PESCARA – L’ultimo sì della Giunta alla sistemazione del Mercato Etnico è un ulteriore passo avanti mirato alla delocalizzazione dell’insediamento dell’area di risulta. E’ del 21 marzo scorso la delibera che fa il punto sullo stato dei luoghi che andranno ad ospitare il primo mercato etnico sperimentale della città e delle procedure che puntano alla sua istituzione e provvede all’apertura di uno sportello presso il Comune per censire gli operatori e mettere in regola chi non lo è, nonché al conseguente e provvisorio spostamento degli ambulanti nelle aree mercatali cittadine, in attesa che l’area individuata sia pronta.
“Già lo scorso 10 agosto avevamo provveduto con la delibera n. 487 a individuare, in accordo e collaborazione con la società Rete Ferroviaria Italiana Spa una nuova area in cui insediare il mercato etnico – precisa l’assessore alle Attività Produttive Giacomo Cuzzi – Si tratta del sottopasso ferroviario o “Sotto Via Km350+ 148”di Via Arapietra,ubicato su via Enzo Ferrari che per essere utilizzato necessita di alcuni interventi. Una sistemazione per cui gli uffici dei Lavori Pubblici hanno già redatto una proposta di progetto definitivo per un importo di 98.000 euro, che prevede sia la riqualificazione del sottopasso, sia la sua messa in sicurezza e dotazione di sistemi di sorveglianza, cancelli, servizi. Il progetto, una volta acquisito il definitivo sì da parte di RFI, sarà sottoposto alla procedura di variante al P.R.G. in quanto l’attuale destinazioneurbanistica prevede in loco delle “infrastruttureferroviarie” e quindi passerà al vaglio del Consiglio Comunale.
Ma sulla sistemazione dell’area di risulta l’Amministrazione intende procedere, al fine di dare seguito ad una riqualificazione attesa da oltre vent’anni, capace di coniugare al futuro la fruibilità e l’utilizzo di quello spazio, nonché il rispetto delle regole su tutti i fronti. Da qui da tempo si è condiviso un cammino con i rappresentanti della comunità senegalese a cui appartengono la maggior parte degli ambulanti delle aree di risulta, al fine di consentire a quanti di essi sono ambulanti in possesso dei titoli abilitativiprevisti dalle norme vigenti in materia (L. 114/98,L.R. 135/99 e 5s.mm.ii, D. Lgs 5912010 e ss.mm.ii.) per la vendita diprodotti di artigianato etnico, di continuare ad operare e a quanti non lo sono di mettersi in regola. Per fare ciò abbiamo istituito uno sportello informativo già operativo presso l’URP dell’Ente, a supporto e insinergia con le attività del competente Servizio “Mercati e attivitàeconomiche”, aperto al pubblico martedì e giovedìdalle 10,30 alle ore 13,30, che ha il compito di censire gli esercenti e verificare le posizioni amministrative, dando così opportunità a tutti di tornare a lavorare: chi ha i titoli potrà farlo subito dopo tale passaggio, chi non è in regola dopo che si è messo in condizione di operare.
In attesa che sia pronta l’area del sottopasso gli operatori avranno la possibilità di esercitare in alcune delle aree mercatali cittadine, dove abbiamo già individuato diverse postazioni che riportiamo di seguito:
• mercato di via Pepe con n. 78 stalli 4×5 m disponibili;
• mercato Strada Parco con n. 50 stalli 4×4 disponibili con dimensioni
• area di possibile espansione del mercato dei Colli con n. 44 stalli 4×5;
• area di possibile espansione del mercato di via Rio Sparto-San Donatocon 35 stalli 4×5;
• mercato di via Monte Aurunci-San Giuseppe con n. 10 stalli 4×4.
Si tratta di un percorso senza precedenti, che ha una grande rilevanza, sia per la creazione di un mercato etnico sperimentale, che sarà di prodotti puramente etnici e a cui si procederà con un bando, sia per la soluzione di quello che è da sempre considerato un problema non solo di ordine commerciale, qual è la presenza del mercato nelle aree di risulta, ma che fino ad oggi nessuna Amministrazione ha affrontato in modo completo, perché il commercio è solo uno degli aspetti da considerare. Altissima è infatti la considerazione della componente sociale che deve accompagnare l’azione amministrativa, come importanti sono i risvolti sull’ordine pubblico che l’inerzia ha purtroppo comportato, la cui soluzione andrà a beneficio sia della città che degli operatori stessi”.
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