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Pescara, sospesi i lavori ex pizzeria Dious all’interno della Riserva naturale dannunziana

da Redazione

PESCARA -Il  Nucleo anti-abusi della Polizia municipale di Pescara, guidato dal maggiore Adamo Agostinone, ha adottato un provvedimento di sospensione dei lavori di ristrutturazione dell’ex pizzeria Dious, situata all’interno della Riserva naturale dannunziana, di fronte alla rotatoria antistante l’Aurum.Infatti  una verifica sul cantiere avrebbe fatto emergere difformità tra le opere in corso di realizzazione e il progetto depositato in Comune,difformità tanto più gravi e rilevanti essendo state realizzate all’interno della Riserva stessa. A questo punto, sebbene non sia scattato il sequestro, le opere sono ferme in attesa che si pronunci nel merito la Sovrintendenza ai Beni Ambientali, coinvolta dal Comune per quanto di competenza, affinchè effettui gli opportuni controlli.

Il Presidente della Commissione consiliare Lavori pubblici Armando Foschi ,ieri ufficializzando il provvedimento,ha detto:

l’operazione odierna  segue di qualche settimana quella che ha permesso il sequestro addirittura della villa, di proprietà di un cittadino di nazionalità russa, situata sempre all’interno della Riserva naturale dannunziana, accanto all’Aurum, e dove, durante i lavori di riqualificazione, sono state realizzate opere non autorizzate. Ma soprattutto evidenzia l’attenzione dell’amministrazione comunale di Pescara per una fetta della città che rappresenta il nostro patrimonio verde e il polmone d’ossigeno per tutto il capoluogo adriatico. Da alcune settimane erano in corso alcuni lavori all’interno di un lotto privato della Riserva naturale, il vecchio Galoppatoio acquistato all’asta da un cittadino a fine anni ’90. All’interno del lotto, nel lembo sud-ovest c’è un vecchio fabbricato, oggi cadente, che ospitava, sino a qualche anno fa, la vecchia pizzeria Dious, attualmente trasferita a ridosso dell’ingresso alla banchina sud del porto. Tempo fa l’intero fabbricato è stato circondato con la tipica rete verde dei cantieri con l’apposizione di un cartello indicante una Scia, per l’esecuzione di lavori di ‘ristrutturazione con sostituzione delle parti pericolanti’. Ma quando i nostri agenti di Polizia municipale, coordinati dal maggiore Agostinone, hanno effettuato un controllo semplicemente visivo si sono accorti di due dettagli: innanzitutto trattandosi di una zona sottoposta a vincolo dei Beni Ambientali, la semplice Scia non può essere accettata. Già questa prima verifica ci ha permesso di fermare i lavori, pur senza procedere al sequestro del cantiere, per darci il tempo necessario per un controllo documentale. Sembrerebbe che in giro tra gli uffici ci sia una Dia, ossia una dichiarazione di inizio attività che oggi stiamo cercando, e sappiamo anche che c’è un nulla osta rilasciato dai Beni Ambientali, ma sulla base di un progetto di ristrutturazione con sostituzione delle parti pericolanti ben diverso da quanto si sta realizzando oggi. Ovvero nel progetto presentato e approvato non si parla di abbattimento totale del fabbricato né di modifiche alla struttura, mentre oggi, come rilevato dagli agenti della Polizia municipale, si sta procedendo alla demolizione del corpo di fabbrica, addirittura con la realizzazione anche di un riempimento per riportare la costruzione al piano stradale. A questo punto, fermati i lavori, gli agenti stanno verificando gli elaborati con la Sovrintendenza per fare chiarezza sul cantiere. Una volta ottenuta la relazione tecnica e la relativa visura, si deciderà come procedere al fine di tutelare quel lotto della Riserva, che, seppur di proprietà privata, è comunque un bene sottoposto a vincoli molto severi.

 

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