Pescara

Pescara, taglio alberi: botta e risposta tra Associazioni e Di Pietro

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Domani intanto, alle ore 16.30, flash-mob del Coordinamento “Salviamo gli Alberi” in Piazza Sacro Cuore

PESCARA – Si fa sempre più accesa la polemica sul tema del taglio degli alberi a Pescara tra le Associazioni ambientaliste e il Comune.

Tra le tante le questioni dibattute  la messa in sicurezza  e tutela dell’incolumità dei cittadini ,la somma urgenza con cui l’Amministrazione comunale ha dato l’ok all’abbattimento degli alberi,la tipologia di indagine per verificarne lo stato di salute  e di stabilità .


Per il Coordinamento “Salviamo gli Alberi” il Comune è stato smentito su tre grandi pini di viale Regina Margherita :” erano stabili, ma li volevano abbattere! Li abbiamo salvati.”

Pini-leaks a Pescara: comune smentito su tutta la linea da una relazione, gli alberi sopravvissuti alla mattanza di via Regina sono stabili. Il comune voleva ucciderli.

3 grandi pini condannati a morte da Alessandrini e dalla Di Pietro, erano stati salvati ad Aprile scorso dalle proteste.

Ora l’analisi strumentale da ragione ai cittadini, ma il Comune non ha divulgato la relazione. Come mai? Per non smentire l’intera operazione attuata oggi di cui l’intervento di via Regina era il primo stralcio?

Il Comune fermi tutto immediatamente, ora abbiamo anche le prove dell’improvvisazione con cui si sta procedendo a massacrare il patrimonio arboreo storico di Pescara

Domani flash-mob a Piazza Sacro Cuore.

Il Comune di Pescara ha taciuto in questi mesi sulla reale condizione dei pini di viale Regina che erano stati condannati a morte ad Aprile e salvati solo dopo le vigorose proteste dei cittadini. Non erano e non sono a rischio crollo immediato ma vanno curati e monitorati come dovrebbe accadere normalmente. La dice una Relazione del Comune del 2016 commissionata alla AR.ES. di Ferrara, mai divulgata..

Su tre grandi e maestosi patriarchi verdi giudicati a rischio crollo imminente dal Comune esclusivamente sulla base della verifica visiva sono state finalmente condotte le analisi strumentali ed il risultato è stato: tutti e tre stabili!

Ora, solo grazie ad un accesso agli atti fatto dal Consigliere Di Pillo, che ringraziamo, possiamo divulgare la Relazione rimasta nei cassetti del Comune e che smentisce su tutta la linea l’operazione emergenziale messa su dai funzionari del comune con l’avallo dell’amministrazione con affidamenti di decine di migliaia di euro per gli abbattimenti in somma urgenza.

Nella riunione con le associazioni l’assessore Di Pietro si è ben guardata dal tirare fuori questo documento incredibile che la smentisce e che conferma clamorosamente ed incontrovertibilmente che i cittadini hanno ragione e loro torto.

L’operazione di viale Regina Margherita di aprile scorso si inseriva nel procedimento avviato con l’affidamento a Rabottini della valutazione, esclusivamente visiva, dello stato di sicurezza delle piante. Le proteste, con diversi sopralluoghi, bloccarono i lavori, purtroppo con diversi grandi esemplari abbattuti senza alcuna analisi strumentale, basandosi esclusivamente sulla verifica visiva di Rabottini.

A seguito delle proteste pochi alberi furono risparmiati. Su tre di essi il Comune ha fatto alla chetichella quelle analisi strumentali che abbiamo chiesto a gran voce per il taglio selvaggio che si sta conducendo in queste ore. Come detto, tre su tre, il 100%, sono risultati stabili.

È pazzesco che associazioni, consiglieri comunali, cittadini e stampa non siano stati messi a conoscenza subito di questa relazione che a nostro avviso azzera qualsiasi credibilità all’operazione portata avanti in fretta e furia e basata su una relazione dove neanche è identificata la specie di appartenenza degli alberi (!).

Domani 3 settembre alle ore 16:30 in Piazza Sacro Cuore invitiamo a partecipare al flash-mob “SalviAmo gli Alberi” finalizzato alla sensibilizzazione della popolazione sul tema della corretta gestione del patrimonio verde.

Si allegano degli stralci della Relazione che comunque è scaricabile integralmente qui (10Mb): https://we.tl/0mOwHAZYoz

Assessore Di Pietro su abbattimento alberi: “Pubbliche e comunicate le prove del tecnico Morelli, che conferma il nostro operato”.

 

“Delle due l’una: o l’agronomo Giovanni Morelli, che il 13 maggio abbiamo voluto a Pescara per un’ulteriore conferma del buon lavoro svolto circa la messa in sicurezza degli alberi in via Regina Margherita, ha sempre ragione e quindi le uniche verifiche possibili per garantire la stabilità di un albero sono le “prove di trazione” del valore di 850 euro l’una, oppure non è così e allora non comprendiamo il senso della nuova polemica.

Chi oggi cita la relazione di Morelli effettuata dopo l’analisi del collega Rabottini, fa parte di quel gruppo di associazioni invitate a partecipare al sopralluogo che Morelli fece in città in maggio, ma che in via Regina Margherita hanno fatto mancare la loro presenza, con nostra somma delusione sia quel giorno che quando sono state svolte le prove di trazione, eventualità anch’essa comunicata lo scorso 7 luglio.

Il 13 maggio, come certificano i numerosi articoli di stampa apparsi sulle testate locali, lo ribadiamo per chi non c’era, Morelli confermò la validità della “relazione Rabottini” e noi, proprio per venire incontro alle istanze promosse dal green table, decidemmo di affidare alla sua squadra la verifica della staticità di tre esemplari ritenuti di particolare pregio.

Fu proprio Morelli a indicarci la prova di trazione come la verifica più utile ed efficace a garantire la pubblica incolumità, di fatto smentendo l’utilità degli altri metodi, come chiesto in passato e come ribadito ancora oggi da alcune associazioni. Un’operazione ampiamente pubblicizzata, del valore di 3.294 euro IVA inclusa per tre alberi, quindi oggi ci sembra incomprensibile come la si possa definire una relazione nascosta in un cassetto di chissà quale meandro comunale!

Esito delle prove di trazione è una sentenza che in poche parole potrebbe essere così tradotta: è possibile non abbattere il pino fino al prossimo anno, tempo entro cui bisognerà procedere con una nuova prova di trazione, quindi occorre una prova di trazione ogni anno.

E’ proprio alla luce di questo che abbiamo deciso di non condannare il Comune di Pescara a investire oltre 100.000 euro l’anno per accanirsi a salvare un albero definito ormai alla fine del suo ciclo vitale, ma di investire risorse per potare e ripiantumare: 58.000 euro costeranno le potature di messa in sicurezza di 287 alberi a rischio, dettaglio che chi protesta dimentica sempre di ricordare; 54.000 euro invece costerà al Comune ripiantumare 278 alberi, che sono più del doppio di quelli da recidere.

Mi auguro che quanto prima questa inutile e strumentale polemica si fermi e sia possibile tornarsi a sedere con i cittadini, le associazioni, il corpo forestale dello Stato, gli ordini degli Agronomi e Periti Agrari e chiunque abbia a cuore il verde di Pescara, per progettare insieme le nuove piantumazioni e predisporre un piano del verde”.

Controreplica del Coordinamento “Salviamo gli Alberi” alle dichiarazioni dell’Assessore di Pescara Di Pietro

QUANDO SI DICE UNA TOPPA PEGGIORE DEL BUCO.

L’ASSESSORE DI PIETRO METTE IN DIFFICOLTÀ I SUOI FUNZIONARI. QUALE SOMMA URGENZA CON GLI AFFIDAMENTI SE I PINI NON SONO IMMEDIATAMENTE PERICOLOSI?

FERMI I TAGLI!

SULLE NUOVE PIANTUMAZIONI CIFRE BALLERINE CHE CAMBIANO OGNI 4 GIORNI. ORA UNA MISERIA, DOMANI?

Comprendiamo che sia in gravissima difficoltà di fronte alla città che assiste attonita e tra le proteste alla scomparsa di alberi di grande pregio svilendo la città da ogni punto di vista ma ciò non vuol dire che un assessore possa dire quelle che appaiono parole in libertà.

1)Trasparenza. La relazione dei Morelli non è stata diffusa dal comune. Neanche nella riunione di venerdì scorso. Lo abbiamo fatto noi oggi, punto. Esiste da 10 anni il D.lgs.195/2005 che obbligherebbe gli enti a pubblicare sul proprio sito i risultati dei monitoraggi ambientali. Il Comune non l’ha fatto.
L’assessore cerca di confondere la stampa richiamando una data, il 13 maggio 2016. Quello, però, è il giorno in cui sono stati effettuati i rilievi!
L’interesse è sui risultati, sul responso! Perchè la solerte Di Pietro non ha fatto un comunicato stampa con i risultati che smentiscono il pericolo immediato e la necessità di taglio (con affidamento dei lavori in somma urgenza con tutto quello che ne consegue anche dal punto di vista economico/amministrativo)?
Sarebbe come dire che uno sa che un giorno una persona ha fatto la TAC. Forse, si è più interessati al risultato del referto dell’esame…cioè la relazione in questione!
Tra l’altro facciamo notare che la stessa relazione di Rabottini, pur arrivata al comune a fine luglio, è stata pubblicata sul sito WEB del comune solo venerdì pomeriggio scorso proprio a seguito del nostro richiamo esplicito al rispetto del D.lgs.195/2005.
Perchè ha atteso un mese per divulgare una relazione di tale portata che decreta la morte di oltre 100 piante? Perchè ha convocato le associazioni quando erano stati già affidati i lavori (e noi avevamo chiesto solo 15 giorni di sospensione, quindi se avesse pubblicato subito la relazione Rabottini avremmo avuto tutto il tempo per esaminarla)?

2)Affidamenti per somma urgenza. In maniera piuttosto confusa la Di Pietro richiama la problematica economica che sarebbe dietro alla “necessità” di tagliare. Citiamo testualmente dal comunicato “è possibile non abbattere il pino fino al prossimo anno, tempo entro cui bisognerà procedere con una nuova prova di trazione,”
Non si è accorta che con questa frase smentisce i suoi tecnici sulla somma urgenza con cui hanno affidato i lavori sia allora che oggi… La somma urgenza è giustificata dal fatto che possono cadere ora non tra una anno, cioè se costituiscono un pericolo attuale! La Relazione Morelli smentisce che vi era per quei tre alberi questa condizione. Punto. Niente somma urgenza.

3)Sfidiamo l’assessore anche sulla questione economica. Esiste un’analisi costi-benefici su cosa è meglio fare? Gli altri comuni preferiscono andare fino in fondo per evitare l’abbattimento. Questa è la regola. Fanno analisi strumentali a vari livelli ma le fanno. E’ come dire che alcuni enti tra 0 e 100 alcuni vanno a 10, altri a 40 altri a 100. Magari modulando la spesa a seconda delle aree della città (aree vincolate o meno). Pescara ha scelto di stare a 0 dappertutto.
Gli altri comuni operano così: perchè per abbattere ci vogliono soldi; perchè per ripiantare ci vogliono soldi; perchè per far crescere una pianta sana ci vogliono soldi ecc. Un albero di 40-50 anni ha un valore economico notevole proprio perchè dietro c’è un investimento immenso (o, almeno, ci dovrebbe essere, ma l’assessore ci assicura che lo farà, vero?). É, quindi, un danno economico!
Pescara senza nessun pericolo immediato, almeno per alcune piante, la stragrande maggioranza a giudicare dai risultati della perizia Morelli, invece si vuole distinguere usando le motoseghe ribaltando questi principi.
Su quali basi? Ci sono documenti? Tra l’altro segnaliamo un’ulteriore imprecisione in quello che afferma l’assessore. Dei tre alberi monitorati due avranno bisogno di una nuova prova di trazione ma il terzo avrò bisogno solo di un nuovo monitoraggio visivo con costi risibili (alleghiamo screenshot della relazione Morelli). Questa approssimazione davanti ad alberi di estremo valore in area vincolata paesaggisticamente fa capire che tipo di approccio ha l’amministrazione di Pescara.

4)Sulla ripiantumazione. Il quotidiano Il Centro scrisse che il comune avrebbe impegnato 60.000 euro (240 euro a nuova pianta). Immaginiamo che le cifre siano state fornite dall’amministrazione. Pochi giorni dopo, con le prime polemiche, il sindaco Alessandrini dichiarò sempre a Il Centro che avrebbero speso 800 euro a pianta. Alleghiamo i due articoli. Adesso addirittura si scende sotto i 200 euro, a 194 euro per pianta, che è una miseria se si vogliono acquistare e piantare alberi di una certa dimensione e per la necessità di eliminare la fonte dei problemi delle piante (ad esempio, rifare le aiuole). Ritorniamo al problema dell’analisi costi/benefici che nessuno ha visto.Tra l’altro, giusto per fare un paragone, il costo per l’intera operazione di ripiantumazione (54.000 euro) (ri)annunciata oggi dalla Di Pietro è minore della cifra annuale (70.000 euro circa) destinata ad un nuovo dirigente esterno con il bando pubblicato, caso unico, a Ferragosto sull’Albo pretorio del Comune (unico annuncio quel giorno…lo alleghiamo). Questione di priorità, immaginiamo.

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