PESCARA – L’assessore alla Protezione Civile Berardino Fiorilli, ufficializzando l’esito del vertice, svoltosi ieri, del Centro Operativo Comunale della Protezione civile,ha reso noto che è stato riaperto alle auto il sottopasso di Fontanelle. Infatti la Magistratura, che ha aperto l’inchiesta dopo la morte della signora Mancini, ha posto sotto sequestro gli impianti di sollevamento e non il sottopasso, che quindi può tornare a essere fruibile dalla città. Si aggrava ulteriormente il fronte delle frane: salgono a 5 le abitazioni da sgomberare perché minacciate da terra e fango. E’ stata attivata la Funzione 9 della Protezione Civile-Centro Operativo Comunale, ovvero quella dell’assistenza alla popolazione, che si sta già preparando a dare un adeguato sostegno alle famiglie che dovranno lasciare la propria casa , dopo la notifica delle ordinanze di evacuazione prevista per oggi.
“Innanzitutto – ha detto l’assessore Fiorilli – dopo l’ultimo briefing odierno abbiamo deciso di riaprire al traffico il sottopasso di Fontanelle, in cui purtroppo ha tragicamente perso la vita la signora Mancini. Purtroppo nonostante le 14 transenne che ieri abbiamo installato per blindare tutti i varchi, abbiamo registrato ben 15 violazioni in appena ventiquattro ore, ossia per 15 volte degli automobilisti hanno rimosso quelle transenne, spaccando anche le funi con le quali avevamo collegato l’una all’altra le piantane, pur di passare nel sottopasso e non allungare un po’ la propria strada.
Stamane abbiamo approfondito la questione inerente il decreto di sequestro comminato dalla Procura, che però riguarda esclusivamente gli impianti di sollevamento. Dunque abbiamo ritenuto fosse possibile permettere il transito nel sottopasso, mantenendo però come sempre alta l’attenzione. Nel pomeriggio gli addetti della manutenzione hanno provveduto a rimuovere dunque le transenne. Si aggrava invece il fronte delle frane: dopo i sopralluoghi effettuati nel pomeriggio di ieri e nella mattinata odierna dai nostri geologi, abbiamo verificato che sono in realtà 5 e non 3 le abitazioni che devono essere sgomberate in quanto immediatamente minacciate da frane. Una casa si trova in via San Donato, a ridosso del campo di calcio; due in via Colle Breccia; la quarta è situata sotto via Catani, dove c’è una frattura importante; infine la quinta si trova in via Fonte Borea. Nel pomeriggio odierno gli addetti del Coc stanno verificando quante e quali sono effettivamente le famiglie che dovremo evacuare, al fine di attivare, per domattina, la Funzione 9 del Piano della Protezione civile comunale che dovrà garantire assistenza ai cittadini rimasti senza casa, a partire da coloro che comunque non potranno fare affidamento su una sistemazione autonoma alternativa, ossia sul sostegno di parenti e amici, anche perché parliamo di un programma di assistenza che va da oggi a sei mesi. Intanto lunedì stipuleremo una convenzione con l’Ordine dei Geologi per reclutare almeno 10 professionisti che, divisi in cinque squadre da tre unità, già da martedì mattina avvieranno le verifiche sul territorio, ossia entro 15-20 giorni dovranno eseguire le indagini geologiche accertando l’entità e la lunghezza dei fronti di frana, per poi pianificare gli interventi più opportuni da realizzare. Ora dobbiamo affrontare la nuova emergenza post-alluvione, provvedendo, ancora una volta, a tutelare i cittadini che comunque stanno vivendo un disagio di grave entità. Intanto abbiamo deciso di mantenere aperto il Coc, ma sospendendo il turno notturno, dalle 20 alle 8; tuttavia, nella fascia notturna, i cittadini potranno comunque chiedere il sostegno del Coc rivolgendosi al Comando della Polizia municipale, al numero 085/37371, che attiverà poi tutti i meccanismi di soccorso”. A fine riunione si è poi deciso di continuare a mantenere ancora chiuse al pubblico la Riserva naturale dannunziana e la Riserva statale di Santa Filomena, dove ancora non si è assorbita l’acqua caduta.