PESCARA – Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ha commentato la scomparsa dell’ex questore di Pescara Biagio Giliberti avvenuta oggi all’età di 70 anni. Aveva firmato alcune delle grandi indagini dei nostri anni, quelle inerenti la morte del piccolo Davide Mutignani, e quella del ritrovamento della Corona della Madonna dei Sette Dolori dopo il primo furto .
“Erano gli anni ’90 quelli in cui Giliberti ha acceso i riflettori sull’attività della nostra Questura – ha ricordato il sindaco Albore Mascia -: Pescara usciva dalle grandi inchieste di Tangentopoli, e l’attenzione della popolazione si spostava sulle prime grandi operazioni antidroga che hanno visto gli uomini del questore Giliberti impegnati in prima linea. Suo il merito di aver cambiato il volto della Questura di Pescara cominciando l’opera di apertura ai cittadini, modificando anche i termini del rapporto tra territorio e Forze dell’Ordine. Questore dal volto umano, solare, aperto, socievole, disponibile al confronto, attento a intercettare le opinioni della strada, ha saputo mostrare proprio la sua umanità in occasione delle indagini inerenti la scomparsa del piccolo Davide Mutignani, nel ’97, un bambino di dieci anni scomparso durante il gioco con il fratello più grande e con gli amici che per circa venti giorni la città intera mobilitata ha cercato in ogni angolo, sperando in una fuga, persino nel rapimento. Indagini che Giliberti condusse spingendo i suoi uomini ovunque pur di ritrovare quel bambino e restituirlo alla sua famiglia, fino al tragico epilogo, la scoperta del corpo riemerso nel porto canale. E ricordo, in quell’occasione, il questore che lasciò spazio all’uomo, al padre di famiglia che mai avrebbe voluto dover dare una notizia tanto tragica a un altro padre, a una mamma straziata, alla città intera. Ma la sua attività è legata anche a grandi successi investigativi. Di Giliberti personalmente porterò sempre con me il ricordo del professionista affabile, un uomo delle Istituzioni, che Pescara non ha mai dimenticato. Alla famiglia vanno ovviamente le condoglianze della città e quelle mie personali”.
Dalla redazione de L’Opinionista le più sentite condoglianze alla famiglia Giliberti