Inoltre è da ritenersi certo che Pescara perderà una buona fetta dei fondi Par-Fas destinati alle opere di apertura della diga foranea: infatti anche se è stata aggiudicata la gara indetta dal Comune per il completamento degli studi idraulici richiesti dal Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, affidati alla Beta Studio Srl di Padova, che avrà ora due mesi di tempo per riconsegnare le proprie carte, è troppo tardi per tali fondi, che imponevano la consegna del cantiere, entro il 31 dicembre 2015.
“Mentre il vicesindaco Del Vecchio, dopo 22 mesi, continua la sua pantomima istituzionale con l’Aca – ha osservato il Capogruppo Sospiri –, Pescara si prepara a una stagione balneare nera, la peggiore forse nella sua storia. Due giorni fa il vicesindaco ha cominciato a rimbalzare la notizia che i dati del mare stavano migliorando, con una progressiva riduzione dei valori dei colibatteri, troppo tardi e troppo poco per scongiurare i divieti di balneazione su tre quarti del litorale, ma comunque una notizia rincuorante. Peccato che in perfetta coincidenza con la sua uscita lo stesso litorale di Pescara sia stato invaso da una marea di schiuma bianca che si è depositata sulla battigia, subito fotografata dai cittadini, stanchi di essere presi per i fondelli dalla giunta Alessandrini, e rimbalzata sui social con una domanda: cos’è quella schiuma? Silenzio tombale da parte del sindaco Alessandrini, sempre meglio delle bugie, ma oggi noi gli giriamo, a nostra volta, una domanda semplice, elementare: l’amministrazione comunale o l’Aca stanno utilizzando Oxystrong o altra sostanza simile per ripulire le acque, sperando così di abbassare i livelli dei colibatteri? In caso di risposta affermativa, quali sono le quantità sversate a oggi nel fiume, negli scarichi o nel depuratore? L’Arta, la Asl e la Regione Abruzzo-Servizio ambientale ne è sono conoscenza? Perché nessuno ha ritenuto, eventualmente, a oggi di informare anche la popolazione?
Tali elementi sono fondamentali perché chi si appresta ad avventurarsi sul nostro litorale per la sua estate al mare ha il diritto di sapere a cosa va incontro e dev’essere messo in condizioni di fare una scelta consapevole ovvero se deve aspettarsi un mare contaminato dai liquami, o un mare con valori batterici bassi, ma con dentro l’Oxystrong. Ora attendiamo la risposta del sindaco Alessandrini, impegnato a Madrid per un importante appuntamento calcistico e magari per una puntatina sulle balneabili spiagge spagnole, mentre Pescara affonda tra liquami e smog. Nel frattempo continua il nostro conto alla rovescia sull’apertura della diga foranea, causa primaria dell’emergenza balneazione, e oggi abbiamo un elemento in più: dopo aver mandato al Consiglio Superiore dei Lavori pubblici carte e documenti sbagliati o incompleti sul nuovo Piano Regolatore portuale, fermo al palo, compresa una relazione affidata a una società di Torino e costata pure 23mila euro, la giunta Alessandrini ha affidato un altro incarico per la redazione dell’ennesimo studio idraulico, un appalto lampo, con un avviso pubblicato per appena 5 giorni, e affidato alla società Beta Studio Srl di Padova. Studio che ci costerà oltre 45mila euro di soldi pubblici.
Peccato che lo studio non verrà riconsegnato prima di due mesi, dunque fine giugno se non ci saranno intoppi, mandando in fumo una buona fetta dei fondi Par-Fas, 3milioni e mezzo di euro, destinati a finanziare l’apertura della diga foranea, opera che dipende dall’approvazione del nuovo Piano regolatore portuale, e la realizzazione della nuova banchina con una nuova vasca di colmata, che avrebbe anche consentito di dragare migliaia di metri cubi di sabbia dai fondali. La condizione imprescindibile per l’utilizzo di quei fondi era che gli stessi dovevano tradursi in obbligazioni giuridicamente rilevanti, ossia i lavori dovevano essere materialmente affidati, entro il 31 dicembre 2015. A gennaio il fondo è stato decurtato del 10 per cento, calando dunque a 3milioni 150mila euro ancora disponibili. Ora, se gli affidamenti non arriveranno a giugno, resterà disponibile solo una parte di quella somma, insufficiente per le opere da realizzare, e oggi già sappiamo che il cantiere non sarà mai affidato per giugno, visto che tutto il carteggio potrebbe essere inviato tra due mesi al Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, che dovrà esprimersi, in piena estate, e solo in caso di esito positivo, il progetto tornerà all’esame della Commissione Via, dunque non prima di settembre 2016, e solo dopo si potrà far riavviare la gara d’appalto. Tradotto: grazie al terzetto D’Alfonso-Alessandrini-Del Vecchio il Piano regolatore portuale diventerà un aborto così come il progetto di apertura della diga foranea”.
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