Home » Attualità » Pescara, via Tiburtina: sgomberata struttura in disuso

Pescara, via Tiburtina: sgomberata struttura in disuso

da Redazione

Sgombero locali in disuso TiburtinaLiberati e ripuliti i locali dove si erano accampate persone senza fissa dimora

PESCARA – Questa mattina  i servizi Sicurezza Urbana, Degrado e Polizia Ambientale, di concerto con il Servizio Strade e Mobilità della Polizia Municipale, hanno effettuato lo sgombero e il ripristino delle condizioni igienico sanitarie presso una struttura in disuso che si trova a Pescara, sulla Tiburtina, dove si accampavano diverse persone senza fissa dimora e trovavano riferimento anche spacciatori e prostitute della zona.

“Si tratta dell’attività consueta di monitoraggio e azione in corso sulla città – dice il sindaco Marco Alessandrini – che ha visto lo sgombero di 6 persone accampate all’interno della struttura in disuso della Mediterranea Srl. Si tratta di persone di cittadinanza diversa, italiani, tunisini e bulgari. Vivevano con materassi e suppellettili al seguito che sono stati rimossi dagli operatori di Attiva Spa dopo che la Polizia Municipale ha proceduto all’identificazione. Una volta sgomberata, la zona è stata ripulita e si è provveduto anche a chiudere le parti vulnerabili, in modo da non poter essere nuovamente frequentata. Si tratta di un problema che seguiamo da quando ci siamo insediati e che monitoriamo in tutte le sue manifestazioni, non è inusuale che delle varie operazioni di sgombero siano interessate persone già mandate via da altre strutture. Ci preme ora anche avviare un discorso di recupero delle periferie e degli edifici in disuso, per contenere e combattere tale fenomeno e restituire alla città la serenità che merita”.

Pescara Sgombero locali in disuso Tiburtina“Siamo già al lavoro per evitare che i siti industriali in disuso si trasformino in alberghi della disperazione – aggiunge l’assessore Giacomo Cuzzi che fra le sue deleghe si occupa proprio di recupero delle periferie e riutilizzo di siti industriali – E’ importante che i siti industriali dismessi o non completati vengano monitorati e recuperati, specie se si trovano in zone che hanno molta rilevanza sotto il punto di vista strategico, economico e commerciale, come accade per la Tiburtina. Non è possibile tollerare che le periferie abbiano una minore importanza sul territorio, la nostra intenzione è quella di avviare un processo di recupero e riqualificazione perché da punti fragili diventino punti di forza della città, nonché per innalzare la qualità della vita dei residenti e dei servizi. Tutto questo passa anche attraverso gli sgomberi come quello odierno che è un segnale per combattere il degrado e le fenomenologie conseguenti. Continueremo a lavorare anche sulla bonifica di altri siti perché è importante sgomberarli da fenomeni come tali accampamenti e dal rischio di un degrado che non possiamo permetterci, perché non ci rappresenta e perché la comunità ha diritto a sicurezza e decoro”.

Ti potrebbe interessare