due anni.
L’efficacia dell’impianto pilota dovrà essere dimostrata analiticamente prima dell’estensione su vasta scala. Il materiale vegetale derivante dallo sfalcio delle piante utilizzate per la bonifica verrà analizzato per consentirne la corretta gestione, nel rispetto delle norme specifiche.
Misure cautelative sono state adottate per monitorare l’efficienza dei carboni attivi e quindi per prevenire eventuali situazioni di rilascio dei contaminanti a seguito della perdita della capacità di assorbimento degli stessi.
Saranno inoltre attivate misure per il contenimento della produzione di odori, polveri e rumori durante la fase di cantiere, essendo la zona adiacente densamente popolata.
Verranno direttamente informati i cittadini fruitori degli immobili contermini, così da poterli rendere partecipi e consapevoli di un progetto necessario, indispensabile, ponderato, ma che potrebbe comunque, nonostante gli sforzi profusi per limitarli, arrecare disagi. La bonifica libererà una parte strategica del territorio cittadino, particolarmente vocata all’accoglienza turistica e alla residenzialità.”