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Pescara,Antonelli interviene su ‘caso’ Cocea

da Redazione

L’assessore alla Gestione del Territorio del Comune di Pescara, Marcello Antonelli assicura: assumeremo tutte le misure per salvaguardare gli incolpevoli cittadini coinvolti

PESCARA – Il ‘ caso’ Cocea in via Celestino V,  a Pescara, è una vicenda che ha il sapore  di una amara   beffa  per 100 cittadini che hanno comprato gli alloggi dove vivono da qualche anno,  ma non risultano essere i legittimi proprietari e rischiano ora di perdere la casa per un contenzioso perso dalla stessa Cocea con un’altra società privata risultata oggi proprietaria dei terreni edificati.L’Amministrazione comunale di Pescara ,come ha dichiarato ieri l’assessore alla Gestione del Territorio Marcello Antonelli,era al corrente della problematica inerente tali alloggi e se ne sta  concretamente occupando da mesi, ma per intraprendere qualunque iniziativa  si doveva  comunque attendere l’esito della contenzioso giudiziario. Ora che l’ultima sentenza è stata definitivamente emessa  si tenterà la strada di  un accordo bonario tra  tutti i soggetti coinvolti  . Si spera che si riesca a dirimere una questione intricata  con aspetti oscuri e sconcertanti  e che a pagare  non siano  gli ignari  cittadini  .

Ha assicurato Antonelli:

In caso contrario è evidente che assumeremo tutte le misure per salvaguardare gli incolpevoli cittadini coinvolti, ma anche il Comune che non deve subire alcun danno da tale situazione.

Ha precisato ancora l’assessore:

Da mesi ci stiamo occupando della vicenda che, va chiarito, riguarda due privati coinvolti in un contenzioso . Abbiamo cercato di addivenire subito a una soluzione bonaria ma uno dei due contendenti ci ha chiesto di aspettare la definizione del contenzioso giudiziario che si è chiuso solo qualche giorno fa. Oggi, il pronunciamento definitivo, rischia di vedere 100 cittadini perdere la propria casa e ci si chiede di intervenire, come Comune, con l’esproprio dei terreni. Nel merito abbiamo già interpellato in maniera generica l’avvocatura comunale che ci ha detto di dover individuare con precisione il ‘rilevante interesse pubblico’ per legittimare una tale procedura senza esporre l’amministrazione e gli assessori comunali ai rischi di un’eventuale causa con richiesta di risarcimento del danno. In questo caso l’interesse pubblico sarebbe determinato dal forte impatto sociale della problematica, ossia le 100 famiglie ignare del contenzioso che hanno comprato casa e che ora rischiano di perderne la proprietà. Ma è evidente che tale aspetto va approfondito prima di assumere qualunque decisione e nel caso potremmo valutare l’opportunità di stipulare una polizza fideiussoria. E ancora: nel caso dovessimo partire con l’esproprio, dobbiamo anche valutare se la somma di cui dispone la Cocea sia sufficiente o meno a coprire le procedure. A questo punto, subito dopo Ferragosto dovremo affrontare la questione rimasta in sospeso, adottando tutte le misure necessarie per salvaguardare gli interessi dei cittadini coinvolti in modo incolpevole rispetto alla vicenda. In realtà  si dovrebbe anche capire come sia stato possibile stipulare anche l’accordo di programma in presenza del contenzioso già aperto di cui però i nostri uffici hanno dichiarato di essere all’oscuro al pari dei cittadini proprietari. Ma ovviamente avremo modo di chiarire tutti gli aspetti: dopo ferragosto inviteremo tutti i soggetti coinvolti per tentare ancora una soluzione bonaria; in caso contrario attiveremo tutte le misure di salvaguardia dei cittadini-vittime.

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