Masci: “abbiamo la possibilità di realizzare un sistema integrato storico-turistico che possa richiamare visitatori e legittimare ancor più una identità secolare anche nella nostra città”
PESCARA – “Nei piani dovrà diventare un distretto storico-culturale finora inimmaginabile per i pescaresi ma che oggi rappresenta una sfida per tutti noi: realizzare cioè una sorta di “passeggiata” fisica nella storia negata della nostra città”. Così il sindaco di Pescara Carlo Masci si è espresso questa mattina durante il sopralluogo che ha tenuto al campo Rampigna con l’architetto Aldo Giorgio Pezzi, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, tecnici e funzionari dello stesso ente e del Comune; attualmente si sta infatti lavorando alla definizione di un polo che unisca in una visione omogenea e di grande interesse tutta la zona racchiusa tra i resti – ad Ovest – della Fortezza cinquecentesca, riemersi di recente durante i lavori di adeguamento della rete ferroviaria, l’area del vecchio stadio caro ai cultori della mitica Strapaesana e oggi in disuso, il circolo Canottieri La Pescarina e il fiume. Si tratta quindi di un progetto di valorizzazione di una parte molto significativa del capoluogo perché sede delle tracce più eloquenti di un passato dimenticato. Questa mattina al campo Rampigna si è parlato degli imminenti saggi di verifica sulla fondatezza delle conclusioni, cui si giunti non molto tempo fa, riguardo alla presenza nel sottosuolo del Rampigna di un sito archeologico che comprenderebbe, tra gli altri, un’ulteriore parte dei bastioni della Fortezza.
“Il campo Rampigna è una delle strutture più datate di Pescara, un pezzo di archeologia sportiva – ha detto Masci – Con ciò che ci dicono essere presente nel sottosuolo, abbiamo la possibilità, insieme ai resti già rinvenuti del bastione San Vitale e all’imminente recupero della bellissima struttura di stile razionalista del Circolo Canottieri costruita durante il Ventennio, di realizzare un sistema integrato storico-turistico che possa richiamare visitatori e legittimare ancor più una identità secolare anche nella nostra città. Oggi ne abbiamo parlato con l’architetto Pezzi e abbiamo condiviso molti punti. Tra questi l’idea di eliminare la parte sud della recinzione del Rampigna e di ottimizzare la funzionalità del tratto di strada che separa quest’ultimo dal Circolo Canottieri. Credo siano state poste le basi per il raggiungimento di un grande obiettivo”.
I saggi e gli interventi di recupero del bastione individuato non impediranno la riqualificazione del campo Rampigna e le attività che vi si svolgeranno, gli spazi archeologici saranno dunque integrati nell’area sportiva all’esterno del campo di gioco, così da permetterne l’utilizzo a fini agonistici.