Il capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo sottolinea il ritardo delle operazioni che potrebbero avvenire in piena stagione balneare
PESCARA – Il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri interviene sul mancato dragaggio del Porto Turistico di Pescara e in una nota ricorda anche la paralisi, ormai imminente, del porto canale attribuendo alla Regione Abruzzo la responsabilità di non aver ancora fatto partire le operazioni nei due scali. Nella prima settimana di maggio dovrebbero sbloccarsi i problemi burocratici che sino a oggi la Regione non ha risolto. Di conseguenza per salvare il porto turistico, ci si ritroverà, probabilmente, a dragare nel pieno della stagione balneare.
“A quanto pare, e come ben sapevamo, le potenzialità miracolose del Governatore D’Alfonso hanno esaurito le batterie – ha ironizzato il Capogruppo Sospiri -: prima il blocco del porto canale, dove ormai da mesi non entra più la petroliera della Di Properzio e dove a giorni anche i pescherecci rischiano concretamente di doversi fermare. Condizione che si traduce in un danno d’immagine ed economico intollerabile per l’intera città, e su tale tema continuiamo a non ricevere risposte, né notizie dal Presidente D’Alfonso che, dopo un mese e mezzo dagli annunci, sembra ancora alle prese con la sua road map del porto. Ora la ciliegina sulla torta: anche il dragaggio del porto turistico è bloccato e l’insabbiamento dei fondali ha imposto l’annullamento delle tradizionali competizioni veliche che hanno sempre caratterizzato la primavera pescarese.
Qui poi siamo al paradosso, perché il Marina di Pescara non chiede somme alla Regione, ma dispone in maniera autonoma delle risorse necessarie per il dragaggio e ha bisogno solo che le Istituzioni facciano il proprio dovere burocratico in termini autorizzativi. Ma la Regione Abruzzo non è stata in grado di fare neanche questo e sta rischiando di mettere in pericolo l’intera stagione del Marina, da un lato, e la stagione balneare dall’altro, visto che, a questo punto, pare inevitabile che il dragaggio si faccia in piena stagione balneare, fra l’altro lasciandoci più che sconcertati, visto che al centro-destra, a stagione iniziata, gli Organi deputati al controllo dell’ambiente, non avrebbero permesso di spostare neanche un granello di sabbia, invece oggi sembra scontato che si potranno rimuovere 14mila metri cubi senza colpo ferire. Le ripercussioni rischiano però di farsi sentire sulla qualità delle acque del mare, un dramma che per cinque anni il centro-destra al governo di città di Pescara e Regione è riuscito a scongiurare. Dopo dieci mesi il Governo D’Alfonso si sta rivelando una mannaia per il nostro territorio e a questo punto ci chiediamo perché, se ora il sottosegretario D’Alessandro riuscirà a sbloccare l’inghippo burocratico in dieci giorni, lo stesso non lo abbia fatto prima, a febbraio o marzo. E soprattutto chiediamo di sapere quando effettivamente potrà essere eseguito il dragaggio del porto turistico”.