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Pescara, taglio alberi: se ne è parlato in Commissione Ambiente

da Redazione

commissione taglio alberiPESCARA – “Si concluderà entro pochi giorni, con il taglio degli ultimi 25 alberi a rischio collasso sui 1.200 verificati, la terza campagna del Monitoraggio del rischio fitosanitario e fitostatico del patrimonio arboreo di Pescara. Una campagna iniziata a primavera 2019, con tre diversi step operativi, nella quale all’analisi visiva si è affiancato l’esame strumentale sulle piante sospette e che ci ha oggi permesso di abbattere i pini ormai morti, ma di preservare e curare le piante che possono essere salvate. Ora, compito della Commissione, sarà quello di aprire un Tavolo di confronto interno per affiancare agli abbattimenti le nuove piantumazioni, verificando dove reinstallare alberi e soprattutto quali tipologie scegliere. È quanto emerso stamane nel corso della Commissione Ambiente con l’audizione dell’ingegnere agronomo Mario Caudullo”. Lo ha ufficializzato il Presidente della Commissione Ambiente al termine della riunione.

“A chiedere la convocazione della seduta è stato il Presidente della Commissione Sicurezza del Territorio Armando Foschi, raggiunto dalle proteste dei cittadini per il taglio di una pianta, un pino secolare, all’interno del Parco di via Maestri del Lavoro d’Italia – ha spiegato il Presidente Petrelli –, un’operazione che ha indotto i residenti a rivivere l’incubo del 2016-2017 quando la precedente amministrazione di sinistra, senza alcun preavviso, avviò il taglio di oltre 120 alberi su tutta la città provocando una ribellione popolare. Per tale ragione abbiamo ritenuto opportuno sentire l’ingegner Caudullo per tracciare un quadro puntuale di quanto sta accadendo, al fine di fugare ogni dubbio circa la bontà degli interventi in corso.

E siamo ripartiti proprio dalla ‘rivolta’ degli anni scorsi, quando, nel 2015, l’agronomo Rabottini venne incaricato dalla giunta Alessandrini di effettuare la valutazione visiva su 1.100 piante della città per verificarne pericolosità o stabilità, utile a predisporre un Piano di Mitigazione del rischio, decidendo gli alberi da tagliare o meno. Quell’esame ebbe un esito scioccante per la città, decretando il taglio di 120 alberi di punto in bianco e la rivolta delle associazioni ambientaliste che, ovviamente, hanno contestato il metodo di valutazione adottato, sicuramente legittimo e consentito, peraltro a basso costo, appena 15mila euro spesi per esaminare visivamente 1.100 alberi, ma ritenuto poco affidabile. Dopo giorni e giorni di proteste e sit in, l’amministrazione comunale istituì un Tavolo tecnico del Verde, e con le associazioni ambientaliste si decise di scegliere a campione tra gli alberi individuati come a rischio quelli da sottoporre a una verifica strumentale: 12 le piante scelte ed esaminate con una spesa di 35mila 720 euro.

Alla fine, alcune delle 12 piante vennero salvate, per altre è stato necessario l’abbattimento. Quell’esperienza ha ovviamente suggerito agli uffici un cambio della metodologia di valutazione e una maggiore prudenza, proprio perché quello di Pescara è un territorio fortunatamente sensibile sotto tale profilo e prima di tagliare ciò che rappresenta il nostro patrimonio storico in termini di giacimento ambientale è giusto che si adottino le maggiori precauzioni possibili – ha sottolineato il Presidente Petrelli –. E infatti, attraverso un maggiore stanziamento economico sui capitoli del verde, l’ufficio tecnico ha deciso di avviare una seconda campagna di monitoraggio, con una spesa di 20mila euro, su altri 1.200 alberi della città di Pescara con una contestuale verifica di primo e secondo livello, proprio per essere certi di tagliare solo gli alberi malati e non quelli sani. Nel campione di 1.200 alberi sono state comprese sia piante mai esaminate sino a oggi, sia alberi che nella precedente campagna erano stati messi in prognosi riservata per verificare eventuali cambiamenti. Il monitoraggio è stato affidato a un pool di agronomi di Torino specializzati sulla materia che hanno eseguito la prima indagine visiva con l’obbligo di segnalare all’ufficio in tempo reale le piante critiche, per le quali veniva consigliato il taglio, quelle da potare e quelle per le quali andavano previsti gli ancoraggi a terra con corde dinamiche.

Complessivamente sono state individuate 80 piante a rischio collasso sulle 1.200 esaminate e su quelle, prima di procedere con il taglio, l’amministrazione comunale ha eseguito le prove strumentali con il tomografo e altre attrezzature, piante sottoposte a Tac che ha confermato l’effettiva pericolosità degli alberi e la necessità del loro abbattimento. Le operazioni sono state svolte in tre diversi step e a giorni si concluderà l’ultimo con la rimozione delle ultime 25 piante. Tra queste è compreso l’albero tagliato nel parco di via Centorame-via Maestri del Lavoro d’Italia, apparentemente sano, tanto da indurre i cittadini alla protesta, ma la Tac regolarmente certificata ha mostrato che all’interno del tronco, alla base, c’era una cava enorme, un vuoto che di fatto aveva mangiato l’anima della pianta, rendendola fragile, ovvero quell’albero ha concluso il proprio ciclo vitale”.

“La nuova procedura, tecnicamente più completa ed esatta – ha commentato il Presidente Foschi – dimostra la bontà anche della protesta cittadina che pure nel 2016-2017 ci ha permesso di salvare molte piante di via Scarfoglio da una morte ingiustificata, piante che nottetempo degli ‘untori’ avevano contrassegnato con vernice rossa e gialla per indicare quelle da tagliare. La semplice valutazione visiva, seppur affidata a un professionista, sarà anche consentita, ma è insufficiente a garantire la tutela del territorio, ecco perché il monitoraggio strumentale è fondamentale”.

“Però tutto questo non basta – ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia Roberto Renzetti –: se è vero che l’amministrazione avvierà ora nuove campagne per chiudere il monitoraggio delle rimanenti 5mila piante esistenti a Pescara, con una spesa di bilancio già prevista, è altrettanto vero che il nostro compito è anche quello di far prevedere un’ulteriore spesa per le nuove piantumazioni in sostituzione degli alberi già tagliati o che verranno rimossi, per ricostituire il nostro patrimonio arboreo”.

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