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Pescara-Triestina 0-0: Il Delfino rimane a terra

da Davide Luciani

Gli abruzzesi perdono l’occasione di volare in zona playoff in una gara brutta, in cui la Triestina ha messo in mostra una buona organizzazione di gioco.

Pescara e Triestina si spartiscono la posta in palio in una partita, brutta per 75 minuti, ma che negli ultimi 15 ha regalato emozioni.

GLI SCHIERAMENTI – Di Francesco presenta il Pescara con il 4-3-1-2. Davanti a Pinna, c’è il solito pacchetto difensivo composto da Zanon-Olivi-Mengoni-Petterini. Il centrocampo è a rombo, con Cascione Vertice basso, Nicco interno destro e Bonanni interno sinistro. In attacco Verratti funge da trampolino di lancio per le punte Sansovini e Bucchi.

Salvioni schiera invece la Triestina con il consueto 4-4-2. Davanti a Colombo, D’Ambrosio viene schierato nel ruolo di terzino destro, con Malagò e Cottafava centrali e Longhi terzino sinistro.A centrocampo le ali sono Miramontes a sinistra e Antonelli a destra, con Lunardini a fungere da playmaker, affiancato da Gerbo. In attacco Testini, che con Salvioni è tornato al suo consueto ruolo di punta, affianca Marchi.

PARTITA OPACA – Nel primo quarto d’ora di gara non succede nulla. Le due squadre si limitano a giochicchiare e le poche folate offensive vengono controllate bene dai difensori. Il 4-4-2 della Triestina, che in fase di possesso palla diventa un 4-2-4 non riesce a sfondare grazie alle chiusure di Zanon-Petterini. Dall’altra parte, Bonanni è spaesato nel ruolo di interno di centrocampo mentre Verratti appare non in giornata.

Al 16’ ecco la prima folata. Antonelli affonda a destra ed effettua un passaggio rasoterra che coglie impreparata la difesa abruzzese. Ne approfitta D’Ambrosio che, in proiezione offensiva, effettua un tiro che per poco non sorprende Pinna sul suo palo, che respinge con qualche difficoltà. Olivi poi, spazza via la palla.

Al 23’ risponde il Pescara: bella azione personale di Nicco che entra in area, liberandosi di due giocatori, ma tira sull’esterno della rete.

E’ comunque la Triestina a rendersi più pericolosa, specie a destra con Antonelli. La squadra abruzzese, paga forse la sosta forzata della settimana scorsa (partita non disputata contro l’Empoli, causa impraticabilità dell’Adriatico) che ha fatto perdere il ritmo partita agli abruzzesi.

Al 33’ ennesimo infortunio accorso all’Adriatico: a farne le spese è Longhi, che abbandona il campo e viene sostituito da Sabato. Al 36’ è ancora la Triestina a farsi pericolosa. Antonelli si beve Petterini sulla sinistra, ed effettua un cross pericoloso: Testini fa da sponda per Miramontes che carica il sinistro e manda la palla fuori di poco, alla sinistra di Pinna. Al 41’ si rivede finalmente il Pescara: Sansovini dalla destra lascia partire un tiro col sinistro che fa correre un brivido ai tifosi alabardati.

UN CAFFE’, PER FAVORE – Il secondo tempo pare partire in maniera più scoppiettante. Al 3’ una punizione dalla sinistra di Bonanni, semina il panico nell’area alabardata: Cascione e Olivi però si ostacolano a vicenda, mancando così l’impatto col pallone. E’ però un lampo nel buio, così Di Francesco prova a dare maggior vivacità all’attacco abruzzese.

Al 9’ minuto, infatti, sostituisce un evanescente Bucchi con Stoian con l’intento di creare maggiori grattacapi alla difesa alabardata sfruttando le accellerazioni del rumeno. La risposta di Salvioni non si fa attendere. L’ex tecnico dell’Ancona al 12’ fa entrare Gissi al posto di Lunardini.

Al 16’ Sansovini ci prova di testa su cross di Bonanni,ma la palla sorvola la traversa. La Triestina risponde subito: cross di Miramonmtes, il colpo di testa di Marchi viene smorzato da Olivi. Al 19’ altro cambio nelle file del Pescara: Di Francesco toglie un Bonanni mai pericoloso e lo sostituisce con Ariatti.

Manco a dirlo, Salvioni replica subito: al 21’ esce Gerbo ed entra Bariti. La Triestina cambia così entrambi i centrali di centrocampo. La partita è brutta, anche se la Triestina cerca di proporsi più spesso in avanti rispetto ai padroni di casa. Al 24’ Testini da dentro l’area tira un rasoterra facile preda di Pinna.

VIVACITA’ IN CODA – Al 30’ il tecnico abruzzese si gioca l’ultima carta: Gessa sostituisce Verratti. Due note sul giovane biancazzurro: un trequartista non deve solo giochicchiare, ma deve essere anche concreto, soprattutto, deve tirare in porta. Il ragazzo ha classe, ma non si propone mai con inserimenti verso la porta avversaria. Deve crescere ancora molto, soprattutto per quel che riguarda il tiro.

La partita si ravviva un po’ nel finale. Al 33’ Nicco con un tiro da fuori, impegna Colombo e sul successivo calcio d’Angolo tocca a Cascione di testa, creare un pericolo sventato dalla difesa alabardata. Al 37’ Ariatti entra in area, ma perde l’attimo per il tiro, facendosi recuperare.

Al 42’ ci prova Marchi, che imbeccato da Bariti, scarica un sinistro in corsa che però non crea problemi a Pinna. Al 45’ Mengoni riprende una corta respinta della difesa alabardata, nata sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il bolide del numero 5 abruzzese, impegna Colombo che mette in angolo. Al 47’ ultimo brivido: cross di Petterini, Sansovini viene forse spinto in area al momento di impattare. L’arbitro però lascia proseguire.

LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA – Il Pescara spreca così una buona occasione per fare un balzo importante in zona playoff. Per la Triestina, un punto che dà fiducia: la squadra alabardata ha dimostrato all’Adriatico di avere le carte in regola per salvarsi.

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