PESCARA – Allo stadio Adriatico si gioca il posticipo della tredicesima giornata davanti ad un gran pubblico con quasi 14.000 spettatori di cui seicento sostenitori veronesi al seguito, giornata fresca ed umida, campo in buone condizioni.
Indisponibili Prisco, Medda e Romito per infortunio ed Artistico per motivi disciplinari, Cuccureddu schiera il solito 4-4-2 con Pinna in porta, in difesa da destra Zanon, Olivi, Mengoni e Vitale, in mediana Dettori e Coletti, sulle fasce Gessa e Bonanni, in attacco Ganci e Zizzari; Sansovini e Tognozzi si accomodano in panchina mentre Petterini ed Artistico vanno direttamente in tribuna. Il Verona di Remondina si presenta con il 4-3-3; Rafael tra i pali, Cangi, Ceccarelli, Comazzi e Pugliese nel pacchetto arretrato, a centrocampo Esposito in regia affiancato da Russo e Campisi, in avanti tridente con Rantier a destra, Colombo al centro e Berrettoni a sinistra; assenti l’ex Garzon ed il bomber Selva per infortunio e Pensalfini per problemi personali.
Da sottolineare la splendida coreografia della Curva Nord completamente colorata di biancoazzurro ed il nuovo record stagionale con 13.794 spettatori paganti.
La formazione di casa cerca di fare la partita con il Verona che lascia l’iniziativa difendendosi in modo compatto e ripartendo in contropiede; i ritmi sono elevati e l’arbitro lascia correre molto il gioco sorvolando su alcuni interventi duri della squadra veneta.
Al 4’ si fa pericoloso il Verona; una ripartenza veloce di Berrettoni mette nelle condizioni Russo di chiudere a rete sul secondo palo ma il centrocampista arriva in ritardo per la deviazione vincente. All’11’ risponde il Pescara con un lancio di Zanon che pesca Ganci in posizione defilata sulla destra, tiro angolato dell’attaccante e pronta risposta in angolo di Rafael. Al 15’ si verifica un episodio che potrebbe cambiare la partita; Colombo colpisce Mengoni con una testata a gioco fermo ma l’arbitro Baratta di Salerno non interviene, l’espulsione c’era tutta per lo meno per punire il brutto gesto (a prescindere dal fatto che l’abbia o meno colpito in pieno(. Al 27’ percussione di Bonanni sulla sinistra e cross al centro per Zizzari che prova una difficile deviazione volante, sfera di poco a lato. Al 34’ angolo di Bonanni, stacca Olivi di testa alzando sopra la traversa mentre quattro minuti dopo il Verona risponde con Colombo che raccoglie un traversone di Cangi e calcia alto da buona posizione. L’ultima occasione della prima frazione di gioco capita sui piedi di Bonanni; il centrocampista raccoglie una ribattuta della difesa veneta da trenta metri e sferra un gran tiro al volo di sinistro costringendo Rafael ad una difficile respinta. Nel complesso un buon primo tempo dei biancoazzurri con la manovra vivacizzata dagli spunti di Dettori, Bonanni e Ganci; nel Verona gran pressing e squadra corta con i centrali di difesa che chiudono bene Zizzari mentre Pugliese a sinistra non si fa mai superare da Gessa.
Nella seconda frazione di gioco si riparte senza sostituzioni da entrambe le parti ma diventa protagonista la nebbia; il Verona alza il baricentro ed il Pescara trova difficoltà a creare occasioni. La gara viene sospesa al 18’ per quasi dieci minuti dopo un fitto lancio di fumogeni dalla curva pescarese; il gioco risulta molto spezzetato dai falli e dai crampi di alcuni giocatori veronesi. Alla ripresa della contesa Cuccureddu rischia il 4-3-3 con Gessa che lascia il posto a Sansovini, Ganci si sposta sulla destra e Zizzari a sinistra; entrano anche Verratti e Zappacosta per Ganci e Bonanni mentre nella formazione veneta escono Rantier, Campisi e Colombo per Ciotola, Burato e Gomez lasciando inalterato lo schema di gioco. Sarà un caso ma le due squadre si annullano con lo stesso modulo e fino al fischio finale (cinque i minuti di recupero) non accade più nulla anche per colpa della nebbia fitta.
Gara difficile da giudicare considerando che nel secondo tempo in pratica non si è giocato; come era facile prevedere anche molto tattica ed è rimasto deluso chi si attendeva qualcosa di più in termini di spettacolo in questo big-match. Da sottolineare il gran tifo del pubblico di casa e da censurare alcuni cori dei tifosi ospiti che inneggiavano al terremoto. Risultato prezioso per il Verona che aggancia la vetta della classifica a pari merito con la Ternana, il Pescara invece resta al terzo posto a soli tre punti dalla coppia di testa. Per i biancoazzurri sarà necessario un andamento più spedito durante il campionato per raggiungere l’obiettivo della promozione diretta.