PESCARA – Nella giornata di ieri la Polizia di Stato è intervenuta ancora una volta per prestare ausilio ad una giovane donna pescarese aggredita dal compagno da cui la donna voleva separarsi, rifugiandosi sovente presso l’abitazione della propria madre a Pescara. E’ stata proprio quest’ultima, dopo essere stata anche lei minacciata e colpita al volto (con prognosi di 7 giorni) ieri mattina, a contattare il 113 invocando aiuto.
Gli equipaggi della Squadra Volante intervenivano prontamente trovando la ragazza che era scappata e si era rifugiata in un locale bar, in stato di shock, mentre il compagno, dopo averla picchiata e minacciata cercava di guadagnare la fuga con la propria auto. Raggiunto e bloccato quest’ultimo veniva trovato in possesso di 1 cacciavite di 14cm occultato sotto il tappetino lato guida dell’auto e di una massiccia spranga di ferro dotata di punte sporgenti sull’estremità.
La vittima presentava evidenti segni provocati dalle lesioni subite al volto, ai polsi ed alle braccia; per cui interveniva prontamente il servizio “118” e veniva condotta al pronto soccorso ove, all’esito degli accertamenti, veniva dimessa con una prognosi di 21 giorni per “Trauma cranico Facciale con frattura delle ossa nasali e policontusioni multiple”. La ragazza unitamente alla madre ha poi denunciato tutti i maltrattamenti pregressi subiti (minacce, pestaggi e continue vessazioni psicologiche), tra i quali spicca un’aggressione avvenuta nel mentre il compagno l’aveva legata ad una sedia con una catena. L’episodio, particolarmente cruento sarebbe avvenuto la sera tra l’1 e il 2 maggio, e in relazione allo stesso venivano rilevati riscontri (segni sui polsi della vittima e la catena ritrovata e sequestrata dagli agenti presso l’abitazione dell’uomo).
L’autore dei maltrattamenti è stato pertanto tratto in attesto in flagranza di reato e condotto presso la locale casa circondariale ai sensi dell’art. 572 c.p. (maltrattamenti contro familiari e conviventi) e lesioni personali aggravate, ed è stato denunciato per porto di oggetti atti ad offendere, ex art. 4 L. 110/75.
Il medesimo risultava già destinatario di un ammonimento del Questore di Pescara emesso nel 2016 per maltrattamenti cagionati ad un’altra ex compagna.