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Pescara, tra partite su campo e dietro le scrivanie

da Davide Luciani

Mentre la squadra tenta di affrontare al meglio le cinque gare che restano, la dirigenza deve decidere come pianificare la prossima stagione. Da questa decisione, dipende anche il futuro di Lucchesi

PESCARA – Le due partite contro Ascoli e Crotone sono apparse a molti tifosi e addetti ai lavori, come l’addio del Pescara alla corsa playoff. Più che i risultati conseguiti dai biancazzurri, che alla fine non hanno spostato di molto la zona promozione, ora distante tre punti, è stato l’approccio alle due gare da parte di Olivi e compagni che non è piaciuto. Dopo la vittoria col Piacenza, la prima in trasferta del 2011, si credeva che il Pescara avesse finalmente ottenuto quella continuità di risultati tra dentro casa e fuori, che è mancata per tutta la stagione. Così non è stato.

Chiariamo subito a scanso di equivoci, che il campionato dei biancazzurri è stato fin qui più che positivo. Gli uomini di Di Francesco non sono stati mai coinvolti nella lotta per non retrocedere, attestandosi da subito a metà classifica, fino ad arrivare a lottare per il sesto e quinto posto negli ultimi due mesi.

Non si può quindi dire che il mancato accesso ai playoff possa essere visto come un fallimento, al massimo come un sogno sfumato. Rimane un pizzico di rammarico per le molte occasioni perse dai biancazzurri, occasioni che, in un campionato non eccezionale come quello di quest’anno, avrebbero forse permesso di dare maggior consistenza al sogno della serie A.

Va comunque ricordato che il Pescara in questo campionato, ha schierato la stessa squadra dello scorso anno più Cascione e Nicco e che Di Francesco ha lanciato in pianta stabile tre giovani di sicuro avvenire come Capuano (convocato anche da Ferrara nell’ultima amichevole disputata dall’Under21), Berardocco e Verratti. Al tirar delle somme, quindi, non si può non applaudire, i giocatori, anche perchè, molti di loro hanno disputato per la prima volta il campionato di serie B.

CAPITOLO MERCATO – La questione sugli acquisti biancazzurri, però è un tema che ha tenuto a lungo banco quest’anno: in molti hanno spesso accusato il duo Lucchesi-Delli Carri di scarsa lungimiranza e di strategie sbagliate. Al momento, degli otto acquisti fatti nelle due sessioni di mercato, uno (Mazzotta) è stato ceduto, due (Diamoutene e Bucchi) sono giocatori in prestito che hanno avuti molti bassi e qualche alto, tre ( Del Prete, Maniero e Giacomelli) sono giovani, che hanno dato meno di quanto ci si aspettava da loro, e, come detto, i soli Cascione e Nicco si sono guadagnati stabilmente il posto in squadra.

Come se non bastasse ci sono altre operazioni che hanno poco convinto: dal mancato riscatto di Ciofani, allo scambio Dettori (e Inglese)-Ariatti. Questi sono stati tutti argomenti che hanno tenuto banco per molto tempo nei bar sport e nelle trasmissioni televisive e che non è il caso di tirare fuori ancora. Il discorso fatto sopra serve unicamente ad introdurre un aspetto che in questo un periodo tiene più banco della questione playoff: il futuro di Fabrizio Lucchesi.

Il direttore generale, a volte contestato per il suo operato, è stato più volte chiaro sull’argomento: per lui il suo futuro non dipende da una questione economica, ma di obiettivi. Se i vertici del Pescara, dovessero dare il via, l’anno prossimo, ad un ridimensionamento dei programmi (e di conseguenza di budget sul mercato), allora le strade del direttore generale e del Pescara potrebbero dividersi. Viceversa, se De Cecco e soci, avessero intenzione di rafforzare questa squadra con investimenti mirati, per provare a lottare per le prime posizioni l’anno prossimo, allora Lucchesi sarebbe ben lieto di proseguire il discorso iniziato due anni fa.

IN PRIMIS CHIAREZZA SUL FUTURO – Con il futuro dirigenziale non ancora del tutto chiaro, quindi, le cinque partite che mancano alla fine, appaiono meno importanti di quanto la classifica dica. La vera priorità è quella di fare chiarezza all’interno dell’organigramma che guiderà il Pescara nel futuro. Direttore generale e direttore sportivo sono due figure fondamentali all’interno della società: per questo ci si augura che la questione venga risolta quanto prima.

La trasferta di Portogruaro, al di là dei ricordi della scorsa stagione, passa a questo punto in secondo piano, o addirittura in terzo se si tiene conto di due notizie apparse proprio oggi sui giornali, concernenti l’ambiente biancazzurro.

La prima riguarda Nicco, che ha subito la lesione dei legamenti del ginocchio (stesso infortunio subito lo scorso anno a Mantova) e dovrà operarsi. Lo rivedremo in campo il prossimo anno.

La seconda è una notizia di mercato apparsa sulla Gazzetta dello Sport: secondo la Rosea, la Juventus ha acquistato in comproprietà, Di Benedetto centrocampista classe 1995, dal Pescara per 350mila euro.

Se da una parte questa operazione conferma il valore del vivaio biancazzurro, dall’altro dispiace veder partire un giovane di grande prospettiva (la cifra spesa per metà cartellino dalla Vecchia Signora parla da sola). Il ragazzo ora ha una grande opportunità per dimostrare il suo valore in una squadra dall’importante blasone. A Nicco e Di Benedetto va il nostro in bocca al lupo.

Non ci resta che sederci ed attendere gli sviluppi delle vicende che si dipanano all’interno dell’ambiente pescarese, augurandoci che la dirigenza prenda le decisioni giuste, per continuare a far crescere il Pescara e far sognare i suoi calorosissimi tifosi.

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