Lunedì cominciano le riprese del film “La porta sul buio” di Marco Cassini; ieri mattina la presentazione. Il regista: “Tutti i nostri capireparto sono abruzzesi, li faremo lavorare per dimostrare che l’Abruzzo esiste come film ”
PESCARA – Pescara torna set cinematografico dal primo maggio. Ieri la presentazione del film La porta sul buio di Marco Cassini, regista e attore teramano che il primo maggio comincerà le riprese a Pescara Porta Nuova.
Grazie a questa impresa quasi tutta abruzzese, la città torna ad essere nuovamente location per le riprese di un prodotto cinematografico speciale, interamente girato in città e che coinvolge talenti e maestranze cinematografiche tutte abruzzesi.
Una scelta illustrata ieri mattina in conferenza dall’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo, dal regista Marco Cassini, dal produttore Alessandro Parrello della West 46th Film, Cristiano Di Felice della scuola di cinema Ifa di Pescara e produttore associato e dai tre interpreti Gaia Messerklinger (protagonista di Fuoriclasse, Centovetrine), Stefano Muroni (protagonista del film La notte non fa più paura), Stefano Patti, che sono tutti protagonisti del film La porta sul buio.
“Un prodotto di altissimo profilo, che mette insieme talento, competenza e impegno per l’Abruzzo – così l’assessore Giovanni Di Iacovo – Per queste ragioni abbiamo voluto presentare il primo ciak accanto ai protagonisti, per sottolineare che bisogna sostenere chi ha questi intenti e capacità alte di proposta culturale e vuole fare un film nella nostra regione. Non è cosa da poco, Marco poteva preferire altre parti d’Italia e scegliere lì compagni di viaggio, magari dove ci sono sostegni più concreti e dove il comparto è più strutturato anche a livello burocratico. Invece l’amore per la sua terra lo ha portato a scegliere talenti, produttori e operatori della sua regione e girare a Pescara. Un progetto che ci piace e ci rappresenta e a cui auguriamo un lungo cammino di successo”.
“Non è scontato trovare un’apertura e un’accoglienza di questo tipo – ringrazia Marco Cassini – c’è bisogno di una cooperazione anche con le istituzioni, che promuova la cultura e abbracci tutta la nostra nazione. Quando giro il lungomare abruzzese, vedo dei posti dove potremmo davvero sfruttare la potenza artistica del luogo. Antonioni si è costruito una carriera in Emilia, Dino Risi raffigurava una Roma deserta in agosto nel suo Sorpasso, a me piacerebbe mostrare le nostre bellezze: l’unicità di Pescara che è fra i territori più vivi della regione, l’ho scelta per questo, un contenitore ideale di storie. Pescara anche per la logistica è eccellente, meno complicata di Roma per girare, più viva di altri posti che normalmente sono set cinematografici. Tutti i nostri capireparto sono abruzzesi, li faremo lavorare per dimostrare che l’Abruzzo esiste come film e cercheremo di fare un prodotto bellissimo che possa essere visto in Italia e nel mondo. Gireremo a Pescara Porta Nuova, zona tribunale e stazione Fs, non stiamo escludendo situazioni vicine al mare, ma vogliamo prendere qualcosa che si può vedere solo qui, insieme all’architettura razionalista della città. Sarà bello e avvincente. Voglio ringraziare la scuola di cinema Ifa di Cristiano Di Felice che è uno dei centri di eccellenza e da cui vengono molte delle persone che saranno parte nel film, come vorrei ringraziare Alessandro Parrello con una casa di produzione che si divide fra Roma e New York, cresciuta e tenace, che a giugno presenterà il nostro film a New York. Grazie, infine, anche gli interpreti, attori conosciuti sui set dove ho recitato e a cui sono rimasto legato perché è bello lavorare con loro”.
“L’incontro con Marco Cassini è stato un incontro professionale e umano importante – aggiunge il produttore Alessandro Parrello – E’ una perla rara che ha tanto e avrà tanto da dire. Dovevamo girare a Roma, poi ci siamo confrontati, io risiedo in Abruzzo da dieci anni e non è la prima volta che giro qui. Questo sarà un punto di partenza per tutto ciò che faremo in futuro, vogliamo toccare tutte le zone per far parlare una regione che soffre rispetto alle altre che sono cinematograficamente meglio organizzate. Ho girato tempo fa un western che ho presentato anche in America, mi chiesero se era Nebraska. L’Abruzzo è il Nebraska a un’ora da Roma, ho risposto, il film era girato nell’Aquilano. Sarà un grande divertimento e una bella avventura e vi invitiamo a venire sul set per rendervene conto. In giugno saremo al New York Cinema al Consolato Italiano a New York e lavoreremo per farlo partecipare a tanti festival e vederlo uscire nel 2018 sul grande schermo”.
“Grazie per avermi coinvolta – aggiunge Gaia Messerklinger l’interprete femminile – con Marco eravamo compagni di scuola nella fiction Fuoriclasse con la Littizzetto, lui ha qualcosa da dire e un grande bisogno di comunicare e da interprete è bello prestarsi ad un progetto in cui c’è davvero tanta sostanza. Ti senti coinvolto e questo fine di valorizzare una regione che è bellissima e deve essere conosciuta meglio, avvince anche me”.
“Con Marco ci rincorriamo da anni, ci siamo conosciuti sul set e abbiamo lavorato a teatro dove ho visto per la prima volta la Porta sul buio – così l’altro interprete Stefano Patti – L’incontro in sede di provino è stato un bel momento, perché il suo percorso da attore riempie di sensibilità il dialogo che ha con gli attori. La porta è un thriller claustrofobico dove c’è anche commedia, oltre a paura, horror, tensione. La porta è una metafora ed elemento di disturbo per i personaggi, che scatena mostri, frustrazioni e sogni persi dai soggetti narranti della storia, poterli raccontare in questo periodo che stiamo vivendo è un’occasione che non si può perdere, farlo con uno staff come questo e in un posto come questo, è davvero una fortuna”.
“Io e Marco siamo passati dal set de La notte non fa più paura, dedicato al sisma in Emilia Romagna a questo film – dice l’altro attore Stefano Muroni – entrambi abbiamo avuto un terremoto nella nostra storia, io come emiliano e lui come abruzzese. Io spero che in futuro si possa continuare ad investire sul cinema, non è beneficenza, ma un investimento che rende. Vengo dal Giffoni Film festival, che presento, l’ho visto crescere, ho potuto constatare il potere che il cinema ha sul territorio, è un investimento che vale. Spero che sia l’inizio di una pianificazione cinematografica e produttiva giovane e solida su questa città e su questa regione, con l’augurio che si riesca a investire sui giovani.
“Di solito sono abbastanza geloso della scuola, ma per Marco, che insegna da noi da due anni, ho fatto un’eccezione – conclude Cristiano Di Felice della scuola di cinema Ifa di Pescara e produttore associato– La scuola è quello che abbiamo costruito in tanti anni e da lì poteva attingere tutte le risorse umane necessarie. Il lavoro da lui fatto come insegnante è impressionante, si è creato un clima di cui il film è sintesi. La scuola è una realtà viva, produce tre cortometraggi l’anno, nel 2015 siamo stati a Venezia e abbiamo anche preso il Premio Siae. La cosa bella è che ci sono settori coperti da ex allievi e ringrazierò all’infinito Marco, perché questo coinvolgimento: significa che crediamo in quello che facciamo come docenti. Siamo una bella squadra di docenti, ma il segreto è che siamo tutti professionisti pronti a fare cinema”.