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Pescara, vendita ex Cofa: Consiglio comunale straordinario

da Redazione

Si svolgerà giovedì 21 giugno o mercoledì 27 giugno. Forza Italia chiederà al Presidente D’Alfonso  di stralciare l’ex Cofa dall’elenco dei beni alienabili e di non consegnare tale area ai privati

Pescara demolizione ex CofaPESCARA – Il  capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Marcello Antonelli rende noto che giovedì 21 giugno o, al più tardi, mercoledì 27 giugno, si terrà la seduta straordinaria del Consiglio comunale di Pescara per fermare la vendita dell’area dell’ex Cofa da parte della Regione Abruzzo. In tale occasione si chiederà al Presidente D’Alfonso di stralciare l’ex Cofa dall’elenco dei beni alienabili ricordandogli la  sua promessa solenne di voler regalare quei 25mila metri quadrati alla città di Pescara, ovvero al Comune.

“L’attenzione del centrodestra sul tema resta altissima pronta a infuocare un’estate che politicamente si apre in modo rovente – ha sottolineato il Capogruppo Antonelli -. Del resto non poteva essere altrimenti a fronte della notizia della Regione Abruzzo che, di punto in bianco, ha deciso di mettere in vendita l’area dell’ex mercato ortofrutticolo di Pescara, una perla sulla riviera sud, un’area sulla quale, con il centrodestra al governo di Regione, Provincia e Comune di Pescara, avevamo progettato un’iniziativa pubblica di valorizzazione, scongiurando ogni possibile intervento edilizio speculativo, ma piuttosto prevedendo uno sviluppo che avrebbe valorizzato la destinazione turistico-ricettivo-ambientale della superficie, trasformandola nel nuovo Polo attrattivo di Pescara.

Avevamo trovato una quadra perfetta, attraverso un accordo tra Regione e Camera di Commercio, ovvero tra Enti pubblici, che garantiva investimenti pubblici per un progetto condiviso con e dalla città, e con un immediato ritorno economico per Pescara pari a 6 milioni di euro, ovvero pari alla metà dei proventi derivanti dall’alienazione del terreno a favore della Camera di Commercio. Purtroppo tutti ricordiamo il pessimo atteggiamento ostruzionistico assunto dal Pd che con cieca pervicacia ha alzato un muro in Consiglio comunale e ha bloccato, con la complicità di qualche esponente dell’allora maggioranza, vero cavallo di Troia all’interno del centrodestra, quell’iniziativa straordinaria di fatto impedendola e paralizzando nel degrado il destino di quell’area almeno per altri quattro o cinque anni.

Poi è arrivato il Governatore D’Alfonso che, a fine primavera 2015, ha mandato improvvisamente le ruspe per abbattere i ruderi dell’ex Cofa, spendendo centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici e lasciando presagire chissà quali progetti, in realtà da allora tutto si è fermato di nuovo e la demolizione sembrava, sino a oggi, essere diventata funzionale solo all’installazione di una ruota panoramica.

Ora la doccia fredda: cancellando ogni iniziativa pubblica, la Regione del Governatore D’Alfonso ha addirittura già deciso di mettere quell’area, sicuramente appetibile, sul mercato con tutta la sua possibile volumetria e cubatura, un’area attorno alla quale per anni il centrodestra ha alzato un cordone di protezione, e che invece ora rischia concretamente di finire nelle mani di privati, e questo la Regione lo sa. Di fatto oggi è come se la Regione o, appunto, il Comune avessero deciso di mettere in vendita piazza Salotto o pezzi dell’area di risulta, ovvero le aree di maggior pregio del territorio, su cui i privati potranno fare ciò che riterranno più opportuno.

E, cosa peggiore – ha ribadito il Capogruppo Antonelli – questo accade nel momento più umiliante della storia politico-amministrativa della nostra Regione: la prossima settimana, infatti, approderà in Commissione un nuovo disegno della legge urbanistica regionale che esproprierà tutti i Consigli comunali della possibilità di assumere decisioni circa la pianificazione urbanistica dei propri territori. Tradotto: semmai dovesse passare quella legge, il Consiglio comunale non potrà decidere più alcunchè rispetto alle scelte pianificatorie, non avrà più alcuna voce in capitolo sullo sviluppo urbanistico della nostra città.

È evidente che, se mettiamo i due elementi insieme, ovvero la messa in vendita dell’ex Cofa, che potrebbe tranquillamente essere acquistata da privati, e la nuova legge regionale urbanistica, è legittimo che nascano dei sospetti, e che si instilli il dubbio di trovarci dinanzi a un disegno amministrativamente eversivo che potrebbe potenzialmente permettere qualcosa in più su quell’area, qualcosa che il pubblico non avrebbe mai consentito né realizzato.

A questo punto il rischio è concreto – ha ancora sottolineato il Capogruppo Antonelli – e per questa ragione ieri abbiamo chiesto al sindaco Alessandrini di far convocare una seduta urgente e straordinaria del Consiglio comunale per discutere della vendita dell’ex Cofa, una seduta nella quale chiameremo il Pd ad assumersi le proprie responsabilità dinanzi alla città e, soprattutto, ad assumere una posizione netta contro un tale provvedimento che va fermato. Stamane la Conferenza dei Capogruppo ha individuato due possibili date, giovedì 21 giugno o mercoledì 27 giugno, tra le quali dovranno scegliere, ora, il Governatore D’Alfonso e l’assessore Paolucci, assicurando la propria presenza a una discussione che ha un valore assoluto per lo sviluppo urbanistico futuro di Pescara.

Quella seduta sarà l’occasione utile per ricordare al Governatore d’Abruzzo che la deve finire di pensare di poter fare il bello e il cattivo tempo a Pescara senza neanche interloquire con il Comune e con un’Assemblea municipale democraticamente eletta dal popolo. E gli ricorderemo della promessa fatta alla città in occasione della demolizione dei ruderi, ossia che la Regione avrebbe regalato le aree dell’ex Cofa a Pescara, e in quell’occasione non si era fatto cenno ai 13milioni di euro da sborsare, somma che, chiaramente, la città non avrà mai, i regali di solito sono gratis, ancor più tra Enti pubblici.

E, mentre esprimiamo il nostro biasimo nei confronti del sindaco Alessandrini e di tutta la sua maggioranza, colpevolmente silenziosi a fronte di un tale smacco fatto non al centrodestra, ma a chi governa, ovvero alla sinistra cittadina, e a tutti i pescaresi, gli chiediamo se abbia avviato l’iter di apertura di un Tavolo con la Regione, che veda anche la presenza delle forze politiche di opposizione, teso a fermare una vendita scellerata.

Purtroppo quanto sta accadendo rispecchia l’atteggiamento tipico del Pd di Pescara che, anziché prevedere investimenti per la valorizzazione pubblica dell’area di maggior pregio del territorio, accanto al porto turistico, facendola diventare la più importante sotto il profilo turistico, non si fa scrupolo di mettere quella superficie in mano ai privati. Con il gruppo di Forza Italia in Regione bloccheremo, evidentemente, il cammino del disegno di legge sull’urbanistica, ma nel frattempo il messaggio che spediamo al sindaco Alessandrini e al Governatore D’Alfonso dev’essere chiaro: non è la Regione a decidere cosa si fa o meno con gli spazi di Pescara, il Consiglio comunale di Pescara ha il potere e il dovere di rivendicare la propria competenza, e faremo valere questo diritto nell’interesse esclusivo della nostra città”.

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