PESCARA – Il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri è intervenuto con una nota,di seguito riportata, sulla Riforma del Trasporto pubblico locale.
“Finalmente i sindacati escono da questo momento di silenzio e cominciano a interessarsi degli effetti della riforma del trasporto pubblico locale abruzzese voluta dal governo di centro-sinistra, peccato che continuino però a guardare al dito anziché alla luna. Il sottosegretario D’Alessandro ha tranquillamente annunciato che il Governo Renzi, amico e collega di partito del Presidente D’Alfonso, si prepara a operare nuovi tagli nei trasferimenti verso la Regione, che significa meno risorse per il settore trasporti e forti rischi di crisi che ricadranno innanzitutto sul personale e sugli eventuali esuberi. Ed è allora chiaro che se non si vanno a toccare gli accordi con i sindacati sui contratti di secondo livello, sarà impossibile impedire il fallimento della nuova società unica. E questa dovrebbe essere la vera preoccupazione delle sigle sindacali in vista del primo incontro previsto per il 20 aprile”.
“Superando la ridondanza della dialettica, il sottosegretario D’Alessandro già nei giorni scorsi ha confessato la verità – ha sottolineato il capogruppo Sospiri –: il Governo Renzi, governo Pd esattamente come quello regionale, ha tagliato 10milioni di euro di trasferimenti alla nostra regione. Strozzato da questa condizione, il governo D’Alfonso ha deciso di accorpare le tre società del trasporto pubblico locale, sperando di riuscire a chiudere toppe di qua e di là, con il pretesto che una società unica avrebbe garantito il taglio dei costi della politica, l’ottimizzazione delle gare per la fornitura dei servizi, e un miglior impiego del personale. In realtà già in consiglio regionale abbiamo dimostrato che così non sarà, a partire dai costi della politica, ossia i costi del Consiglio d’amministrazione; al contrario l’unico effetto della fusione sarà l’aumento del 5 per cento del prezzo dei biglietti, a carico dell’utenza, senza cancellare i costi degli affitti, visto che la società unica avrà sede a Chieti, dove, appunto, la Regione paga un canone di locazione, anziché a Pescara, dove c’è una sede di proprietà che almeno avrebbe garantito un contenimento dei costi. E tutto questo è avvenuto nel totale silenzio dei sindacati. Il vero problema, rivelato candidamente dal sottosegretario D’Alessandro, sono quei tagli che il Governo Renzi ha già operato e quelli che già ha preannunciato, senza che la Regione Abruzzo-Governatore D’Alfonso esprima una parola di disaccordo. Ed è quindi chiaro che, a fronte di tali tagli, se non verranno rivisti i contratti di secondo livello, andando a toccare gli accordi sindacali, non riusciremo a impedire il fallimento né delle tre aziende, né tantomeno dell’azienda unica. Ed è su questo tema che mi aspetto si apra un confronto con le rappresentanze dei lavoratori, sino a oggi assenti”.