Per Fiorilli arriveranno i filobus vecchi dell’Atac . Per D’Amico si potrebbereo acquisire filobus al momento inutilizzati da Atac,ma di recentissima immatricolazione e mai entrati in circolazione
PESCARA – Da anni ormai si attende che la filovia di Pescara entri in funzione contribuendo ad allentare la morsa dello smog prodotto dal traffico veicolare privato. Sulla soluzione di utilizzare i filobus dell’Atac di Roma lungo il tracciato della strada parco registriamo l’intervento dell’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ e del Presidente Tua Spa,Luciano D’Amico.
“Ormai la polemica su filovia-sì e filovia-no è diventata semplicemente sterile e stucchevole – ha detto l’avvocato Fiorilli -, una polemica portata avanti da chi continua a voler paralizzare la città ed è evidentemente contro uno sviluppo sostenibile della mobilità territoriale. Ricordo la seduta straordinaria del Consiglio comunale di Pescara dello scorso 26 dicembre 2015, convocato per l’ennesima volta sulla tematica, e che ha visto la presenza in aula di appena 5 o 6 residenti della strada-parco, capitanati dall’ex consigliere comunale Mario Sorgentone a rendere l’esatta misura di quanti cittadini realmente fossero contrari alla filovia.
I cittadini sono consapevoli che Pescara ha indiscutibilmente bisogno di un sistema di trasporto pubblico di massa veloce, a zero impatto ambientale, che sappia collegarla con Montesilvano e proiettarla verso sud-ovest, pensando alle direttrici per Chieti o Francavilla al Mare. E ne ha bisogno per dare un contributo concreto all’abbattimento dello smog e dei livelli delle polveri prodotti dai gas di scarico specie nel centro cittadino, ma anche in strade come viale Bovio, via Nazionale Adriatica nord, via Marconi, via D’Annunzio, dove si soffoca.
Le proiezioni hanno dimostrato che con la filovia, che transiterà su un percorso dedicato, è possibile collegare Pescara e Montesilvano in meno di 10 minuti, abbattendo i tempi di percorrenza degli autobus ed eliminando il passaggio dei pullman e delle vetture private che si fermerebbero nei parcheggi di scambio del Palacongressi di Montesilvano e, in futuro, sulla Nazionale a sud.
I risultati immediati sarebbero quelli di favorire gli accessi verso Pescara, agevolando gli spostamenti in città con un mezzo pubblico veloce e a basso costo, e riducendo i congestionamenti oggi prodotti dal traffico privato, restituendo la città ai pedoni e favorendo il passeggio.
Del resto non bisogna dimenticare che quella che viene oggi inopportunamente definita ‘strada-parco’, ovvero l’ex tracciato ferroviario, è nata proprio per ospitare una filovia e anche i finanziamenti europei ricevuti agli inizi del 2000 erano finalizzati alla costruzione della filovia, non certo a creare un asse pedonale riservato ed élitario per chi abita lungo via Castellamare, lasciando soffocare nello smog chi vive o lavora tutt’attorno.
Purtroppo – ha ricordato ancora Fiorilli – questi dati concreti e inconfutabili sono stati strumentalizzati per decenni dal Pd e dal centro-sinistra che hanno sposato la protesta di alcuni residenti e hanno per anni promesso di bloccare un’opera che, invece, non può e non dev’essere bloccata.
Per questo abbiamo salutato con un plauso la decisione della stazione appaltante, la Tua, che il 30 ottobre 2015 aveva anche sbloccato la procedura e pubblicato il bando di gara per affidare la progettazione definitiva del secondo e terzo lotto, ripartendo dal progetto preliminare del febbraio 2013-governo di centro-destra. In sostanza si prevede che la filovia, lasciata la strada-parco, prosegua su corso Vittorio Emanuele, via Marconi, quindi un braccio svolterà in via Conte di Ruvo-via Tiburtina, sino ad arrivare all’aeroporto-Sambuceto; l’altro braccio deve proseguire in via Italica, via Misticoni, via Lo Feudo, via della Bonifica, via Pantini, quindi via Nazionale Adriatica sud, dove è previsto un parcheggio di scambio. Dinanzi alla gara però si è riacceso, com’era prevedibile, il ‘rigurgito’ della protesta del Comitato anti-filovia, pochi cittadini per la verità, ai quali il Governatore D’Alfonso si è piegato, per logiche a noi sconosciute, arrivando al blocco del bando di gara, ovvero della filovia.
Un blocco, come sempre, che ha avuto come unica conseguenza quella di rallentare e ritardare, di nuovo, un’opera irrevocabile. Poi la sorpresa: il centro-sinistra, in Consiglio comunale, esattamente un anno fa, sconfessando anche la posizione del suo leader abruzzese, il Presidente D’Alfonso, ha portato in aula un ordine del giorno con il centro-destra, invitando ‘sindaco e giunta a portare avanti il confronto con la Regione e con Tua per rendere possibile la realizzazione e la messa in esercizio dell’innovativo sistema di trasporto pubblico che costituisce la premessa indispensabile per migliorare le condizioni di vivibilità e di qualità dell’aria di Pescara’.
Parole chiare, ossia la filovia va completata e messa in esercizio con massima urgenza. Evidentemente il Presidente di Tua ha preso atto della volontà espressa dal Consiglio comunale e ha ripreso un lavoro silenzioso, arrivando anche a individuare i mezzi alternativi per la messa in esercizio del primo troncone, compreso tra Montesilvano e Pescara. Pare una beffa che, anziché mezzi nuovi e all’avanguardia – ha aggiunto l’avvocato Fiorilli -, contro i quali il Comitato antifilovia ha condotto una guerra senza esclusione di colpi, arriveranno i filobus vecchi dell’Atac di Roma, ma tant’è: verrebbe da dire che ‘chi è causa del suo mal, pianga se stesso’. L’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, dal proprio canto, chiederà un incontro con il Presidente di Tua per avere maggiori informazioni sulla vicenda e vigileremo sull’iter in corso”.
Precisazioni del Presidente Tua Spa in merito alla notizia sul presunto interessamento all’utilizzo dei mezzi Atac
In relazione all’ipotesi avanzata dal direttore generale di Tua, Giuseppe Cassino, di utilizzare 10 mezzi Atac sulla Filovia di Pescara, è intervenuto oggi il presidente della società di trasporti Luciano D’Amico precisando come le ipotesi sul futuro utilizzo della filovia siano molteplici e tutte al vaglio dell’azienda e della Regione Abruzzo.
“La società – ha dichiarato il presidente D’Amico – in questo momento è impegnata principalmente nella risoluzione del contratto con l’azienda Alpiq. Nel contempo, stiamo vagliando una serie di possibilità per costruire un quadro completo di possibili soluzioni da valutare di concerto con la Regione. Tra le diverse ipotesi prese in considerazione, l’adozione di mezzi full-electric, ovvero di mezzi bimodali, sia nella versione electric-electric che in quella diesel-electric.
Inoltre – ha concluso il presidente D’Amico – al fine di poter effettuare una sperimentazione che consenta il reperimento di dati concreti circa l’impatto positivo che il progetto avrebbe sulla mobilità cittadina, si sta valutando anche l’ipotesi di acquisire temporaneamente in locazione i filobus al momento inutilizzati da Atac, peraltro di recentissima immatricolazione e mai entrati in circolazione”.