PESCARA – Fragilità o paura di vincere? La verità sta nel mezzo, nel fatto che quella del Pescara è una casualità che, nel giro di tre partite, è diventata una brutta abitudine, quasi un’ossessione. Le rimonte, tre subite dalla compagine di Zeman nel giro di dieci giorni, dal pareggio casalingo con il Frosinone a quello di ieri contro la Virtus Entella passando per quello di sabato in quel di Salerno. Due indizi fanno una prova, figuriamoci tre e questa volta il rammarico è tanto visto che, nonostante siamo ad inizio stagione, i punti persi potranno poi pesare nel prosieguo del campionato.
Se la partita contro il Frosinone poteva essere un caso da mettere in archivio come semplice casualità, e punto guadagnato alla fine, le partite contro la Salernitana e l’Entella hanno evidenziato tutte le difficoltà e le fragilità che il Delfino ha dalla cintola in giù ma soprattutto difficoltà a livello psicologico riguardo la gestione della partita. Già perché la squadra di Zeman ieri ha comandato il gioco per tutto il match, segnando da fuori con Capone e Brugman, concedendo zero tiri nello specchio agli ospiti fino al minuto settantacinque. Poi, come accaduto con la Salernitana, solito black-out difensivo e in cinque minuti si è consumata l’ennesima rimonta con i soliti rammarichi. Zeman, in conferenza pre-partita, aveva predicato pazienza e bisogno di tempo e non ha tutti i torti, visto che la squadra deve ancora amalgamarsi, ma non riuscire a gestire questo tipo di risultati è un fattore preoccupante.
Lavorare sui meccanismi ma, allo stesso tempo, sul fattore psicologico. Nelle tre partite in cui è stata subita la rimonta il Pescara ha avuto un crollo psico-fisico dopo il settantesimo minuto, non a caso negli ultimi 270′ la squadra di Zeman ha subito zero gol nel primo tempo e sette nella ripresa di cui gli ultimi quattro nell’ultimo quarto d’ora. Bisognerà ripartire da qui e dalle tante domande dei tifosi che ieri hanno preso acqua per un anno, salvo poi subire anch’essi la rimonta di una Virtus Entella cinica e spietata, che ha capitalizzato le uniche due occasioni che il Pescara ha concesso. Adesso l’ultima cosa da guardare è la classifica, Zeman dovrà rivedere qualcosa a centrocampo e soprattutto in difesa con l’infortunio di Perrotta da valutare.
Da rivedere, forse, la gestione dei cambi (solo due fatti) con Valzania e Coulibaly rimasti in campo nonostante la stanchezza palese nei minuti finali. Col senno di poi è facile criticare o consigliare ma il tempo e la pazienza non possono essere eterni anche se il campionato di Serie B è lunghissimo. Adesso le due trasferte insidiose di Cremona e Carpi, uno snodo importante per capire le ambizioni e il valore di questo pazzo Pescara di inizio stagione.
Fonte foto: Profilo Instagram Serie B
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