PESCARA – “Una diffida formale nei confronti degli attuali gestori delle piscine Le Naiadi affinchè provvedano a riaprire immediatamente la struttura concedendone l’utilizzo ai giovani atleti, iscritti alle società di nuoto, pallanuoto e nuoto sincronizzato, di Pescara e della sua provincia, nell’assoluto rispetto delle prescrizioni Covid-19. Parliamo di oltre 500 ragazzi quotidianamente costretti ad allenarsi negli impianti di Cepagatti, Chieti o nelle strutture private, con i relativi costi. È la richiesta ufficiale partita stamane da numerosissime famiglie e da decine di società sportive del settore, e rivolta all’assessore regionale allo Sport Quintino Liris, mettendo a conoscenza del disagio anche il Governatore Marco Marsilio e il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, attenti alla problematica e ben consapevoli della rilevanza infrastrutturale strategica del complesso de Le Naiadi a livello nazionale e non solo abruzzese”. Lo ha ufficializzato il consigliere comunale di Forza Italia a Pescara Claudio Croce, Presidente della Commissione Statuto, firmatario e promotore dell’iniziativa nella doppia veste di padre di due ragazzi frequentatori dell’impianto e di pubblico amministratore.
“La vicenda è inaccettabile e, per certi versi, surreale – ha commentato il Presidente Croce -. In sostanza da oltre due mesi, ovvero dall’inizio della seconda ondata dell’emergenza Covid, ma ben prima dell’introduzione della ‘Zona Rossa’, il centro sportivo ‘Le Naiadi’ di Pescara ha chiuso i battenti lasciando fuori atleti e società. Ma il paradosso è che si tratta dell’unico impianto natatorio chiuso in tutto l’Abruzzo perché tutti gli altri stanno lavorando regolarmente garantendo la sicurezza degli atleti. Questo significa che i numerosissimi ragazzi di Pescara e delle zone limitrofe appartenenti e regolarmente iscritti alle società del settore nuoto, circa 500 unità, e che, secondo i Decreti legislativi potrebbero continuare a praticare nuoto agonistico seguendo il programma degli allenamenti in modo regolare, da oltre due mesi sono costretti a recarsi in tutti gli altri impianti natatori regolarmente aperti tra Cepagatti, Chieti, Sambuceto e in altre piscine, come quella provinciale o anche private, di Pescara.
E significa anche costringere i genitori a fare la spola da una parte all’altra della provincia o anche fuori provincia per permettere ai propri ragazzi, che praticano nuoto agonistico, di proseguire la propria attività, spesso anche con turni serali, nonostante a Pescara ci sia potenzialmente il miglior impianto sportivo dedicato del centro sud Italia. Ora, pare evidente – ha proseguito il Presidente Croce – che la chiusura de Le Naiadi abbia poco, se non nulla, a che vedere con l’emergenza Covid-19, ma magari sia stata determinata da altre problematiche che però, francamente, alle famiglie e agli stessi ragazzi non interessano e la nostra unica richiesta è di far riaprire la struttura e di renderla di nuovo fruibile ai ragazzi che hanno bisogno e diritto di praticare sport, ancor più in una fase pandemica che ha privato molti di loro della possibilità di frequentare la scuola in presenza costringendoli a una innaturale inattività.
Per tale ragione chiediamo in primis all’assessore regionale delegato Liris di diffidare subito gli attuali gestori de Le Naiadi affinchè l’impianto sia riaperto immediatamente, o ad avviare in ogni caso tutte le iniziative necessarie per rendere fruibili le vasche, valutando anche l’ipotesi di revocare, se necessario, la concessione agli attuali gestori che, evidentemente, dimostrano totale disinteresse verso le esigenze dei giovani atleti abruzzesi. Ovviamente della vicenda abbiamo interessato anche il Governatore Marsilio e il Presidente Sospiri, da sempre attenti e sensibili al ‘caso’ Naiadi, che comunque rientra tra i beni patrimoniali regionali, e che sappiamo impegnati in prima linea per restituire al complesso natatorio una governance efficiente, efficace, capace e professionalmente preparata”.
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