É bastato un buon primo tempo per i granata per portare a casa tre punti di fondamentale importanza per la corsa salvezza. Complice un Delfino per almeno un tempo in giornata no ed un arbitraggio che ha in più occasioni ha remato contro i biancoazzurri. A partire dal primo gol degli ospiti, in posizione di fuorigioco fino alla doppia espulsione di Weiss (due gialli per simulazione) e Bergodi (per proteste) la direzione di gara di Mazzoleni ci è sembrata in più occasione troppo fiscale, sventolando diversi cartellini ad un Delfino apparso nel finale un pò nervoso. Da sottolineare il minuto di raccoglimento e la fascia di lutto al braccio per i giocatori del Pescara per la scomparsa dello storico presidente biancoazzurro Scibilia e la targa offerta dell’associazione disabili a Togni prima dell’inizio della partita.
BJARNA FALLISCE SOTTO PORTA – Nella ripresa Bergodi prova a dare una scossa al gruppo togliendo dal terreno di gioco Nielsen e Jonathas per Cascione e Abbruscato. Al 9′ conclusione sinistro da posizione centrale di Bjarnason e palla che sorvola la traversa. Risposta al 15′ di Meggiorini che dal fondo in area prova a metterla al centro, ma Capuano allontana. Clamorosa palla gol per il Pescara al 16′: mischia in area e Bjarnason a pochi metri da Gillet conclude sul portiere quindi sulla respinta dai 35 metri ci prova Togni ma la conclusione si alza di poco sopra la traversa.
Alla mezz’ora Pescara in 10 per l’espulsione di Weiss per simulazione fuori area. Punizione che ci è sembrata eccessiva perchè nel contrasto era sembrato che Glik avesse commesso fallo sullo sloveno. Nell’azione rosso anche per il tecnico Bergodi che ha provato a spiegare le sue ragioni al quarto uomo.
Dall’altra parte al 35′ contropiede con Cerci che in area allarga troppo il giro concludendo alto sopra la traversa ed al 45′ conclusione da fuori area di Meggiorini che su contropiede granata scheggia il palo. Al 48′, in pieno recupero ci pensa il neo entrato Sansone a sorprendere Perin con una conclusione insidiosa da fuori area, ma il pallone termina di poco a lato. Passo indietro del Pescara che se a San Siro poteva avere delle attenuanti, in uno scontro diretto in casa ha mostrato i suoi limiti e quanto sia importante mettere a segno qualche altro colpo di mercato per rafforzare un organico che in alcuni punti ci sembra poco competitivo.
PESCARA (4-3-2-1): Perin; Balzano, Arce, Capuano, Modesto; Bjarnason, Togni (dal 29′ st Vukusic), Nielsen (dal 1′ st Cascione); Weiss; Jonathas (dal 1′ st Abbruscato), Celik. A disp: Pelizzoli, Falso, Romagnoli, Bocchetti, Colucci, Blasi. All. Bergodi.
TORINO (4-2-4): Gillet; D’Ambrosio, Glik, Rodriguez G., Masiello S.; Brighi, Gazzi; Cerci (dal 39′ st Vives), Barreto (dal 30′ st Sansone G.), Meggiorini, Santana (dal 38′ st Birsa). A disposizione: Gomis L., Basha, Suciu, Caceres P., Bakic, Darmian, Verdi. All. Ventura.
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo
Assistenti: Schenone, Costanzo, Grilli, Baracani, Candussio
Reti: 4′ pt Santana, 41′ pt Cerci
Ammoniti: Arce, D’Ambrosio, Brighi, Weiss, Togni, Modesto, Birsa
Espulso: Weiss per doppia ammonizione entrambe per simulazione, Bergodi per proteste
Recupero: 1 minuto nel primo tempo, 4 minuti nella ripresa
Angoli: 2/3
Falli fatti: 21/14
Fuori gioco: 2/2
Tiri in porta/Totali: 3/9 – 5/8
Spettatori: 9.721 (6.095 abbonati).
[Foto di Massimo Mucciante per gentile concessione]
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