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Pescara: solidarietà per un giovane curdo che potrà riunirsi con il fratello

da Donatella Di Biase

Il ragazzo abbandonato sull’A14 era stato affidato ad una casa di accoglienza di Penne

PESCARA – Nel corso della conferenza stampa sulla storia del ragazzo curdo iracheno Kassim Hazen Harbì, tenutasi ieri a Pescara, alla presenza del presidente dell’associazione ‘Aiutiamoli a vivere’ Tusio De Iulis, del sindaco di Spoltore Franco Ranghelli, del Maresciallo dei Carabinieri Vincenzo Ariasi, in qualità di rappresentante dell’associazione Fiaba Onlus, Omar Lak, interprete, e dei responsabili della casa-famiglia Arcobaleno di Penne, che ha ospitato il ragazzo curdo, Francesco Vadini e Deborah Bianchi, è intervenuta l’assessore al Volontariato e alla Solidarietà del Comune di Pescara Carla Panzino per spiegare la vicenda successa al minorenne, durante un viaggio della disperazione.

Il ragazzo, abbandonato sull’A14 con altri ragazzi curdi, era stato fermato, trattenuto, affidato a una casa di accoglienza di Penne, e oggi, grazie all’intervento dell’associazione ‘Aiutiamoli a Vivere’ e dell’amministrazione comunale di Pescara potrà tornare a riunirsi con il fratello in Germania.

L’impegno del nuovo governo comunale di Pescara dalle parole della Panzino con l’istituzione di uno Sportello delle Politiche di Accoglienza:

E’ la storia del giovane Harbì, una storia come tante altre che il nuovo governo comunale di Pescara intende affrontare in modo organizzato attraverso l’istituzione di uno Sportello delle Politiche di Accoglienza, creato in collaborazione con la Provincia di Pescara, che dovrà diventare un punto di riferimento di informazione, consulenza e mediazione linguistico-culturale per gli immigrati presenti sul nostro territorio.

L’amministrazione comunale ha subito preso a cuore la situazione del giovane Harbì, abbandonato alcuni mesi fa insieme ad altri cinque curdi iracheni lungo l’autostrada A14 da un camion per il trasporto del bestiame. Harbì è stato accolto e trattato come un figlio presso il centro per minori di Penne, ma la nostalgia, le difficoltà linguistiche gli hanno creato uno stato di disagio che abbiamo deciso di affrontare aiutandolo a ritrovare almeno una parte della sua famiglia: finalmente oggi, alle 18.14, Harbì, accompagnato dall’interprete Omar, salirà sul treno che lo condurrà tra le braccia del fratello residente a Essen in Germania. Un lieto fine doveroso, ottenuto grazie al lavoro svolto dall’Arma dei Carabinieri di Spoltore e alla tenacia di Tusio De Iulis.

Anche il Comune di Pescara ha voluto dare il proprio contributo, sostenendo le spese di viaggio di Harbì, Omar e di un componente dell’associazione ‘Aiutiamoli a vivere’, che ammontano a circa 400 euro per raggiungere Monaco di Baviera e subito dopo Essen. Un impegno che rappresenta soltanto un tassello di un progetto più ampio di creazione di uno Sportello delle Politiche dell’Accoglienza, che dovrà coinvolgere e avere l’appoggio della Provincia di Pescara. Il nostro territorio rappresenta una sorta di ‘isola felice’, aperta al dialogo con gli altri, per cui l’obiettivo della nostra azione di governo sarà proprio quello di favorire l’incontro e la reciproca conoscenza tra i popoli.

Questo il commento di Tusio De Iulis:

Quando Harbì è stato abbandonato a Spoltore non sapeva neppure che si trovava in Italia. La nostra associazione non poteva tirarsi indietro e lasciarlo da solo, così lo abbiamo affidato alla comunità di Penne, che ogni giorno lo ha curato e gli ha garantito contatti con la madre. Oggi finalmente raggiungerà il fratello in Germania, accompagnato da un interprete visto che non parla l’italiano. Un ringraziamento sentito va a tutti coloro i quali hanno contribuito a ottenere tale risultato, a partire dal sindaco di Spoltore e dai Carabinieri locali per la loro disponibilità, alla casa famiglia di Penne e soprattutto al Comune di Pescara per aver voluto percorrere insieme a noi la via della politica della concretezza.

Al plauso per l’impegno profuso a proprio favore si è unito lo stesso Kassim Hazen Harbì, il quale ha ringraziato:

per aver avuto la possibilità di riabbracciare mio fratello in Germania, dove ho intenzione di costruirmi una vita serena, lavorando onestamente.

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