Infatti dall’incontro è emerso che il dragaggio del porto canale di Pescara proseguirà senza soluzione di continuità sino all’arrivo della stagione balneare: una volta conclusa l’escavazione dei primi 2mila metri cubi di materiale, si proseguirà con il fondo di 1milione 900mila euro stanziato dal Provveditorato alle opere pubbliche che consentirà di dragare altri 20mila metri cubi, che diventeranno almeno 50mila metri cubi con l’impiego della terza tranche di fondi messi a disposizione dalla Regione, pari a 2milioni di euro.
Contestualmente il Provveditorato procederà a nuove analisi dei fanghi per avere ulteriori garanzie circa la qualità del materiale presente sui fondali, mentre con il Commissario straordinario Goio verranno definite procedure e necessità del nostro porto da oggi a tre anni quando dovranno già essere cominciate le opere di sviluppo dello scalo.
Ha detto Albore Mascia:
il vertice si è aperto ripercorrendo a brevi tappe tutte le fasi del dragaggio del porto canale dal 2001 al 2009 confermando quanto abbiamo sostenuto sino a oggi: ogni anno, per 9 anni, è stato possibile stoccare il materiale dragato nel sito a mare o, in alternativa, nella vasca di colmata. Nel 2007, come riferito oggi, è entrata in vigore la nuova normativa che avrebbe imposto la coibentazione del fondo della stessa vasca, operazione non effettuata, ma comunque l’Arta sia nel 2007 che nel 2009 ha consentito l’utilizzo di quell’area, per riversarvi rispettivamente 5mila metri cubi e poi 73mila metri cubi di fanghi. All’improvviso, però, solo nel 2010 quella stessa vasca è divenuta off limits. La verità è che se oggi stiamo ancora parlando dell’emergenza dragaggio e se finora siamo riusciti a dragare solo 2mila metri cubi di sabbia è a causa dell’esito grottesco e contraddittorio delle analisi dei fanghi, che ci ha imposto l’utilizzo di una tecnologia estremamente costosa per il trattamento dei materiali.
A questo punto è necessario ripetere anche le analisi dei fanghi per verificare il reale livello di inquinamento del prodotto dell’escavazione: se come alcuni sostengono solo la parte superficiale del fiume è realmente inquinata, e il resto è sabbia, è evidente che si ridurranno anche i costi dello smaltimento e si agevoleranno le operazioni.
Dopo il lungo dibattito è stato prodotto un documento che il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi ha firmato nel pomeriggio e ha già rinviato alla Protezione civile. In sostanza in tale documento sono stati fissati alcuni punti fermi a partire dalla prosecuzione, senza soluzione di continuità, dell’attività di dragaggio attualmente in corso, mentre contestualmente si definirà l’attività del Commissario straordinario Goio. La Regione Abruzzo ha manifestato al Ministero alle Infrastrutture e ai Trasporti e alla Protezione civile la necessità di prevedere per il 2011 il dragaggio di almeno 100mila metri cubi di materiale dal porto canale di Pescara: ai 2mila metri cubi in via di definizione, finanziati con i primi 500mila euro stanziati dalla Regione stessa, si sommerà 1milione 900mila euro già reso disponibile dal Ministero che consentirà di portare via circa 20mila metri cubi di materiale. Contestualmente si eseguiranno con procedura d’urgenza nuove analisi.
Ha dichiarato ancora il sindaco:
Quindi continueremo con i 2milioni della Regione Abruzzo, anticipazione dei Fondi Fas, che martedì potrebbero anche essere ulteriormente incrementati. Tale fondo ci consentirà di dragare circa 30mila metri cubi di materiale, arrivando a inizio stagione balneare con maggiore tranquillità. Poi si dovrà riprendere a fine stagione, dunque tra ottobre e novembre 2011. Non solo: nel documento si è stabilita l’esecuzione di nuove analisi sull’intera area portuale, dunque una nuova caratterizzazione, e infine l’avvio di uno studio per garantire una soluzione definitiva alla problematica esistente, uno studio che partirà dal Piano regolatore Portuale che prevedeva l’allungamento del braccio nord del porto per portare al di fuori della diga foranea il molo dei pescherecci. E l’architetto Dell’Acqua oggi è stato chiaro: entro tre anni dovranno partire i lavori per lo sviluppo del porto, e nel frattempo dovranno essere previste le somme necessarie a garantire l’escavazione di almeno 50mila metri cubi di sabbia ogni anno, con una spesa presumibile di 4milioni e mezzo di euro l’anno sino al 2014.
Di questa seconda fase si occuperà direttamente il Commissario Goio per il quale verranno ora definiti i ‘poteri straordinari’ di cui avrà bisogno per portare a soluzione l’emergenza. La riunione odierna è stata senza dubbio soddisfacente e ci ha consentito di fissare dei punti fermi: l’obiettivo è quello di garantire subito la navigabilità del nostro porto. Ovviamente comprendiamo le ragioni della nostra marineria che per domani ha comunque confermato la giornata di protesta: come ho già detto nei giorni scorsi, sono al fianco delle nostre categorie produttive, nel rispetto della legalità. Domani sarò impegnato in Consiglio comunale, ma sappiamo che la marineria verrà in piazza Italia e la porta della mia stanza sarà spalancata per incontrarci e fare un aggiornamento su quanto deciso nella giornata odierna, con in mano anche l’ultimo documento firmato dal Presidente Chiodi. Tra l’altro con il Provveditorato e la Protezione civile abbiamo anche concordato l’esecuzione di analisi sui fanghi depositati presso la vasca di colmata per iniziarne a valutare lo svuotamento.
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