I biancazzurri, nel derby, cercano il terzo successivo consecutivo e la dimostrazione di essere diventati una grande squadra
PESCARA – Il Pescara ha passato l’esame. Contro il Brescia i biancazzurri hanno mostrato gioco e organizzazione, asfaltando le “rondinelle” e impartendo loro una lezione di calcio. Il ritorno di Insigne ha conferito alla squadra quell’imprevedibilità che era mancata nelle ultime gare, ma gran merito della vittoria va a un centrocampo veramente superlativo, capace di recuperare un numero considerevole di palloni e far ripartire velocemente l’azione.
Va dato atto a Zeman di aver impartito una lezione tattica a Scienza, la cui squadra, è partita meglio dei biancazzurri, ma ha avuto il torto, una volta incassato lo 0-1, di disunirsi, attaccando a testa bassa e senza idee, esponendosi così alle micidiali ripartenze dei biancazzurri. Un plauso particolare merita Togni. Il brasiliano, a lungo criticato, lunedì ha fatto una gara di sostanza e qualità, risultando uno dei migliori in campo.
In generale, tutta la squadra è creciuta. Nelle ultime due gare il Pescara non ha incassato gol e, se con il Cittadella a salvarlo era stato uno strepitoso Anania, contro il Brescia è stata tutta la squadra ad aver giocato ad alto livello, rischiando pochissimo.
Il quarto posto in classifica, ad un punto dalla coppia Padova-Sassuolo e a sette dal Torino, fa sognare i tifosi, anche se è ancora presto per dire dove la squadra può arrivare. Certamente, un torneo equilibrato verso il basso, come questo, può spingere a coltivare sogni di gloria, specie se i biancazzurri, affronteranno tutte le partite con la stessa determinazione con la quale è stato affrontato il Brescia. Gli abruzzesi possono giocarsela con tutti, perchè il tridente Insigne-Immobile-Sansovini è micidiale e gli allenatori di B, nonostante Zeman giochi sempre allo stesso modo, non riescono a trovare adeguate contromosse alla tattica del boemo.
GLI AVVERSARI – Il derby con l’Ascoli arriva proprio al momento giusto per saggiare le ambizioni dei biancazzurri. L’anno scorso, la squadra di Castori, vinse entrambe le partite, fermando in tutti e due i casi lo slancio degli abruzzesi vers i quartieri d’alta classifica. Anche quest’anno, come l’anno scorso, la squadra bianconera è stata costretta ad un torneo con handicap, a causa dello scandalo calcioscommesse e di alcune irregolarità amministrative.
Dopo aver annullato la penalità nelle prime quattro giornate, la squadra ha tirato il fiato e ha inanellato una serie negativa di due punti in sei giornate. Castori, bestia nera dei biancazzurri, ha quindi urgentemente bisogno di punti per far respirare la classifica dei bianconeri. Il tecnico dei marchigiani dovrebbe presentare una squadra coperta a protezione della propria porta, puntando poi sulle ripartenze di Papa Waigo e Sbaffo, i due giocatori più pericolosi tra i bianconeri.
Alessandro Sbaffo è il giocatore maggiormente messosi in mostra tra i bianconeri in questo inizio di stagione. Vent’anni, proveniente dal Chievo, Sbaffo può ricoprire tutti i ruoli di centrocampo, ma nell’Ascoli agisce prevalentemente come esterno di centrocampo. Le sue ripartenze potranno creare molti grattaccapi al Pescara, che notoriamente soffre i giocatori veloci.
L’altro giocatore da tenere d’occhio e Papa Waigo. Il senegalese avrebbe dovuto avere un altro tipo di carriera, ma si è perso per strada anche a causa di limiti caratteriali. Ora pare essere ripartito col piede giusto ad Ascoli e i biancazzurri dovranno vedersi anche da lui. Castori inoltre potrebbe recuperare anche Soncin. L’attaccante è tornato ad Ascoli dopo le non esaltanti esperienze di Padova e Grosseto, ma fin qui non si è dimostrato all’altezza delle aspettative. Il derby però potrebbe dargli una carica particolare. L’Ascoli è certamente una squadra coriacea e tosta da affrontare, ma il Pescara, che in casa ha sempre vinto, non si può fermare sul più bello.
La difesa marchigiana, molto lenta, dovrebbe favorire le accellerazioni di Insigne.
SUPERARE LA TRAPPOLA – La cosa importante è che il Pescara, non si sfaldi se il gol non dovesse arrivare subito, dato che così facendo, favorirebbe il gioco di Castori, che punterà a irretire l’avversario, per poi colpirlo, quando avrà esaurito le energie fisichre e mentali. La gara di Ascoli è quindi una vera e propria trappola per i biancazzurri, che, dopo il trionfo in Lombardia, potrebbero sottovalutare la gara con i bianconeri e andare incontro ad un risultato negativo.
Se però, come sembra, il Pescara è cresciuto, allora il derby si tramuterà in un trionfo dei biancazzurri. Il percorso di maturazione iniziato a Brescia, deve ora continuare, perchè, come non basta una sola pepita d’oro trovata in una miniera a gridare a dimostrare che lì dentro vi sia un filone aurifero, non può una sola partita giocata in maniera egregia, dire che il Pescara sia diventata una grande squadra.
[Foto di Massimo Mucciante per cortese concessione]