PESCARA – Il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri, che ha iniziato giovedì scorso la battaglia sul Piano sociale regionale, ha annunciato che riprenderà giovedì prossimo tale battaglia andando avanti anche a ferragosto ,se necessario, perché la difesa del diritto all’assistenza dei cittadini non conosce ferie.
“Avevamo avvisato la giunta D’Alfonso: dateci certezze o il Piano non passerà mai. Le certezze di copertura finanziaria non sono arrivate e ovviamente quel documento di programmazione sociale resterà al palo – ha avvisato il Capogruppo Sospiri -.
Venticinque gli emendamenti di merito presentati, in tutti ho imposto la previsione di ‘specifici finanziamenti regionali’ tesi a garantire servizi non regalati, ma dovuti, normativamente obbligatori, nei confronti di persone che vivono una qualunque condizione di disagio, perché il Governatore deve ancora capire che, quando stanzia fondi per i diversamente abili o quando prevede l’assistenza domiciliare per gli anziani, non sta facendo loro un gentile omaggio o una concessione straordinaria, ma sta ottemperando a un obbligo normativo.
Per questo gli abruzzesi devono pretendere di sapere quanto il Presidente D’Alfonso intende spendere per quei servizi all’interno del Piano. A oggi non è scritto, e sappiamo solo che, approvato il Piano, i Comuni dovranno adeguare i propri interventi redigendo ciascuno il proprio Piano sociale di Zona e garantendo con risorse proprie la copertura del 30 per cento della spesa complessiva. Bene, ma il 30 per cento di cosa se nel Piano proposto leggiamo solo l’elenco dei servizi ipotizzati, ma senza le relative voci di spesa?
Solo dopo mille insistenze, siamo riusciti a strappare le prime cifre che sono aberranti: in sostanza abbiamo scoperto che solo per il 2016 il fondo regionale, nazionale e per la non-autosufficienza scenderà dagli 11milioni di euro della giunta Chiodi ai 10milioni 800mila euro della giunta D’Alfonso, dunque quella sinistra che per cinque anni ha urlato dai banchi dell’opposizione contro i nostri investimenti, accusandoci di scarsa solidarietà, oggi è riuscita solo a fare peggio.
Con il Piano sociale del Governatore D’Alfonso abbiamo scoperto che sono previsti tagli per 5milioni di euro sui ticket socio-sanitari, ovvero mentre la giunta Chiodi spendeva 12milioni di euro l’anno per la copertura del fondo, il Governatore D’Alfonso ha intenzione di ridurre la spesa a 7milioni e mezzo di euro, che significherà non ridurre gite o festarelle, ma tagliare la copertura del ticket socio sanitari per servizi essenziali destinati ad anziani, malati, bambini allontanati dalle famiglie e portatori di disabilità, introducendo, di fatto, il pagamento dello stesso e scaricando la responsabilità di copertura sui Comuni. E fra l’altro non abbiamo comunque alcuna certezza sull’entità degli investimenti previsti per il 2017 e il 2018. Non solo: su troppi punti il Piano è generico, superficiale e astratto, determinando, evidentemente, anche sprechi e sperperi.
Ad esempio con gli emendamenti ho previsto che venga redatto un atto di indirizzo regionale che ‘regolamenti in maniera univoca il regime di autorizzazione e di accreditamento delle strutture che devono ospitare i minori allontanati dalle famiglie, individuando e stabilendo i requisiti strutturali, i profili professionali che tali strutture devono garantire e le tariffe giornaliere applicabili su tutto il territorio regionale in regime di accreditamento’, emendamento necessario per evitare che la spesa dei Comuni, pari a 8milioni di euro per i minori, sia effettuata impropriamente a causa di un vuoto normativo regionale che permette rette che oscillano dai 55 ai 150euro giornalieri, senza che i Comuni possano contrattare sulla spesa o sulla qualità dei servizi erogati in quanto la scelta delle strutture in cui sistemare il minore è disposta con atto del Tribunale su relazione del servizio sociale dell’Ente e non sulla base di gare d’appalto.
Quindi il costo del servizio è di fatto deciso dal privato che può chiedere ingenti risorse ai Comuni senza alcuna possibilità di scelta da parte dell’Ente pubblico, che peraltro non ha neanche certezze sulla qualità delle strutture. Ci pare dunque doverosa una regolamentazione che riporti la spesa a una dimensione più ragionevole.
Allo stesso modo chiediamo di colmare il vuoto normativo regionale sui finanziamenti inerenti il servizio per l’autonomia degli studenti con disabilità, per definire in maniera esatta ciò che è competenza dei Comuni, ovvero delle Province, e ciò che attiene invece gli Istituti scolastici, ovvero l’Ufficio scolastico regionale; sarà poi la Regione a dover anticipare già a inizio anno scolastico l’80 per cento della spesa inerente l’assistenza scolastica e il diritto allo studio, per non pesare sui Comuni.
Con gli emendamenti andiamo a stabilire che il Piano sociale regionale entrerà in vigore solo dopo l’individuazione dei nuovi Ambiti Distrettuali che dovranno essere approvati con un apposito atto di Consiglio regionale, per colmare, anche in questo caso, un errore della Regione che avrebbe dovuto approvare la nuova zonizzazione prima del Piano stesso.
Ora abbiamo solo iniziato il cammino per rendere accettabile quel Piano – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri – che senza una certa copertura finanziaria non arriverà mai in aula, piuttosto lo terremo bloccato in Commissione pronti a fare ostruzionismo anche a ferragosto”.
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