I residenti contrari a tale soluzione. Forza Italia sosterrà la protesta
PESCARA – Il Comune di Pescara, dopo l’ordinanza del sindaco Alessandrini che a inizio agosto aveva ordinato lo sgombero nell’area di risulta delle bancarelle degli ambulanti senegalesi, ha fatto dietro-front e punta sul trasferimento del mercatino in via De Gasperi. I residenti della zona non hanno accolto favorevolmente l’idea e stanno costituendo un comitato di protesta.Il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri è intervenuto ieri sul mercatino abusivo, sull’eventuale delocalizzazione ed ha dichiarato:
“Non permetteremo mai che la Regione Abruzzo, la stessa che da un anno e mezzo continua a salassare gli abruzzesi e a tagliare ospedali, Pronto soccorso e punti nascita per assenza di risorse, spenda anche un solo euro per legittimare il mercatino abusivo delle aree di risulta, finanziando il suo trasloco. Non comprendiamo come e perché la Regione Abruzzo dovrebbe intervenire addirittura per sostenere economicamente l’eventuale sistemazione di una nuova area da destinare al mercato, una Regione matrigna con i commercianti regolari vessati con ogni genere di imposta e tasse, e pronta invece a investire su ambulanti privi persino della licenza e molti dei quali sorpresi a vendere merce contraffatta. Ovviamente controlleremo ogni centesimo di spesa del Governatore D’Alfonso, visto che un tale investimento non rientra tra le previsioni di bilancio e soprattutto non rientra tra i compiti della Regione. Quel mercato è abusivo sotto ogni profilo, e Forza Italia resta ancora in attesa, da oltre un mese e mezzo, dello scatto di reni del sindaco Alessandrini che a inizio agosto aveva ordinato lo sgombero dell’area, ma poi, succube e sotto ricatto dai partiti della sua maggioranza, ha dovuto fare dietro-front e oggi non sa come uscire dall’imbarazzante pantano”
“Forza Italia ha una certezza – ha commentato il Capogruppo Sospiri -: il mercatino abusivo degli extracomunitari non può restare sotto la massicciata della ferrovia, anzi non sarebbe mai dovuto essere spostato in quella posizione. Innanzitutto per ragioni di sicurezza, visto che il mercatino è posizionato esattamente sotto il binario 1. Poi per una questione di legalità: non ci sono autorizzazioni, non ci sono contratti, la maggior parte degli ambulanti presenti non ha neanche la licenza per vendere, non emette fatturazione, non paga le tasse. A più riprese, poi, è stata segnalata la presenza di merce contraffatta su quelle bancarelle posticce e improvvisate, imponendo blitz congiunti della Polizia municipale e della Guardia di Finanza, con relativi sequestri. Per non parlare dell’assenza delle più elementari norme di sicurezza, con i fili elettrici volanti che, attaccati a non si sa bene a quale contatore, passano da una bancarella all’altra, senza alcuna protezione contro i fenomeni atmosferici. E tutto questo senza dimenticare che comunque quella distesa di stand e merce, posizionata su lenzuola rimediate, non è affatto uno spettacolo dignitoso per la città che si definisce europea. Con la passata amministrazione di centro-destra, abbiamo più volte aperto il discorso per concretizzare la rimozione di quel mercato abusivo, dunque un provvedimento teso a ripristinare il rispetto della legge e delle regole, che devono essere valide per tutti, italiani e stranieri. Ma ogni volta ci siamo scontrati con le accuse di razzismo da parte di molti consiglieri comunali di centro-sinistra, e con la ferma contrarietà di alcune sigle sindacali cittadine. Poi il primo agosto scorso è arrivata l’ordinanza di rimozione di tutto il mercato del sindaco Alessandrini che però, dopo quattro giorni di caos totale, ha visto la sua ordinanza letteralmente demolita, ridotta a carta straccia dai suoi partiti di maggioranza, che, in teoria, avrebbero dovuto appoggiare la sua azione di governo. È stata sufficiente una riunione convocata dal Presidente D’Alfonso che ha completamente soppiantato e scalzato il sindaco Alessandrini, assumendone, evidentemente, i poteri decisionali, ed è stato annullato il blitz per la rimozione delle bancarelle abusive; Alessandrini diceva che l’ordinanza di sgombero non si poteva sospendere, e il presidente D’Alfonso invece, smentendolo in maniera clamorosa e ‘commissariando’ il sindaco, l’ha fermata, annullando ogni decisione assunta dal primo cittadino. Nel frattempo l’ingegnosa macchina comunale si è messa in moto e la montagna ha partorito il topolino: trasferire il mercato abusivo e dargli un’area anche più bella, in via De Gasperi, peccato che sia di fronte alle abitazioni e alla sede della Curia. Ovvia la reazione dei cittadini, pronti alla protesta, che noi sosterremo partendo da un presupposto: non consentiremo alla Regione Abruzzo di finanziare l’operazione di trasloco, né quella di sistemazione dell’area individuata. Consideriamo quello assunto dal Governatore D’Alfonso un impegno privo di sostanza, visto che non comprendiamo perché la Regione, che tartassa i commercianti regolari con tasse e imposte di ogni tipo, dovrebbe ora spendere soldi per realizzare un nuovo mercatino etnico a vantaggio di operatori che non pagano le tasse, non fatturano, e spesso vendono merce contraffatta. Tale impegno non rientra, evidentemente, tra i compiti della Regione, che non finanzia mercatini etnici cittadini, né è mai stata prevista una tale spesa, che dunque non sarà mai sostenuta. Dunque parliamo di un impegno di facciata per una spesa che impediremo in ogni modo”.