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Pescara,Albore Mascia ripropone la sua candidatura

da Redazione

conferenza stampa odierna sindaco Albore MasciaPESCARA – Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, nel corso della conferenza stampa  di ieri , svoltasi in Sala giunta, ha reso nota  la propria volontà di non dimettersi dalla carica di sindaco di Pescara. Presenti la giunta comunale, buona parte dei consiglieri comunali di maggioranza, il Senatore Antonio Razzi e diversi esponenti politici di centro-destra, tra cui Roberto Petri di Fratelli d’Italia.Il primo cittadino si è detto convinto che  un sindaco uscente, che abbia  ben lavorato e  guidato bene la propria squadra, pur con qualche ostacolo politico abbia il diritto di riproporre la propria candidatura e abbia altresì il diritto e il dovere di sottoporsi alla verifica degli elettori su ciò che ha fatto.

“Ringrazio tutti i miei assessori e la mia maggioranza di Governo che in questi cinque anni non mi hanno mai fatto mancare la loro dedizione, il loro affetto umano e la loro stima – ha esordito il sindaco Albore Mascia – e mi sono sempre stati vicino nei momenti cruciali per la vita amministrativa. Spesso rivedo il film di cinque anni intensi, vissuti con grande dedizione, molto lavoro, impegno, cinque anni in cui non è stato affatto facile guidare Pescara, come non è facile guidare le grandi città. Parliamo di cinque anni difficili per l’Italia, per l’economia italiana. Lo stesso Presidente dell’Anci, l’ottimo Fassino, ha tratteggiato il quadro odierno, in cui gli Enti pubblici locali non solo sono vessati dal Governo centrale, privati di risorse, ma devono anche garantire gli stessi standard di servizi, e sono diventati un po’ i gabellieri del Governo centrale, una sorta di ‘equitalia’ locale, di Enti impositori, per poi trasferire le risorse al Governo stesso. Con orgoglio – ha sottolineato il sindaco Albore Mascia – dico che in cinque anni ho svolto il mio compito con trasparenza, con un modo di amministrare con stile, sobrietà, cogliendo risultati importanti, non gravando ulteriormente di oneri sui nostri cittadini, e comunque cogliendo risultati straordinari. E oggi fare il sindaco significa conoscere le norme, le regole, avere capacità di leadership, avere le competenze necessarie, e, per noi, fare i conti con una minoranza che sinora si è segnalata per essere stata nichilista, una minoranza che nel nome dell’opposizione ha purtroppo sacrificato l’interesse della città, com’è accaduto nel caso dell’ex Cofa, e ha cancellato la possibilità di riqualificazione di quell’area. In giunta abbiamo però realizzato opere straordinarie per la città”. E il sindaco Albore Mascia ha elencato solo alcune delle realizzazioni, “come la riqualificazione della riviera nord, la riviera sud, il mercato di piazza Muzii, l’asse via Firenze-via Cesare Battisti, ma anche le vie meno centrali, come Largo Baiocchi, il quartiere ex Ina Casa, intere strade nel rione San Donato, Villa del Fuoco, i Colli, il potenziamento degli argini del fiume, la realizzazione delle 4 nuove rampe dell’asse attrezzato, senza dimenticare – ha continuato il sindaco Albore Mascia – gli investimenti sul sociale, sulle scuole, ricostruendo ex novo una scuola, quella di via Rubicone. O gli impianti sportivi, e senza dimenticare le decine di cantieri che partiranno tra pochi giorni, realizzando sempre opere solide, destinate a durare nel tempo. E poi gli eventi, i Giochi del Mediterraneo, Città Europea dello Sport, ora l’aggiudicazione della prima edizione dei Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia che celebreremo nel 2015, e ancora EuropAurum , il rifacimento di oltre 6mila punti luce su tutta la città con oltre 4milioni di euro di investimenti. Quando oggi sento dire da qualcuno – ha ancora proseguito il sindaco Albore Mascia – che stiamo affrettando i cantieri in vista delle elezioni perché prima non abbiamo fatto nulla, questo mi fa ‘incazzare’ perché significa non vivere a Pescara e perché i lavori pubblici hanno bisogno di programmazione, di progettazione, di risorse, senza contare le vicende burocratiche e anche giudiziarie, tra ricorsi vari, che possono rendere più travagliato il percorso di un progetto, e per questo il lavoro di una giunta va visto in una prospettiva di 5-10 anni. Tempo fa ho incontrato un mio compagno di scuola delle medie che mi ha ricordato come sin da ragazzo avevo due sogni: quello di seguire il Pescara, la mia squadra, in una coppa europea, e non perdo le speranze; e poi quello di fare il sindaco di Pescara, perchè sono nato in via Roma, sono pescarese al 100 per cento e perché amo la mia città. Quest’anno festeggio i 30 anni di politica attiva, 25 anni di attività istituzionale perché, come si usava una volta, ho iniziato con i Consigli di quartiere. Nel 2008 ho perso le prime elezioni a sindaco contro il sindaco uscente; nel 2009 ho avuto la possibilità di ricandidarmi e ho ricevuto il 55 per cento dei consensi con la mia squadra. In questi giorni sento parlare di dimissioni, di candidature. Credo che un sindaco uscente che ha ben lavorato, che ha guidato bene la propria squadra, pur con qualche ostacolo politico, e non parlo del Pdl, né di Pescara Futura, abbia il diritto di riproporre la propria candidatura, abbia il diritto e il dovere di sottoporsi alla verifica degli elettori su ciò che ha fatto, e l’opportunità gliela deve dare il partito in cui milita, e anche la coalizione. Noi siamo arrivati fino in fondo. Ho vissuto momenti difficili, ma non ho mai attraversato la strada per rinunciare al mio incarico per perseguire le dimissioni per poi ritirarle come ci sono stati esempi eclatanti in Abruzzo perché la legge offre questa possibilità. Io sono cresciuto con Papa Wojtyla che diceva che ‘non si scende mai dalla croce’: io ho voluto fare il sindaco, ho avuto i consensi, ho sottoscritto un patto con gli elettori, io vado dunque fino in fondo, non mi dimetto, precludendomi ogni possibilità alternativa, visto che oggi sarebbe stato l’ultimo giorno utile. Ma lo faccio con consapevolezza e con convinzione, per rispetto dei miei elettori e resto a capo della mia squadra e ciò rafforza ulteriormente il tema della mia riproposizione alla guida di Pescara. Io ripropongo più che mai la mia candidatura a sindaco, i partiti faranno poi il proprio lavoro. Ho detto che se Forza Italia ha una percentuale del 22 per cento non dobbiamo temere l’ipotesi delle primarie, ma le primarie vanno applicate nel centro-destra nel caso in cui si sia di fronte a un sindaco uscente di centro-sinistra e vada individuato il competitor, o quando nel centro-destra si è arrivati alla fine del secondo mandato. Se c’è invece un sindaco uscente al primo mandato, si deve fare quadrato e accompagnarlo nella corsa. Peraltro oggi esco rafforzato dal sondaggio pubblicato nei giorni scorsi dall’autorevole Sole 24Ore, un sondaggio per il quale posso dire di essere l’unico sindaco dei quattro Comuni capoluogo ad aver aumentato l’appeal elettorale, e di essere alla soglia del 50 per cento dei consensi, un traguardo straordinario. Rispetto ad altri colleghi di Pescara ricevo apprezzamenti dagli elettori, e il risultato del sondaggio ha dato corpo e salvaguardato il lavoro difficile degli ultimi cinque anni. Oggi ho voluto enfatizzare ciò che è normale, ossia che un sindaco resti a fare il proprio lavoro, nella prospettiva di continuare a farlo. Rispetto la decisione del Presidente della Provincia Testa che oggi si trova Presidente di un ente giunto su un binario morto, e quindi ha deciso di tentare altre strade”.

 

 

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